Repubblica Democratica Tedesca: differenze tra le versioni
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La '''Repubblica Democratica Tedesca''' ('''
Sorse in contrapposizione alla Repubblica Federale di Germania, allora nota anche col termine colloquiale di [[Germania Ovest]], che includeva le altre tre zone di occupazione in cui era stato suddiviso il territorio tedesco; fu parte del [[Patto di Varsavia]] e del [[Consiglio di mutua assistenza economica|Comecon]].
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== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della Repubblica Democratica Tedesca|Riunificazione tedesca}}
La Repubblica Democratica Tedesca venne proclamata nel settore sovietico di [[Berlino]] il 7 ottobre [[1949]], facendo seguito alla proclamazione della [[Germania Ovest|Repubblica Federale di Germania]] ad opera del blocco occidentale pochi mesi dopo la fine del [[Blocco di Berlino]] attuato dai [[Unione Sovietica|sovietici]]; queste due proclamazioni sancirono l'inizio della divisione della Germania. Nel [[1953]] una [[Rivolte del 1953 nella Germania Est|rivolta]] cominciata da rivendicazioni economiche operaie cercò di rovesciare il governo comunista, il quale però rimase ben saldo. Nel [[1957]] la
La
Con la salita al potere di [[Erich Honecker]] e la quasi contemporanea elezione a cancelliere di [[Willy Brandt]] in [[Germania Ovest]], iniziò un periodo di riavvicinamento tra le due Germanie ([[Ostpolitik]]) con la creazione di rappresentanze diplomatiche permanenti e con visite ufficiali di capi di Stato e primi ministri, tra cui quella del presidente del Consiglio Italiano [[Bettino Craxi]]. L'Ostpolitik venne proseguita in misura assai più limitata dal successore [[Helmut Schmidt]] e cessò del tutto con l'ascesa al potere del conservatore [[Helmut Kohl]].
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{{vedi anche|Divisioni amministrative della Germania orientale}}
[[File:DDR Verwaltungsbezirke farbig.svg|thumb|I 15 ''Bezirk'' (distretti) dal 1952 al 1990]]
[[File:Germany Laender 1947 1990 DDR.png|thumb|Le frontiere dei cinque ''Länder'' del ''settore sovietico'' nel 1947 (tratti viola) e i ''Länder'' ricostituiti dalla
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1104-010, Berlin, Demonstration.jpg|thumb|upright=1.4|Berlino, 4 novembre 1989: manifestazione popolare per la democrazia ed un nuovo governo]]
Amministrativamente la Germania Est era divisa, dal [[1952]] al [[1990]], in 14 distretti (''Bezirke''): [[Rostock]], [[Schwerin]], [[Neubrandenburg]], [[Magdeburgo]], [[Potsdam]], [[Francoforte sull'Oder]], [[Halle (Sassonia-Anhalt)|Halle]], [[Lipsia]], [[Cottbus]], [[Erfurt]], [[Gera]], [[Suhl]], [[Chemnitz|Karl-Marx-Stadt]] e [[Dresda]]. La capitale era [[Berlino Est]].
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== Forze armate e di polizia ==
{{vedi anche|Nationale Volksarmee|Stasi|Volkspolizei}}
Le forze armate della
== Società ==
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== Televisione e radio ==
{{vedi anche|Censura nella Repubblica Democratica Tedesca}}
La [[televisione]] e la [[Radio (mass media)|radio]] della
Gran parte della DDR (ad eccezione di Dresda, l'isola di [[Rügen]] e la foce dell'Oder) poteva ricevere tuttavia le TV pubbliche dell'Ovest [[ARD]] e [[ZDF]].
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Formalmente l'espatrio non era vietato in maniera assoluta. Anzitutto l'impedimento riguardava solo i confini terrestri con la Germania Ovest e quelli marittimi nel [[mar Baltico]] con [[Danimarca]] e [[Svezia]]. Si poteva invece espatriare verso gli stati del Patto di Varsavia, anche perché il divieto di espatrio verso gli stati occidentali fu adottato da ciascuno di essi. I pensionati potevano espatriare per trascorrere nell'Ovest le vacanze o incontrare i parenti. Chi voleva lasciare il Paese per trasferirsi all'estero incontrava molti più ostacoli: occorreva infatti inoltrare un'apposita richiesta al Ministero degli Esteri, la cui approvazione era però assai difficile. Oltretutto chi inoltrava la domanda rischiava di essere inserito negli elenchi dei sospetti della polizia segreta, la ''[[Stasi]]'' (''Staatssicherheit''). Reiterarla più volte, in caso di mancata risposta o a seguito di rifiuto, poteva anche comportare il carcere.
