Saluto romano: differenze tra le versioni

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In molti basso rilievi e in molte statue romane viene rappresentato questo tipo di saluto
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[[File:Saluto fascista in camicia nera.jpg|thumb|upright=0.8|Immagine di un segnalibro scolastico di epoca fascista che raffigura un uomo in [[camicia nera]] che saluta romanamente]]
Il '''saluto romano''', anche e più correttamente noto come '''saluto fascista'''<ref>{{Treccani|saluto|saluto|v=si}}</ref> perché in realtà mai in uso ai tempi dell'[[antica Roma]], è un gesto in cui il braccio destro è completamente esteso in avanti e alzato di circa 135 gradi rispetto all'asse verticale del corpo con il palmo della mano rivolto verso il basso e le dita unite. In alcune versioni, il braccio è sollevato ad angolo verso l'alto; in altri, è tenuto parallelo al suolo. Il primo è un tipo di saluto noto soprattutto per esser stato utilizzato dal [[fascismo]] italiano e successivamente da vari movimenti che lo imitarono (come il [[nazismo]]) <ref name="Winkler">Winkler (2009), p. 2</ref>.
 
La [[Cinema|cinematografia]] e l'[[iconografia]] hanno inoltre diffuso e associato a Roma altri tipi di gesti: il saluto detto ''legionario''<ref>Carlo Boidi, ''Legionari universitari sul fronte somalo'', Sperling & Kupfer, 1937</ref> che consiste nel battere il pugno o la mano destra tesa sul petto (usato in parte ancora oggi in certe forme di "presentat'arm" militare), e il saluto detto ''gladiatorio''<ref>[http://www.romanoimpero.com/2011/02/gestualita-dei-romani.html Romano Impero: GESTUALITÀ DEI ROMANI]</ref>, consistente nell'affiancare l'avambraccio destro di chi saluta a quello di chi si vuol salutare e scambiarsi una reciproca stretta al di sopra del polso.