Struttura della tragedia greca: differenze tra le versioni

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Corretta grammatica
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==Episodi==
La trama dell'opera si sviluppa attraverso tre o più episodi (ἐπεισόδια), che contengono le parti dialogate tra gli attori; secondo la tradizione più antica l'attore era originariamente uno solo e dialogava con il coro; poi con Eschilo sarebbe stato introdotto un secondo attore e con Sofocle un terzo: al numero massimo di tre attori potevano esserne aggiunti degli altri (κωφά πρόσωπα, ''kophà pròsopa'', letteralmente "personaggi sordi"), ma muti e in veste di comparse. Nel dialogo interviene anche il coro, di solito con brevi battute di commento affidate al [[corifeo]], ossia il capocoro.
La recitazione vera e propria era in [[trimetri giambici]], ma esisteva anche una forma di recitazione accompagnata si dal suono del flauto che si definisce παρακαταλογή (''parakataloghè'').
Il dialogo tragico si sviluppa attraverso alcune forme tipiche: la ''rhèsis'', la sticomitia (''stichomythìa'') e la ''monodìa''.
* La ῥῆσις (''rhèsis''), dal greco "discorso", è il [[monologo]], più o meno esteso, di un personaggio. Di solito la ''rhèsis'' è tipica del messaggero, che entra in scena per narrare eventi che si svolgono fuori da essa; la ''rhèsis'' può trovarsi anche all'interno di parti dialogate, quando due personaggi si contrappongono affrontandosi in un agone dialettico, in cui ciascuno sostiene le proprie ragioni in conflitto con l'avversario. Spesso è costituita da una narrazione di fatti di sangue, che non possono essere rappresentati sulla scena.