Fatti di Carbonare: differenze tra le versioni

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Le truppe tedesche si stavano ritirando dopo essere state colpite e decimate dagli alleati che dilagavano nel nord Italia. Avendo sbarrate le altre vie di ritirata le varie divisioni tedesche cercarono un varco ancora aperto tramite la [[Val d'Astico|Valdastico]] e la [[Valsugana]]. Si trattava presumibilmente della 1ª e 4ª divisione del 1º corpo paracadutisti (i [[Fallschirmjäger|Fallschirmjaeger]]), come statuito dai documenti presso l'archivio di stato tedesco di Berlino. Vi erano state delle avvisaglie di attacchi e sparatorie sul territorio di Folgaria nei giorni precedenti con anche alcune vittime. Tanto che il curato del paese aveva raccomandato alla popolazione caldamente di essere prudenti e di non innescare inutili rappresaglie. Verso le ore 13 di quel giorno una colonna tedesca in ritirata diretta verso [[Trento]] fu bersaglio di alcuni spari in località Carbonare (frazione di Folgaria). I tedeschi risposero al fuoco e poi diedero inizio al rastrellamento, strappando gli abitanti dalle loro case ed ammassandoli contro il muro della chiesa. Convinti dopo varie traversie, saccheggi e violenze che gli sparatori non erano dei residenti e che la popolazione non era complice, i tedeschi rilasciarono dapprima donne e bambini e quindi - verso le 20 - anche gli uomini; poi ripresero la ritirata. Ci furono 4 vittime, tre civili ed un militare tedesco sorpreso e riconosciuto dai commilitoni in abiti civili e che fu barbaramente fucilato sul posto. I tedeschi si abbandonarono anche a saccheggi e danneggiamenti delle case del paese e della canonica anche nei giorni successivi.
 
Risulta sconosciuto chi fu a sparare dalle case del paese verso i tedeschi, scatenandone la reazione. Alcuni appunti del CLN danno a tal proposito alcuni indizi, cosi come la presenza numericamente e qualitativamente importante di partigiani da importanti indizi sulle possibili responsabilità sulle quali per qualche ragione non si è mai indagato, come nessuna denuncia penale nei confronti degli assassini nazisti risulta fu mai presentata,
 
== ComeI protagonisti: due versioni alternative di come andarono alla fine i fatti?. ==
Vi sono 2 documenti discordanti su come andarono i fatti, sulla persona a cui attribuire l'eventuale merito della liberazione degli ostaggi. Molto probabilmente si può ipotizzare che la fine meno cruenta (vi furono 4 morti uccisi brutalmente) della minaccia di strage è da attribuire ad una autonoma decisione del comando tedesco. Decisivo in questo senso potrebbe essere stato il cambio di comando da parte tedesca, con la partenza repentina del comandante verso Trento o Vigolo Vattaro, richiamato dal suo comando in altro luogo. Il comandante subentrato, appartenente sembra alla Wehrmacht e di origini austriache, lasciò libera la popolazione verso sera. Infatti in altre circostanze proprio in quei giorni i tedeschi si macchiavano di atti di inaudita violenza verso persone innocenti senza che alcuna preghiera o supplica avesse minimamente scalfitto la loro determinata brutalità e tutto lascia pensare che se avessero voluto sarebbe finita nello stesso modo anche a Carbonare. ( Rif. Pedescala)
 
Si riportano di seguito le due versioni dei fatti come emergono dal Registro dei Morti della Parrocchiaparrocchia e dalla richiestatestimonianza rivolta alla Commissione Patriotidi Primo Carbonari, discritta vedersisu attribuitorichiesta ilda titoloparte didella PatriotaCommissione ePatrioti connel essoprimo undopoguerra premioper inchiarire denaro,come richiestasi respintasiano dallasvolti Commissionei fatti. Questo risulta dalla documentazione custodita dall'archivio gestito dal Museo Storico di Trento e dai compiti assegnati alla Commissione che non richiedeva a nessuno alcuna testimonianza ma esaminava solamente le richieste che riceveva a seguito di un bando pubblico del CLN per ricompensare chi aveva partecipato alla guerra di liberazione ed alle vittime dei nazifascisti.
 
