Storia dell'Europa: differenze tra le versioni

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== Età antica ==
{{Vedi anche|storia antica}}
===I Sardi===
La [[cultura di Bonnanaro]] si sviluppa tra il 1800 a.C. e il 1600 a.C. circa (esordendo con maggiore intensità nella [[Nurra]] e nel [[Sulcis-Iglesiente]] per poi propagarsi in tutta la Sardegna) come evoluzione finale del [[Cultura del vaso campaniforme in Sardegna|Campaniforme]] più influssi provenienti dalla [[penisola italiana]], giunti forse attraverso la [[Corsica]], dove si arricchirono delle conoscenze architettoniche di tipo [[Mura poligonali|ciclopico]] ivi già presenti. Le ceramiche bonnanaresi (generalmente inornate e dotate di anse a gomito) presentano infatti delle similitudini con quelle della contemporanea [[cultura di Polada]] diffusasi nell'[[Italia settentrionale]] nell'antica età del bronzo.
 
L'introduzione del [[bronzo]] portò notevoli miglioramenti in ogni campo. Con la nuova lega di [[rame]] e [[Stagno (elemento chimico)|stagno]] (o [[arsenico]]) si otteneva infatti un metallo più duro e resistente, adatto a fabbricare attrezzi agricoli, ma soprattutto si prestava alla forgia di [[Arma|armi]] migliori, da utilizzare sia per la [[caccia]] che per la [[guerra]]. Ben presto in Sardegna, terra ricca di miniere, si costruirono fornaci per la fusione delle [[Lega (metallurgia)|leghe]] che da esperti artigiani venivano lavorate abilmente dando vita ad un fiorente commercio verso tutta l'area mediterranea, in particolare verso quelle regioni povere di metalli.
 
In questo periodo inizia la costruzione dei [[Protonuraghe|protonuraghi]] e quindi la prima fase della civiltà nuragica (Nuragico antico). Queste costruzioni sono assai diverse dai nuraghe classici avendo una planimetria irregolare e l'aspetto assai tozzo. Sono costituiti da uno o più corridoi e mancano della camera circolare tipica dei nuraghi a ''tholos''. Rispetto a questi sono di dimensioni minori come altezza (mediamente 10 metri rispetto ai 20 e più metri di quelli classici), ma anche la loro superficie è più del doppio (250 m² rispetto ai 100 delle torri nuragiche). Risulta inoltre imponente la massa muraria rispetto agli spazi interni sfruttabili.
 
=== I Celti ===
{{vedi anche|Celti}}
[[File:Celts in III century BC.jpg|thumb|left|La diffusione dei Celti in Europa all'epoca dell'apogeo della loro civiltà ([[III secolo a.C.]])<ref>Villar, cit., p. 446; Bernard Comrie, ''La famiglia linguistica indoeuropea'', in Anna Giacalone Ramat-Paolo Ramat, ''Le lingue indoeuropee'', p. 377.</ref>]]
Le prime manifestazioni di civiltà in [[Europa centrale]] riguardano gli insediamenti dei [[Celti]]; probabilmente altri insediamenti civili si avevano nell'[[Regione baltica|area baltica]], grazie alle condizioni climatiche favorevoli successivamente peggiorate per un drammatico periodo di tipo glaciale.
 
I Celti toccarono il loro apogeo tra la seconda metà del [[IV secolo a.C.|IV]] e la prima metà del [[III secolo a.C.]] In quell'epoca la lingua e la cultura celtica costituivano l'elemento più diffuso e caratteristico dell'intera Europa,<ref>Villar, op. cit., p. 444.</ref> interessando una vasta e ininterrotta area che andava dalle [[Arcipelago britannico|isole britanniche]] all'[[Italia settentrionale]] e dalla [[penisola iberica]] al bacino [[Danubio]]. Dei gruppi isolati si erano inoltre spinti ancor più a sud, come i [[Senoni]] nell'[[Italia centrale]] e soprattutto i [[Galati]] in [[Anatolia]].
 
=== Grecia ===