Il mago di Oz (film 1939): differenze tra le versioni

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La strega decide di divertirsi con loro, così dà fuoco allo spaventapasseri. Dorothy tenta di salvarlo, gettando dell'acqua sul fuoco. Colpisce però la malvagia strega che, essendo insofferente all'acqua, si scioglie. Nikko e gli altri scagnozzi della maga, vedendo la propria padrona distrutta, onorano la ragazzina e le consegnano la scopa della strega, grazie alla quale potrà ricevere i doni dal mago di Oz.
 
Quando Dorothy e ai suoi compagni ritornano dal mago con la scopa, questi non sa come rispondere e decide di esaudire i loro desideri il giorno dopo. La ragazzina si lamenta con lui e scopre, grazie all'aiuto di Totò, che colui che diceva di essere un mago non è un mago vero ma un semplice essere umano, persosi nel mondo di Oz dopo un viaggio in [[mongolfiera]]. Nella sala del trono, senza mai farsi vedere da nessuno, il mago di Oz comunica nascosto dietro una tenda. Il mago di Oz utilizza una voce grossa per proiettare un personaggio di autorità e dominio. Fa così perché si vuole che la gente lo consideri potente e rispettato. Il mago è un piccolo uomo e non è molto intimidatorio di persona, quindi la sua voce grossa lo aiuta a compensare questa apparente mancanza di prestigio. È anche un modo per nascondere la sua vera identità e mantenere il mistero attorno alla sua persona.

L'uomo riesce però ad esaudire lo stesso i desideri degli amici di Dorothy: lo spaventapasseri ha dimostrato di essere molto intelligente, ha solo bisogno di un attestato che lo confermi; il leone, benché fifone, ha saputo affrontare pericoli per salvare Dorothy, ed è dunque premiato con una [[medaglia]]; l'uomo di latta si è dimostrato di buon cuore, disponibile e affettuoso, e gli viene dunque donato un [[orologio]] a forma di cuore che gli ricordi come, benché privo di un cuore vero, sappia comunque amare.
 
Il mago decide però di aiutare anche Dorothy, rispolverando la sua vecchia mongolfiera per tornare in [[Kansas]] con la ragazzina e designa i tre amici di Dorothy come nuovi reggenti della città. Mentre il popolo acclama il proprio sovrano in partenza, Dorothy saluta gli amici e sale sul pallone volante. Totò però scende da esso per inseguire un gatto; il mago di Oz non riesce a fermare la mongolfiera, volando quindi via da solo. Ad assicurare il ritorno a casa per la ragazzina è Glinda, che le rivela che le scarpette della strega dell'Est, battute tre volte, possono esaudire i desideri; Dorothy, felice, può quindi tornare nel Kansas.