Giovanni Giolitti: differenze tra le versioni

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L'obiettivo principale della politica giolittiana fu governare con prudenza dal centro, con fluttuazioni leggere e ben controllate tra [[conservatorismo]] e [[progressismo]], cercando di preservare le istituzioni e l'ordine sociale esistente e isolando le spinte estreme, sia reazionarie che rivoluzionarie. I critici di [[Destra (politica)|destra]] lo consideravano un [[Socialismo|socialista]] - [[Luigi Albertini]], sul ''[[Corriere della Sera]]'', lo definì «il bolscevico dell'Annunziata»<ref>In quanto, insignito dell'onorificenza dell'[[Ordine supremo della Santissima Annunziata]], massimo riconoscimento della [[Casa Savoia|dinastia Savoia]], era «cugino del Re»</ref> - per il corteggiamento dei voti socialisti in [[Parlamento italiano|Parlamento]] in cambio di favori politici; mentre i critici di [[Sinistra (politica)|sinistra]], come [[Gaetano Salvemini]], lo accusavano di essere un politico corrotto, anzi «[[Il ministro della mala vita]]», per l'uso disinvolto con cui guidava le consultazioni elettorali, specie nei collegi del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], dove per vincere le elezioni sfruttava il sostegno di gruppi criminali<ref>[http://www.lafeltrinelli.it/libri/gaetano-salvemini/ministro-malavita/9788833912899 "Il ministro della malavita" di G. Salvemini]</ref>. Tuttavia, ancor oggi la sua eredità altamente complessa continua a stimolare un intenso dibattito tra scrittori e storici<ref>{{Cita web |url=http://www.piemonteperlitalia.it/otm/il-potere-alla-volonta-della-nazione-eredita-di-giovanni-giolitti/ |titolo=Il potere alla volontà della nazione: eredità di Giovanni Giolitti |accesso=1 febbraio 2021 |dataarchivio=14 ottobre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161014014845/http://www.piemonteperlitalia.it/otm/il-potere-alla-volonta-della-nazione-eredita-di-giovanni-giolitti/ |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== la biografia di sta lacn ==
== Biografia ==
=== La giovinezza ===
Giovanni Giolitti nacque il 27 ottobre 1842 da una famiglia dell'alta borghesia originaria di [[Dronero]]. Figlio di Giovenale Giolitti (1802-1843), cancelliere del tribunale di Mondovì, e di Enrichetta Plochiù (1808-1867), appartenente a una ricca famiglia di origine francese, il piccolo "Gioanin", com'era chiamato in famiglia, rimase ad un anno orfano del padre, che morì a causa di una [[polmonite]].<ref>Fonte principale: Emilio Gentile, ''Giolitti, Giovanni'' in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 55 (2001)</ref> La madre tornò allora in seno alla famiglia d'origine e si trasferì da Mondovì in via Angennes (ora via Principe Amedeo) a [[Torino]], nella casa dei suoi quattro fratelli che, essendo tutti celibi, circondarono il bimbo di particolari cure e affetto. In seguito a qualche giovanile problema di salute, su consiglio dello zio medico, la madre lo portò per alcuni periodi tra le montagne della [[Valle Maira]], nella casa del nonno materno a [[San Damiano Macra]]<ref>«...il nonno era notaio di San Damiano Macra e segretario di molti comuni della valle.» (in [http://www.comune.sandamianomacra.cn.it/giovanni_giolitti?font_size=1 Comune di San Damiano Macra] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161001230918/http://www.comune.sandamianomacra.cn.it/giovanni_giolitti?font_size=1 |data=1º ottobre 2016 }})</ref>. Di famiglia cattolica, non ostenterà mai la fede personale, e raramente ne parlerà con qualcuno o nelle sue memorie.<ref>{{Cita web |url=http://www.loccidentale.it/node/83144 |titolo=''"Giovanni Giolitti è stato un padre della Patria ma lo abbiamo dimenticato"'' |accesso=16 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140316122607/http://www.loccidentale.it/node/83144 |dataarchivio=16 marzo 2014 |urlmorto=sì }}</ref>