Niccolò Speciale (politico): differenze tra le versioni

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1. — A 19 Maggio 1420 il feudo di San Marco, ossia Catarchini, si trova in Val di Noto, presso il feudo Carca, le terre burgensatiche di Noto ed altri confini. Si possedeva dal nobile Accardo e Francesca Barbilato jugali. Costoro, per atti di Not. Lorenzo Noto di Catania, il 28 Giugno 1418, lo vendettero a Nicolò de Speciali per onze 250 di oro e sopra istanza del compratore i Viceré Antonio de Cardona, Ferdinando Velasci e Martino Torres, accordarono la conferma per sè, suoi eredi discendenti dal suo corpo, in perpetuo, con le solite condizioni e riserve, e ciò in data suddetta (Cons., Libro Mercedes, dal 1414 sino al 1439, tomo 3°, foglio 138 retro).</ref> dal nobile Accardo Barbilato. Divenne inoltre Barone di [[Spaccaforno]], di [[Monteclimito]] e di [[Cassibile]], nonché Signore della terra e del castello di [[Paternò]]<ref>Principe di Paternò
 
14. — Nicolò Speciale. Fu questi cittadino di Noto; ebbe ingegno fervido e somma dottrina; fu Maestro Razionale del Regno; Viceré nel 1423; Presidente del Regno con Guglielmo Moncada, C.te di CaltanissetaCaltanissetta dal 1424 al 1429; tale con detto Moncada e Giovanni Ventimiglia, C.te di Geraci, dal 1429 al 1439 (Protonot, del Regno, Proc. n. 453). Fu altresì B.ne di Spaccaforno, Castelluzzo, Graneri, Cassibile, San Marco lo Celso, Monteclinito, Cipolla e di grano uno sopra ogni salma di vettovaglie da estrarsi dai porti del Regno (BARBERI, ''Capibreve'', Val di Mazzara, p. 564).</ref>.
 
Sposò Beatrice Landolina. Nel suo testamento sono nominati i figli Pietro, Giovanmatteo, Vassallo, Eleonora e Isabella nonché i fratelli Giacomo e Matteo (capostipite della famiglia Speciale di Nicosia, città demaniale in cui esercitò la carica di Capitano di Giustizia).