Il Comune di Folgaria ha apposto una lapide in onore del maestro Primo Carbonari a quasi 60 anni dall'evento, mentre nulla è stato fatto in ricordo ed onore di Don Randolfo Pinamonti che nell'occasione si dimostrò molto coraggioso, fu picchiato dai tedeschi per i suoi tentativi di proteggere la popolazione in almeno due occasioni e che rimase sempre accanto ai suoi parrocchiani come emerge dai racconti raccolti da varie persone. La delibera con cui la lapide venne approvata è corredata solo da documentazione non pertinente, solo un articolo di giornale, VIta Trentina, del maggio 2010 che peraltro asserisce una verità ben diversa attribuendo a Don Pinamonti la definizione di eroe. La Delibera è formalmente e nei suoi contenuti inconsistente, frettolosa e approva in definitiva solo la spesa, non attribuisce alcun riconoscimento.
Da notare che nel registro dei morti vi è un chiaro, esplicito riferimento a Primo Carbonari che si dice intervenne a "Pericolo Scongiurato",
 
*'''Maestro Primo Carbonari'''
Il Comune di Folgaria ha apposto una lapide in onore del maestro Primo Carbonari a quasi 60 anni dall'evento, mentre nulla è stato fatto in ricordo ed onore di Don Randolfo Pinamonti che nell'occasione si dimostrò molto coraggioso, fu picchiato dai tedeschi per i suoi tentativi di proteggere la popolazione in almeno due occasioni e che rimase sempre accanto ai suoi parrocchiani come emerge dai racconti raccolti da varie persone. La delibera con cui la lapide venne approvata è corredata solo da documentazione non pertinente, solo un articolo di giornale, VIta Trentina, del maggio 2010 che peraltro asserisce una verità ben diversa attribuendo a Don Pinamonti la definizione di eroe. La Delibera è formalmente e nei suoi contenuti inconsistente, frettolosa e approva in definitiva solo la spesa, non attribuisce alcun riconoscimento.
 
Nato a Carbonare il 30 aprile [[1875]] e ivi morto il 3 settembre [[1951]].
 
Quella che segue è a oggi la versione più nota degli eventi.
 
Maestro a Carbonare conoscitore del tedesco, si impegna in una trattativa a rischio della vita con il comandante delle [[Schutzstaffel|SS]] prima e successivamente con il comandante della Wehrmacht. Il comandante, un viennese ascoltato il maestro dopo aver verificato che effettivamente era stato un ufficiale dell'esercito [[Impero austro-ungarico|austroungarico]], lasciò libere le donne e dichiarò che se entro un'ora non si fossero sentiti spari contro la colonna tedesca avrebbe liberato anche gli uomini altrimenti li avrebbe fucilati.
 
Alle 17 i tedeschi lasciarono Carbonare diretti verso Trento.
 
* '''Don Randolfo Pinamonti (Levico 1891-1985)'''
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(vedi allegati alla fine della scheda).
 
*'''Maestro Primo Carbonari'''
 
Nato a Carbonare il 30 aprile [[1875]] e ivi morto il 3 settembre [[1951]].
 
Quella che segue è a oggi la versione più nota degli eventi.
 
Maestro a Carbonare conoscitore del tedesco.
 
== Documenti rintracciati e libri che parlano dell'evento (elenco non esaustivo) ==
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* il "''Registro dei Morti''" della Parrocchia di Carbonare (5 pagine scritte probabilmente dal curato Don Pinamonti nell'immediatezza dei fatti). Da questo registro si possono desumere diversi elementi sull'evento ed una frase esplicita a pagina 70 sul ruolo del maestro Primo Carbonari il cui intervento viene detto sia avvenuto a pericolo ormai passato, quando i tedeschi avevano liberato tutti.
* Nella tradizione comune e nella versione ufficiale si descrive il ruolo del maestro come decisivo e fatto a proprio rischio. Il maestro è oggi ricordato da una targa posta sulla chiesa, targa apposta a distanza di molto tempo dai fatti, nel 2014, e che affianca un'altra targa, più sobria, che ricorda semplicemente la tragedia e le vittime.
* RichiestaTestimonianza scritta di Primoproprio pugno Carbonarida parte di vedersiPrimo riconosciutoCarbonari, ilsu ruolorichiesta dida patriota ,parte alladella Commissione Patrioti nel primo dopoguerra per ottenere un premio in denaro. La richiesta fu respinta dalla Commissionechiarire come dasi schedasiano allegatasvolti alla richiestai stessafatti. La documentazione è custodita dall'archivio gestito dal Museo Storico di Trento..
* Il libro di Enno Donà, capo partigiano, presente in quella circostanza a Carbonare, descrive gli eventi di Carbonare e conferma la versione del Carbonari, attribuendogli i meriti della liberazione. Il testo fu scritto nel 1996, 41 anni dai fatti di cui qui si parla, ed è intitolato ''"Tra il Pasubio e gli altipiani, Ricordi della Resistenza"''.
* Esiste un testo scritto recentemente da F. Larcher e dedicato alla ''Storia di Carbonare''. Il testo ricostruisce in un passaggio gli eventi del 28 aprile 1945 con molti dettagli sulla dinamica e sui protagonisti degli accadimenti: sulle uccisioni, sui luoghi da dove partirono gli spari e molti altri dettagli interessanti, soprattutto raccoglie testimonianze direttamente dalla voce dei presenti al momento del rastrellamento. Cita in diversi passaggi anche la narrazione contenuta nel ''Registro dei Morti'' della Parrocchia ma ne taglia un passaggio critico quando dice che il maestro avvenne a pericolo ormai scongiurato, taglio che appare non giustificato da un racconto veritiero. Da questo racconto emergerebbeemerge come la figura di Primo Carbonari abbia effettivamente parlamentato con i tedeschi al fine di liberare i suoi compaesani, e di come il curato, Don Pinamonti, si sia comportato in maniera coraggiosa, intervenendo a più riprese per cercare di calmare il comandante tedesco, di aver ricevuto maltrattamenti anche fisici compresi schiaffi e calci e di essere sempre rimasto con la popolazione. Questo anche quando gli era stato offerto dai tedeschi di potersi allontanare, offerta da lui rifiutata.
 
