Abdul Karim: differenze tra le versioni

Nel maggio 1892, il Munshi ritornò in India con un permesso di sei mesi; al suo ritorno sua moglie e sua suocera lo accompagnarono. Ambedue le donne erano velate dalla testa ai piedi e viaggiarono in compartimenti di treno con le tende tirate. Vittoria scrisse, "le due signore indiane ... che sono, io credo, le prime donne musulmane purdah che sono mai venute da noi... tengono alla loro tradizione di completa reclusione e di essere completamente coperte quando escono, a parte i fori per i loro occhi."<ref>Regina Vittoria a Vittoria, Principessa Reale, 9 dicembre 1893, citato in Anand, p. 45</ref> Essendo donna, Vittoria le vide senza veli.<ref>Basu, pp. 104–105</ref> Il Munshi e la sua famiglia erano ospitati in villette a Windsor, Balmoral e [[Osborne House|Osborne]], il ritiro della Regina sull'isola di [[Isola di Wight]].<ref name="Basu, p. 107">Basu, p. 107</ref> Vittoria li visitò regolarmente, di solito portando i suoi ospiti femminili, compresi [[Dagmar di Danimarca|l'Imperatrice di Russia]] e [[Alessandra di Danimarca|la Principessa del Galles]], per incontrare i parenti femminili del Munshi.<ref>Basu, pp. 106, 108–109</ref> Una visitatrice, Marie Mallet, la donna di compagnia della Regina e moglie del funzionario pubblico Bernard Mallet, scrisse:

{{Citazione|Sono appena andata a vedere la moglie del Munshi (per ordine della Regina). È grassa e attraente, un colore delicato di cioccolato e vestita splendidamente, anelli sulle dita, anelli nel naso, uno specchio tascabile inserito nei turchesi sul suo pollice e ogni possibile parte della sua persona coperta di catene e braccialetti e orecchini, un velo rosa sulla sua testa orlato di oro pesante e splendida seta e fasce di [[satin]] intorno alla sua persona. Parla inglese in modo limitato ..."<ref>[[Victor Mallet]] (ed., 1968) ''Life With Queen Victoria: Marie Mallet's Letters From Court 1887–1901'', London, John Murray, p. 96, quoted in Basu, p. 141</ref>}}

Il dottor Reid non vide mai la signora Karim senza velo, anche se sostenne che ogni volta che fu chiamato ad esaminarla una diversa lingua uscì dal velo per la sua ispezione.<ref>Basu, p. 129; Hibbert, p. 447; Longford, p. 535</ref>