Prelatura della Santa Croce e Opus Dei: differenze tra le versioni

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Un contratto stipulato tra l'Opus Dei e il fedele che intende aderirvi stabilisce i reciproci impegni in relazione agli ambiti formativi propri della Prelatura. A un contratto verbale può anche seguirne uno scritto relativo ai lasciti testamentari. Il testamento è praticamente obbligatorio per i membri numerari e aggregati<ref>Testimonianza di Emanuela Provera, ex numeraria dell'Opus Dei, dal libro di [[Ferruccio Pinotti]], ''Opus Dei segreta'', Milano, BUR, 2006</ref>.
 
=== Mortificazione corporale ===
[[File:Pénitence.JPG|thumb|upright=0.5|''Disciplina'']]
{{citazione|Tanto progredirai quanto farai violenza a te stesso|''Imitazione di Cristo''}}
La pratica della [[mortificazione]] corporale è una secolare tradizione del popolo cristiano e di molti santi, ed è consigliata in più punti delle sue opere da Escrivá<ref>[http://it.escrivaworks.org/result.php?search=cilicio&book=all Riferimenti al "cilicio" nelle opere di Balaguer]</ref> ed esplicitamente prescritta nel ''Codex Iuris Particularis Operis Dei'' al Titolo 3, articolo 83<ref>[http://www.opusdei.it/art.php?p=12742 ''Codex Iuris Particularis Operis Dei'']</ref>.
[[File:Cilice.jpg|thumb|Cilicio]]
L'uso del [[cilicio]] e della [[autoflagellazione|disciplina]] è adottato da alcuni fedeli dell'Opera (la scelta della mortificazione è stabilita da ciascun membro; l'eventuale frequenza è stabilita sentito il proprio direttore spirituale, con cui i numerari si consultano<ref>«Molti uomini di oggi si stupiscono, quando non si scandalizzano, che - nell'Opus Dei - ''alcuni'' membri includano tra le mortificazioni corporali l'uso del cilicio. ''Alcuni'', dico: non la maggioranza; e anche costoro per un tempo limitato» (Vittorio Messori, ''Opus Dei. Un'indagine'', Milano, Mondadori, 1999, pp. 199-200).</ref>). Per l'Opus Dei gli istinti del corpo sono da "ordinare", non un nemico da combattere, e il loro contrario - il dolore, anzitutto spirituale - è considerato benedetto perché corredentore. È proprio il fondatore a chiarire il concetto in molti aforismi, tra cui: «''Benedetto sia il dolore. Amato sia il dolore. Santificato sia il dolore... Glorificato sia il dolore!''»,<ref>''Cammino'', p. 208.</ref> «''Se sai che il tuo corpo è tuo nemico, e nemico della gloria di Dio, poiché lo è della tua santificazione, per quale motivo lo tratti con tante blandizie?''»<ref>''Cammino'', p. 227.</ref>.
 
Il 7 maggio [[2007]] il ministro dell'Interno [[Giuliano Amato]], rispondendo a un'interrogazione parlamentare sulle pratiche di "mortificazione corporale" e le indicazioni di lettura, affermò che le decisioni in queste materie sono assunte liberamente dagli aderenti, nell'esercizio della libertà religiosa riconosciuta dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana]] e dal [[Patti Lateranensi|Concordato]] tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Aggiunse che l'Opus Dei è un'istituzione della Chiesa cattolica, con personalità giuridica in quanto ente ecclesiastico civilmente riconosciuto e che le attività svolte dai fedeli dell'Opera a titolo di volontariato non sono assimilabili a un rapporto di lavoro subordinato, come accertato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Le residenze universitarie poi, sempre secondo Amato, sono collegi universitari legalmente riconosciuti, non gestiti direttamente dall'Opus Dei, e fruiscono legittimamente dei benefici previsti dalla legislazione vigente<ref name="Testo integrale della seduta">Atti parlamentari - Camera dei Deputati - XV Legislatura — Allegato B ai resoconti - Seduta del 7 maggio 2007. [http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed152/pdfbtris.pdf Testo integrale della seduta]</ref>.
 
=== Il libro ''"Oltre la soglia"'' ===