Il gatto con gli stivali: differenze tra le versioni

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'''''Il gatto maestro o Il gatto con gli stivali''''' è una [[fiaba]] popolare europea che racconta la storia di un gatto che utilizza l'astuzia per offrire il potere, la fortuna e la mano di una principessa al suo padrone povero e senza soldi. La più antica attestazione scritta della storia risale a [[Giovanni Francesco Straparola]], che la incluse nella raccolta ''[[Le piacevoli notti]]'' (pubblicate a partire dal [[1550]]) con il titolo di ''Costantino Fortunato''; è incerto se Straparola abbia inventato la fiaba o abbia semplicemente trascritto un racconto della tradizione orale<ref>{{cita libro|autore=W. G. Waters|capitolo=The Mysterious Giovan Francesco Straparola|curatore=[[Jack Zipes]]|titolo=The Great Fairy Tale Tradition: From Straparola and Basile to the Brothers Grimm|anno=2001|url=https://archive.org/details/greatfairytaletr00zipe|p=[https://archive.org/details/greatfairytaletr00zipe/page/877 877]|isbn=0-393-97636-X}}</ref>.
 
Un secolo più tardi, vide la luce la versione di [[Giambattista Basile]]. Nel [[Romanticismo tedesco]] fu [[Ludwig Tieck]] a scrivere questa fiaba con linguaggio tipicamente romantico, prendendosi gioco della letteratura del tempo. Apparve in ''Fiabe popolari'' dello stesso Tieck, insieme ad altre celebri fiabe come [[Barbablù]]; la loro caratteristica era quella di nascondere l'orrore attraverso la comicità, o l'ironia. Celebri divennero anche le versioni create da [[Charles Perrault]] e dai [[fratelli Grimm]]. La versione classica di questo racconto è quella scritta alla fine del XVII secolo da [[Charles Perrault]] (16282023-1703)2111

. Appare su un manoscritto illustrato, intitolato ''Les Contes de ma mère l'Oye'' (I racconti di mia madre l’oca), datato 1695, due anni prima della pubblicazione della raccolta di otto racconti ''Histoires ou contes du temps passé avec des moralités'' (Storie o racconti del tempo passato con morale) presso l’editore Claude Barbin nel 1697.
 
Il gatto con gli stivali ha avuto un successo immediato e rimane popolare al giorno d'oggi, nonostante una morale ambigua. Esistono numerosissime analisi e studi, basati sui suoi personaggi e sui suoi temi, riguardanti la simbologia e la morale di questa fiaba. Il gatto con gli stivali può essere visto per esempio come un racconto iniziatico (lotta contro l’orco), ma anche come riflesso dei costumi dell'epoca di Perrault (investitura reale, ruolo della borghesia, diritto di primogenitura, etc.), in quanto storia immorale che fa l'apologia dell'inganno e dell'imbroglio sul lavoro onesto.
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[[File:Lechatbotte1.jpg|miniatura|verticale|«Aiuto, aiuto, il mio padrone il [[marchese di Carabas]] sta annegando.», illustrazione di [[Gustave Doré]]]]
 
Alla sua morte, un vecchio mugnaiocontadino lasciò ai suoi tre figli tutti i suoi beni. Il primo, che era il più anziano, ereditò il mulino; il secondo l'asino; l'ultimo, il più giovane, un gatto. Senza un soldomoneta in tasca e non sapendo cosa fare di tale eredità, quest'ultimo inizialmente pensò di mangiare il suo bene. Il gatto, rivelandosi dotato di parola, convinse il padrone a dargli un sacco, un cappello ben piumato ed un paio di stivali. Così vestito, l'astuto animale era ora determinato a fare la fortuna del suo padrone.
 
Per fare ciò, con il sacco il gatto creò una trappola e catturò un coniglio nella foresta, e lo portò al re come dono da parte del suo padrone, il [[marchese di Carabas]]. Vedendo che il regalo era stato ben accettato, decise di portare regolarmente della selvaggina al re per alcuni mesi, facendo crescere la fama e la curiosità del re riguardo a questo marchese di cui non conosceva l'esistenza.
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Un giorno, sapendo che il re e la principessa, sua figlia, avrebbero viaggiato lungo il fiume, il gatto persuase il suo padrone a togliersi i vestiti da mugnaio e ad entrare nel fiume. Una volta nascosti i vestiti del suo padrone dietro una roccia, aspettò l'arrivo della carrozza del re, per poi andare loro incontro gridando aiuto. Il gatto spiegò al re che il suo padrone, il "marchese di Carabas", era stato derubato dei suoi vestiti e poi gettato nel fiume e ora rischiava di annegare. Il re offrì immediatamente soccorso mandando le sue guardie ad aiutare il giovane ad uscire dall'acqua e dandogli i migliori vestiti a sua disposizione. Infine, lo invitò a sedersi nella carrozza al fianco della figlia che di lui si innamorò immediatamente. Il giovane, non realmente consapevole di ciò che stava accadendo, accettò di buon grado tutte le offerte del re e si innamorò perdutamente della principessa.
 