==Le vittime==
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== Documenti rilevanti ==
 
=== Testimonianze di Primo Carbonari alla Commissione Patrioti ===
Qui di seguito, viene riportata la testimonianza scritta di proprio pugno da parte di Primo Carbonari, su richiesta da parte della Commissione Patrioti nel primo dopoguerra per chiarire come si siano svolti i fatti. La documentazione è custodita dall'archivio gestito dal Museo Storico di Trento.
 
"Il 28 aprile 1945 una colonna motorizzata di oltre 1500 paracadutisti tedeschi, molestata dal fuoco di alcuni partigiani, iniziò il rastrellamento del paese. Quattro persone inermi furono uccise e 250 altre, comprese donne e bambini, furono ammassate contro il muro
della chiesa, sotto le mitragliatrici, e dovevano essere decimate e il paese incendiato. Riuscii, dopo quattro vani tentativi, a vincere l’irritazione dei comandanti e ad ispirare loro un minimo di fiducia. Ottenni che prima le donne e i bambini, poi alcuni ammalati e infine anche gli uomini e i ragazzi venissero tutti rilasciati, dopo una lunga attesa di otto ore, fra continue minacce. Il paese fu risparmiato.
"Il 28 aprile 1945 una colonna motorizzata di oltre 1500 uomini, paracadutisti tedeschi, molestata dal fuoco di alcuni partigiani, iniziò il rastrellamento del paese. Tre persone inermi furono uccise e 250 altre, comprese donne e bambini, furono ammassate sotto le mitragliatrici contro il muro della chiesa e dovevano essere decimate ed il paese incendiato. Riuscì, dopo quattro vani tentativi, a vincere l’irritazione dei Comandanti e ad ispirare loro un minimo di fiducia. Ottenni che prima le donne e i bambini, poi alcuni ammalati e infine anche gli uomini e i ragazzi venissero tutti rilasciati, dopo una lunga attesa di otto ore, fra continue minacce. Il paese fu risparmiato. Ho salvato da morte sicura sette partigiani. Tutte le persone rastrellate venivano presentate dai soldati ai comandanti che mi imposero, pena la vita, di dare indicazioni esatte su ciascuna e di segnalare specificatamente tutti i partigiani e le persone sospette o estranee al nostro ambiente. Nonostante le continue, ripetute minacce e ammonizioni, mi assunsi la responsabilità di dichiarare come persone a me favorevolmente note e inoffensive anche coloro che conoscevo benissimo per essere patrioti attivi…
Nei successivi otto giorni in cui il paese rimase esposto ai saccheggi delle truppe in ritirata, ho fatto uno sforzo per alleviare le sorti della popolazione e rincuorare i più colpiti dalla sventura e dalla perdita di averi, tanto da essere elogiato dai comandanti tedeschi e da essere chiamato dalla fiducia dei compaesani alla carica di delegato comunale… "
da essere chiamato dalla fiducia dei compaesani alla carica di delegato comunale… "
 
=== Trascrizione del testo del Registro dei Morti Della Parrocchia di Carbonare delle pagine 66-70 ===
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Finalmente verso le 8 le sentinelle che stavano alla porta portavano l’ordine del capitano che si esca liberi!
 
'''''Nel tempo che si era in chiesa, a pericolo scongiurato, Carbonari Primo parlamentò con un capitano, portò argomenti in favore della popolazione, facendosi forte della sua posizione di ex ufficiale austriaco.'''''
 
Molti particolari pure interessanti si omettono per carità di patria e del prossimo!
 
 
=== Richiesta alla commissione Patrioti di vedersi riconosciuto il ruolo di Patriota e con esso un premio in denaro. Richiesta respinta. ===
Qui di seguito, viene riportata la lettera scritta da Primo Carbonari, come richiesta per vedersi riconosciuto il ruolo di Patriota e con esso una ricompensa in denaro. La richiesta venne respinta dalla commissione con motivazioni generiche.
 
