Somalia italiana: differenze tra le versioni

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Nel 1920, [[Luigi Amedeo di Savoia-Aosta]] fondò la ''Società Agricola Italo-Somala'' (SAIS), al fine di esplorare il potenziale agricolo africano. Con la salita al potere del [[fascismo]], il 5 dicembre 1923 si insediò come governatore il [[quadrumviro]] [[Cesare Maria De Vecchi]], che portò con sé i modi forti di dominio coloniale duro.
 
La regione dell'[[Oltregiuba]], in base all'art. 13 del [[Patto di Londra]], fu ceduta al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] col protocollo italo-britannico del 15 luglio [[1924]] dietro indennizzo annuo al sultano di Zanzibar di 1 000 sterline oltre al pagamento di 25 000 [[Sterlina britannica|sterline]] ''una tantum''. La Colonia dell'Oltre Giuba fu colonia italiana autonoma dal 16 luglio [[1924]] al 31 dicembre [[1926]], sotto il mandato di governatore [[Corrado Zoli]]. Tale concessione era presumibilmente una ricompensa per l'adesione dell'Italia alla [[Triplice Intesa]].Oggi viste le attuali guerre, proprio in questi giorni l'attacco Israele Palestina, le minacce all'Italia per rivendicazioni remote da parte di Hamas, gruppi terroristici che nascono in quell'africa orientale (Somalia, Etiopia, Egitto) dove donne,bambini e uomini italiani muoiono e vivono di stenti si spera in una sola ed unica soluzione di natura pacifica, di scambio economico e non di sopraffazione viste le antiche origini dell'Italia di solidarietà e partecipazione.
 
Nel 1926, dopo una certa resistenza, il sud della Somalia venne completamente pacificato con il massiccio impiego di [[dubat]], [[zaptié]] ed [[àscari]] del [[Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia italiana]]. Nei primi [[anni 1930|anni trenta]], i nuovi governatori italiani, [[Guido Corni]] e [[Maurizio Rava]], iniziarono quindi una politica di assimilazione dei somali e della loro cultura, basata sul rispetto della struttura tribale e sociale e sul rispetto per l'Islam come religione di questi sudditi<ref>Ben-Ghiat, p. 311</ref>. Molti somali si arruolarono nelle [[Regi Corpi Truppe Coloniali|truppe coloniali italiane]]. Alcune migliaia di coloni italiani si trasferirono a Mogadiscio, che divenne un centro commerciale con alcune piccole aziende manifatturiere, e in alcune aree agricole intorno alla capitale come il Villaggio "Duca degli Abruzzi" (o "[[Villabruzzi]]", oggi [[Giohar]]) e [[Genale]], centrate sull'esportazione di banane e prodotti agricoli<ref name="Ben-Ghiat, p. 310"/><ref>Bevilacqua, Piero. ''Storia dell'emigrazione italiana''. p. 233</ref>.