Nazifascismo: differenze tra le versioni

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'''Nazifascismo''' è un termine che descrive unitariamente il [[nazismo]] ed il [[fascismo]] in riferimento all'[[occupazione tedesca dell'Italia|occupazione tedesca]] ed al [[Repubblica Sociale Italiana|collaborazionismo repubblichino]] durante la [[guerra di liberazione italiana]].<ref>Gianni Oliva, ''L'ombra nera. Le stragi nazifasciste che non ricordiamo più'', Mondadori, Collana: Le scie, 2007, ISBN 8804567783 p. 116. Il luogo simbolo delle stragi naziste in Italia sono le [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|Fosse Ardeatine]].</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/nazifascismo_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo=Nazismo|sito=treccani.it|editore=''[[Vocabolario Treccani]]''|accesso=26 settembre 2017}}</ref> Talvolta è usato per descrivere latamente l'alleanza tra la [[Germania nazista|Germania]] di [[Adolf Hitler]] e l'[[Storia del fascismo italiano|Italia]] di [[Benito Mussolini]], ma tale utilizzo è anacronistico perché il concetto di nazifascismo venne coniato solo dopo l'8 settembre 1943, quando il fascismo fu subordinato al nazismo.
 
Il fascismo italiano nacque nel [[1919]] col nome di [[Fasci di combattimento]], per poi diffondersi e consolidarsi al potere agli inizi degli [[Anni 1920|anni venti]] in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]], a causa dei tentativi di moti rivoluzionari che i simpatizzanti della [[Rivoluzione d'ottobre]] provocavano non solo in Italia, ma in tutta l'[[Europa]] e persino negli [[USA]] (settimane rosse). Il nazionalsocialismo tedesco, noto anche come nazismo ed emulo delle recenti dittature impostesi in Europa, nacque in [[Repubblica di Weimar|Germania]] nel [[1920]], ma vi si diffuse solo nel decennio successivo, giungendo al potere nel [[1933]]. I due fondatori ideologici, che hanno poi governato i rispettivi Paesi, furono [[Benito Mussolini]] per il fascismo ed [[Adolf Hitler]] per il nazismo. A seguito dell'[[armistizio di Cassibile]] e dell'[[operazione Achse]] nel 1943, l'Italia centro-settentrionale fu invasa dai tedeschi su ordine di Hitler che, nei territori occupati, mise a capo proprio il Mussolini decaduto il 25 luglio 1943 ed arrestato. Lo convinse a costituire la [[Repubblica Sociale Italiana]], riproposizione del [[regime di Vichy]] e Stato fantoccio dei nazisti. Dopo l'[[8 settembre 1943]] ebbe inizio la guerra di liberazione italiana, che portò alla sconfitta del nazifascismofascismo nel 1945.
 
Il concetto è stato largamente utilizzato, soprattutto da parte delle forze politiche della [[Resistenza italiana]] e dagli ambienti culturali che ad essa si riallacciano<ref>{{cita web|url=http://www.anpi.it/stragi-naziste/|titolo=Stragi naziste|sito=anpi.it|editore=[[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia]]|accesso=26 settembre 2017}}</ref>. La sua validità come categoria storica è tuttavia contestata da una corrente storiografica risalente a [[Renzo De Felice]], che la ritiene "un’invenzione da tempo di guerra, inventata dagli americani come strumento di propaganda e legittimata poi dai partigiani"<ref name="defelice">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/08/Felice_nazifascismo_non_esiste_co_0_9410084011.shtml|autore=Carlo Formenti|titolo=De Felice: "il nazifascismo non esiste"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=8 ottobre 1994|accesso=26 settembre 2017}}</ref>.