Crisi dei missili di Cuba: differenze tra le versioni

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Alle 12:12 EDT gli Stati Uniti informarono i propri alleati della NATO che «la situazione si sta accorciando... l'emisfero occidentale a intraprendere qualsiasi azione militare possa essere necessaria». Nel frattempo la CIA aveva riferito che tutti i missili a Cuba erano pronti per l'azione. Alle 20:05 EDT la risposta per Chruščëv venne inviata direttamente alla stampa per garantire che il destinatario ne venisse a conoscenza senza ritardi. Un'ora dopo l'EXCOMM si riunì di nuovo per rivedere le azioni per i giorni successivi. Vennero elaborati piani per attacchi aerei sui siti missilistici cubani e altri obiettivi economici, in particolare quelli per lo stoccaggio del petrolio. McNamara affermò che dovevano «avere due cose pronte: un governo per Cuba, perché ne avremo bisogno; e in secondo luogo, i piani su come rispondere all'Unione Sovietica in Europa, perché sicuramente faranno qualcosa lì».<ref name="cita|Campus, 2014|p. 111"/><ref>{{cita web|url=http://nsarchive.gwu.edu/nsa/cuba_mis_cri/audio.htm|titolo=The Cuban Missile Crisis, 1962: Audio Clips|nome=Michael|cognome=Evans|accesso=16 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160330233206/http://nsarchive.gwu.edu/nsa/cuba_mis_cri/audio.htm|urlmorto=|lingua=en}}</ref>
 
=== 28 ottobre: la crisi si risolve ===
 
Chruščëv si trovava presso la sua Dacia di [[Nogo-Pgaryevo]] quando ricevette le notizie che giungevano da WashintonWashington. La proposta statunitense gli fu chiara: pubblicamente avrebbero accettato la sua prima lettera assicurando di non invadere cubaCuba mentre, segretamente, avrebbero anche da lì a qualche mese smantellato i missili in Turchia. In cambio, l'Unione Sovietica doveva ritirare i propri missili sada Cuba altrimenti entro 24-48 ore sarebbero stati gli statunitensi a rimuoverli ''[[manu militari]]'' come Robert Kennedy aveva annunciato all'ambasciatore Dobrynin. D'altro canto c'eraerano la minacciosa letterelettera di Castro che lo invitava Chruščëv a sferrare lui per primo l'attacco nucleare e la notizia dell'abbattimento non voluto dell'U-2 che sicuramente aveva dato voce in capitolo a chi, tra i vertici degli Stati Uniti, voleva l'azione militare. A fronte di tutto ciò Chruščëv fu consapevole di essere vicino a perdere il controllo della situazione.<ref>{{cita|Campus, 2014|pp. 114-115}}.</ref>
 
Sentendo che non c'era più tempo, arrivò anche la notizia di un imminente nuovo discorso di Kennedy alla nazione poi rivelatosirivelatasi non vera,; Chruščëv decise di accettare la proposta statunitense facendola trasmettere immediatamente da Radio Mosca. Questo avvenne alle 9:00 del 28 ottobre ora di Washington. Chruščëv dichiarò che «il governo sovietico, oltre alle istruzioni precedentemente impartite sulla cessazione di ulteriori lavori nei cantieri per le armi, ha emesso un nuovo ordine sullo smantellamento delle armi che lei descrive come "offensive" e il loro imballaggio e ritorno in Unione Sovietica».<ref>{{cita|Campus, 2014|pp. 115-116}}.</ref><ref>{{cita|Smith, 2000|pp. 64-65}}.</ref>
 
Kennedy rispose immediatamente al leader sovietico rilasciando una dichiarazione con cui definì il messaggio del leader sovietico come una «decisione di un grande statista» e «un contributo importante e costruttivo alla pace».<ref name="cita|Campus, 2014|p. 117">{{cita|Campus, 2014|p. 117}}.</ref> Proseguì poi con una lettera solenne:
 
{{Citazione|Considero la mia lettera a voi del 27 ottobre e la vostra risposta di oggi come impegni fermi da parte di entrambi i nostri governi che dovrebbero essere prontamente eseguiti... Gli Stati Uniti rilasceranno una dichiarazione nel quadro del Consiglio di Sicurezza in riferimento a Cuba come segue: si dichiarerà che gli Stati Uniti d'America rispetteranno l'inviolabilità dei confini cubani, la sua sovranità, che si impegneranno a non interferire negli affari interni, a non intromettersi e a non permettere che il nostro territorio sia utilizzato come testa di ponte per l'invasione di Cuba, e fermerà coloro che intendono condurre un'aggressione contro Cuba, sia dal territorio degli Stati Uniti che dal territorio di altri paesi vicini a Cuba.<ref name="cita|Campus, 2014|p. 117">{{cita|Campus, 2014|p. 117}}.</ref><ref name=Faria>{{Cita libro|cognome=Faria |nome=Miguel A.|titolo=Cuba in Revolution: Escape from a Lost Paradise|anno=2002 |editore=Hacienda Pub|città=Macon, GA| isbn=978-0-9641077-3-1|p. 103}}</ref>}}
 
== Epilogo ==