Governo Cossiga II: differenze tra le versioni

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*23 giugno: i [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]] uccidono a [[Roma]] il giudice [[Mario Amato]], titolare di numerose inchieste sul terrorismo nero.<br />Si apre presso l'auditorium dell'[[IRI]] il secondo convegno italo-sovietico sull'energia, cui prende parte per il governo il sottosegretario all'industria [[Maria Magnani Noya]]. L'URSS propone una conferenza europea sull'energia allargata a [[Stati Uniti]] e [[Canada]] per la costruzione di un [[gasdotto]] dalla [[Siberia]] all'Italia, nel cui consorzio è presente anche l'[[AGIP]]. Nel corso dell'assise viene sottolineato che la disponibilità di un miliardo di dollari per il finanziamento degli scambi Italia-URSS è stata bloccata dal ministero degli esteri, esponendo l'Italia a un rinnovato ricatto dei petrolieri.<ref>Il messaggero, 24 giugno 1980</ref>
*25 giugno: Cossiga riunisce a [[Villa Madama]] i segretari dei partiti della maggioranza per definire la politica economica del governo. Il ridimensionamento della scala mobile e i ritocchi dell'IVA restano la via prescelta. In una successiva riunione interministeriale tra Cossiga, i ministri economici e il ministro del mezzogiorno alle due misure già annunciate sono aggiunte un aumento della benzina di 50 o 100 lire e l'introduzione di un ticket giornaliero sui ricoveri ospedalieri. La fiscalizzazione degli oneri sociali consentirà il trasferimento di 5000 miliardi alle imprese, la riduzione di 2 punti della scala mobile un risparmio di 380 miliardi
*27 giugno: PCI, PSDI, MSI e radicali presentano alla camera due mozioni di sfiducia contro il ministro della giustizia [[Tommaso Morlino]], accusato di non essere intervenuto sulla mancata protezione del giudice [[Mario Amato]]. I socialisti non si associano ma evitano al contempo di difendere il ministro.<ref>Il messaggero, 28 giugno 1980</ref>. [[Strage di Ustica]].
*28 giugno: in vista del consiglio dei ministri dedicato alla manovra economica, convocato per il 2 luglio, le sinistre interne della DC e del PSI attaccano le rispettive segreterie. Sono prospettati un rimpasto dell'esecutivo o le sue dimissioni.