La richiesta era stata inviata sulla base di un bando emesso dalla Commissione Patrioti per il riconoscimento di un eventuale contributo alla Resistenza.
 
La richiesta fu respinta dalla Commissione. La documentazione, lettera e decisione della Commssione, è custodita dall'archivio del Museo Storico di Trento.
 
La lettera inizia così:
 
"Con riferimento al manifesto di codesta commissione.
 
Premesso che anche per aver dovuto servire l'Austria nel 1915-18 col grado di I. Tenente, ....."
 
Continua poi:
 
"Il 28 aprile 1945 una colonna motorizzata di oltre 1500 uomini, paracadutisti tedeschi, molestata dal fuoco di alcuni partigiani, iniziò il rastrellamento del paese. Tre persone inermi furono uccise e 250 altre, comprese donne e bambini, furono ammassate sotto le mitragliatrici contro il muro della chiesa e dovevano essere decimate ed il paese incendiato. Riuscì, dopo quattro vani tentativi, a vincere l’irritazione dei Comandanti e ad ispirare loro un minimo di fiducia. Ottenni che prima le donne e i bambini, poi alcuni ammalati e infine anche gli uomini e i ragazzi venissero tutti rilasciati, dopo una lunga attesa di otto ore, fra continue minacce. Il paese fu risparmiato. Ho salvato da morte sicura sette partigiani. Tutte le persone rastrellate venivano presentate dai soldati ai comandanti che mi imposero, pena la vita, di dare indicazioni esatte su ciascuna e di segnalare specificatamente tutti i partigiani e le persone sospette o estranee al nostro ambiente. Nonostante le continue, ripetute minacce e ammonizioni, mi assunsi la responsabilità di dichiarare come persone a me favorevolmente note e inoffensive anche coloro che conoscevo benissimo per essere patrioti attivi…
Nei successivi otto giorni in cui il paese rimase esposto ai saccheggi delle truppe in ritirata, ho fatto uno sforzo per alleviare le sorti della popolazione e rincuorare i più colpiti dalla sventura e dalla perdita di averi, tanto da essere elogiato dai comandanti tedeschi e da essere chiamato dalla fiducia dei compaesani alla carica di delegato comunale… "
[[File:Estratto domanda di carbonari.jpg|miniatura|390x390px|A riprova che non è una testimonianza di Carbonari, ma una richiesta, peraltro respinta dalla Commissione. ]]
 
 
 
'''Commissioni Patrioti: compiti e missione.'''
 
''Le commissioni patrioti furono istituite con dll. del 21 agosto 1945, n. 518. Le commissioni si rapportavano con gli uffici provinciali patrioti (isituiti con decreto del ministero per l'Assistenza post-bellica del 19 settembre 1945) ed erano composte da rappresentanti militari del Cln e della Prefettura. Avevano il compito di riconoscere, sulla base di domande presentate, la qualifica di partigiano combattente o quella di patriota, concedendo un relativo premio in denaro.''
 
Definizione dal sito dei beni culturali.
 
La Commissione non chiedeva nulla a nessuno, nessuna testimonianza veniva raccolta. Esaminava sulla base delle richieste ricevute, le valutava e decideva in merito. Nel caso della Richiesta di Primo Carbonari la scheda compilata dalla commissione sentenzia : "Dall'esame dell'istanza e documenti annessi non risultano elementi in base ai quali possa essere proposta per alcuna qualifica." Data 6/7/1946 . Da archivio storico di Trento.
 
== Voci correlate ==
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* [[Guerra di liberazione italiana]]
 
==Collegamenti esterni==
== Bibliografia ==
*Libro "Carbonare" scritto dal ricercatore storico del luogo Fernando Larcher
 
*http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=4767
*Registro dei Morti della Parrocchia di Carbonare di Folgaria conservato presso la canonica di Lavarone chiesa a cura della curia di Trento
*RichiestaDichiarazione di riconoscimento del ruolo di Patriota indirizzatarilasciata alla Commissione Patrioti di Trento di Primo Carbonari conservata presso il Museo Storico di Trento, Archivio Storico di Trento.
*documento arrecante la sentenza della Commissione di respingere la lettera di richiesta di Primo Carbonari di vedersi attribuito il titolo di Patriota
*Schede varie di Richieste alla Commissione Patrioti di Trento sempre a cura dell'Archivio Storico di Trento
*Documentazione varia del CLN 1945-46 archivio storico di Folgaria.
*Articoli vari del quotidiano Adige, Trentino, periodico Vita Trentina del 2 maggio 2010.
*Libro "Carbonare" di F. Larcher, 2016.
*Vari altri testi.
*Articoli vari del quotidiano Adige, Trentino, periodico Vita Trentina del 2 maggio 2010
 
==Collegamenti esterni==
*http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=4767
*Insmli: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (cnr.it)
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