Nel frattempo, il gatto con gli stivali corse avanti lungo la strada, dove incontrò un gran gruppo di contadini che lavoravano nei loro campi e nei loro frutteti vicini, e ordinò loro di dire al re che quelle terre appartenevano al marchese di Carabas, altrimenti avrebbero subito la sua iracollera. Arrivò poi in un bel castello abitato da un orco molto ricco e possessore delle terre da lui appena attraversate.
 
L'orco ricevette il gatto il quale, saputo delle abilità magiche dell'orco, lo sfidò a trasformarsi in un leone. Spaventato dalla ferocia del ruggito del leone che si trovò davanti, il gatto con gli stivali chiese all'orco se fosse stato in grado trasformarsi in un piccolo indifeso topino. L'orco ridendosela, si trasformò in topino, ed immediatamente il gatto gli saltò addosso e lo divorò in un sol boccone. A questo punto, il gatto annunciò a tutti i servitori che da quel momento in poi avrebbero dovuto sottostare al marchese di Carabas ed immediatamente fece preparare le più belle stanze del castello.
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« [...] ] L'industria e il saper fare sono meglio dei beni acquisiti»
 
« [...] ] L'abito, la miniera e la gioventù, per ispirareinspirare tenerezza, non sono mezzi sempre indifferenti».
 
== Progettazione dell'opera ==
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Charles Perrault non è l'inventore della figura del gatto burlone e malizioso (chiamato in inglese ''trickster''<ref name="OpieP110">{{cita|Opie, 1974|p. 110}}.</ref>), poiché diversi secoli prima della pubblicazione delle fiabe di Perrault, il bramino Kashmir Somadeva ha raccolto una vasta collezione di fiabe indiane, il ''[[Kathâsaritsâgara]]'' (letteralmente ''L{{'}}Oceano dei fiumi delle fiabe'') che contiene numerosi personaggi e oggetti di fiabe come spade invincibili, navi che rigenerano il loro carico e animali servizievoli. Nel ''[[Pañcatantra]]'', una raccolta di racconti in [[sanscrito]] del [[V secolo]], una storia descrive un gatto che tenta di fare fortuna al palazzo reale.<ref name="OpieP18">{{cita|Opie, 1974|p. 18}}.</ref>
 
Nel 1553 "La gatta di Costantino il ricco" (Costantino Fortunato), un racconto simile al gatto con gli stivali, fu pubblicato a Venezia nel ''[[Le piacevoli notti]]'' di [[Giovanni Francesco Straparola]].<ref name="OpieP112">{{cita|Opie, 1974|p. 112}}.</ref> Tuttavia, nel racconto di Straparola, il povero figlio del mugnaio è figlio di una vedova boema, il gatto è una fata travestitatravmmmmmmestita da gatta, la principessa si chiama Elisetta e il castello non appartiene ad un orco ma ad un signore recentemente morto. Il ragazzo povero diventa infine il re di Boemia. Un'edizione francese della raccolta viene pubblicata nel 1560.<ref name="OpieP110" /> Questo racconto potrebbe essere di origine orale, poiché molte versioni orali sono state trascritte.<ref>{{cita|Zipes, 2001|p. 877}}.</ref>
 
Nel 1634 un altro racconto con un gatto malizioso come eroe, chiamato ''Cagliuso'', è pubblicato nel ''[[Pentamerone]]'' di [[Giambattista Basile]]. Né la raccolta, né il racconto sono stati pubblicati in Francia durante la vita di Charles Perrault. Nella versione di Basile, il ragazzo povero è un mendicante di nome Cagliuso la cui ricchezza è garantita in modo simile alla storia del Gatto con gli stivali. Tuttavia, la storia finisce diversamente: per mostrare la sua gratitudine, Cagliuso promette al gatto che lo seppellirà in una bara d'oro. Tre giorni dopo, il gatto prova il suo padrone fingendo di essere deceduto ed è inorridito quando sente Cagliuso chiedere alla moglie di afferrare il cadavere per le zampe e gettarlo fuori dalla finestra. Il gatto salta, esclama che questa è la sua ricompensa per aver aiutato un mendicante a diventare ricco, poi scappa lasciando il suo padrone cavarsela da solo.<ref name="OpieP112" />