La chiusura dei confini durò fino al [[1989]]. Agli inizi dell'anno nulla lasciava pensare all'abrogazione del divieto di espatrio: nonostante la ''[[glasnost']]'' avviata dal presidente sovietico [[Michail Gorbačëv]], il presidente tedesco-orientale [[Erich Honecker]] dichiarò che il muro avrebbe diviso Berlino per altri 100 anni, mantenendo saldamente il regime su posizioni totalitarie. Ma al contempo l'[[Ungheria]] decise di aprire le frontiere con l'[[Austria]]: ciò permetteva ai cittadini della
== Economia ==
[[File:Bundesarchiv Bild 183-K1010-0007, Chemnitz, Karl-Marx-Denkmal, FDJ Versammlung.jpg|miniatura|Inaugurazione del [[monumento a Karl Marx]] a Karl-Marx-Stadt, oggi Chemnitz, il 9 ottobre 1971.|sinistra]]{{Vedi anche|Economia della Repubblica Democratica Tedesca}}
Nella
Il diritto a un lavoro era sancito per legge. Per raggiungere questo obiettivo era lo Stato a creare posti di lavoro. La maggior parte delle persone lavoravano in aziende statali oppure in consorzi. I salari e gli stipendi non erano uguali per tutti, ma le differenze erano minime. Un commesso guadagnava 600-800 marchi al mese, un ingegnere al massimo 1200 marchi. Alcuni artigiani guadagnavano più delle persone con un titolo di studio. Il sistema scolastico (come quello sanitario) era gratuito per tutta la popolazione: ciò comportava che tutti i bambini avevano la possibilità di andare all'asilo nido. Le madri avevano diritto a ricevere una sovvenzione economica per la maternità nel periodo compreso tra sei settimane prima del parto e sei settimane dopo. Gli appartamenti avevano affitti alla portata di tutti, ma soprattutto non subivano aumenti per decenni. Un appartamento di quattro stanze costava 94,80 marchi, incluso il costo del riscaldamento. Nella media un metro quadrato al mese costava 1 marco. C'erano alcune scomodità però, come il fatto che la qualità costruttiva fosse scarsa e la manutenzione scadente. Diversa era la situazione per i condomini riservati alle famiglie delle alte figure politiche. L'assegnazione degli appartamenti avveniva da parte dell'amministrazione comunale in base alla situazione familiare. Gli studenti non ricevevano quasi mai un appartamento proprio ma vivevano in alloggi comuni. Con il matrimonio una coppia aveva il diritto di avere un appartamento, più piccolo per i primi tempi, più grande successivamente.
Il livello di benessere della popolazione era tuttavia di gran lunga inferiore a quello della RFT e forse fu questo confronto coi "cugini" dell'Ovest ad indurre i dirigenti orientali a rafforzare la morsa sul panorama economico. In un primo tempo il divario tra le due Germanie fu imputato all'ingente debito che la
Occasionalmente viene ribadito un alto reddito medio pro capite nella Germania Est; secondo una fonte divulgativa italiana nel 1987 sarebbe stato di 7180 $ contro i 6390 $ dell'Italia.<ref>AAVV, ''Atlante Enciclopedico Touring Volume 2: Europa'', Milano, [[Touring Club Italiano]], 1987. ISBN 88-365-0299-7</ref> Un tale confronto è però basato sulla parità rispetto al Marco Occidentale, mentre al cambio la valuta non convertibile otteneva nella media degli anni il 20% del valore nominale. Anche il valore d'acquisto non è direttamente paragonabile, dato che da una parte molti prezzi al consumatore erano sovvenzionati, dall'altra molti prodotti non potevano essere acquistati con la valuta ufficiale. Un indice piuttosto preciso è il ''Richtungskoeffizient'', adottato dalla stessa
Dopo la riunificazione, la Treuhand, organismo incaricato della [[privatizzazione]] del «patrimonio del popolo» (nome dato alle imprese pubbliche nella
Le donne hanno incontrato ulteriori difficoltà. Per aumentare le loro possibilità di ritrovare un lavoro, sono state molte a farsi sterilizzare. Mentre il centro ospedaliero di Magdeburgo aveva praticato 8 sterilizzazioni nel 1989, queste sono passate a 1200 nel 1991», rilevano i sociologi Fritz Vilmar e Gislaine Guittard. Dal 1989 al 1992, il numero di dipendenti della ricerca, dell'istruzione superiore, compresa quella industriale, scende da oltre 140.000 a meno di 38.000. Molti centri di ricerca e accademie scientifiche sono chiusi. Circa il 72% degli scienziati dell'ex
== Sport ==
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== Bibliografia ==
* ''La
* AA.VV., ''Sviluppo locale – 25. Cooperazione locale nella Germania Est'', Rosenberg & Sellier, Torino, 2006, ISBN 88-7011-986-6.
*{{cita libro|cognome=Banchelli|nome=Eva|titolo=Taste the East: Linguaggi e forme dell'Ostalgie|editore=Sestante Edizioni|città=Bergamo|anno=2006|ISBN=88-7011-986-6}}
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