Valentino Bortoloso: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: accenti e modifiche minori Etichetta: Annullato |
rollback: tutti inserimenti effettuatui senza alcuna fonte a supporto Etichetta: Ripristino manuale |
||
Riga 22:
|Campagne = [[Campagna italiana di Russia]]<br />[[Guerra di liberazione italiana]]
|Battaglie =
|Azioni =
[[Eccidio di Schio]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
Line 45 ⟶ 46:
|Attività = partigiano
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ,
}}
== Biografia ==
Nato in una famiglia di undici figli, da genitori profondamente cattolici, a soli 7 anni cominciò a lavorare nei campi come contadino, e successivamente come operaio in una fabbrica tessile e in una carrozzeria. Arruolatosi
== Il bunker partigiano ==
Line 55 ⟶ 56:
== La liberazione di Schio ==
Domenica 29 Aprile 1945, a mezzogiorno in punto, ebbe inizio l'attacco delle formazioni partigiane che portò - dopo quattro ore di intensi scontri nei quali persero la vita 15 partigiani e 3 civili - alla liberazione della città di [[Schio]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lucavalente.it/modules.php?name=News&file=print&sid=36|titolo=L'eccidio di schio illustrato Pubblicato sul Giornale di Vicenza del 20 settembre 2004|accesso=26 agosto 2023|dataarchivio=15 maggio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060515034125/http://www.lucavalente.it/modules.php?name=News&file=print&sid=36|urlmorto=sì}}</ref>, cui il "Teppa" prese parte. Lo stesso pomeriggio iniziarono gli arresti di quanti avevano collaborato in vario modo con i nazisti e con le organizzazioni fasciste, che vennero concentrati in tre edifici cittadini<ref>{{Cita libro|autore=Ugo de Grandis|titolo=E la piazza decise. Schio, 7 luglio 1945. L'Eccidio|anno=2016|città=Schio|p=69}}</ref>. Il giorno dopo (30 aprile 1945) una giovane donna corse disperatamente da un comando all'altro, ansiosa di avere notizie del proprio marito partigiano arrestato dalle [[Brigate Nere]] pochi giorni prima<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Valentino Bortoloso "Teppa"|titolo=Dalla montagna alla prigione. Breve racconto scritto dal partigiano Bortoloso Valentino "Teppa" nelle carceri di via Spalato - Udine}}</ref>. I partigiani
Il 1º maggio venne nominata una Commissione d'epurazione composta dai rappresentanti dei partiti politici che avevano aderito al CLN ([[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[Democrazia Cristiana|DC]], [[Partito d'Azione|PdA]]) per esaminare la posizione di 350 detenuti, in affiancamento alla Procura della Corte d'Assise Straordinaria vicentina. Il 9 giugno venne costituita una Polizia ausiliaria partigiana di 120 uomini. Già intorno al 10 maggio vi furono le prime scarcerazioni, che provocarono sentite proteste da parte dei partigiani, che accusarono i membri della commissione di debolezza e longanimità nei confronti dei fascisti. Si arrivò quindi all'accordo che alla Commissione prendessero parte anche i rappresentanti dei vari gruppi partigiani<ref>{{Cita libro|autore=Ugo de Grandis|titolo=E la piazza decise. Schio, 7 luglio 1945. L'Eccidio|anno=2016|città=Schio|pp=70-80}}</ref>, tra i quali il "Teppa"<ref>{{Cita libro|autore=Sarah Morgan|titolo=Rappresaglie dopo la Resistenza. L'eccidio di Schio tra Guerra civile e Guerra fredda|anno=2002|editore=Paravia Bruno Mondadori Editori|città=Milano|p=126}}</ref>. Contemporaneamente allo sviluppo delle indagini e alla raccolta delle denunce, la Commissione d'Epurazione proseguì a spron battuto con le scarcerazioni, che in un mese raggiunsero il numero di 250 detenuti, suscitando proteste della popolazione intera, e in particolare dei partigiani, che vedevano svanire, giorno dopo giorno, la giustizia che era stata loro promessa nei giorni della Liberazione. Infine, quale rappresentante dei partigiani in seno alla Commissione di Epurazione, Valentino Bortoloso "Teppa" fu estromesso dalla partecipazione ai lavori della stessa, senza ricevere alcuna spiegazione: quando si recava al luogo dove si tenevano gli incontri, si sentiva dire che la Commissione si era già riunita oppure che la prossima riunione si sarebbe tenuta in data da destinarsi, cosa che in effetti poi avveniva, ma a sua insaputa<ref>{{Cita libro|autore=Ugo de Grandis|titolo=E la piazza decise. Schio, 7 luglio 1945. L'Eccidio|anno=2016|città=Schio|pp=70-84}}</ref>.
== Eccidio di Schio ==
Il 7 luglio 1945 in tarda serata, quindi due mesi dopo la fine della guerra, Bortoloso, che nel frattempo si era aggregato alla [[polizia partigiana]], insieme ad altri undici ex partigiani tutti armati e mascherati, fece ingresso nelle carceri di Schio dove erano reclusi un centinaio tra ex combattenti fascisti, parenti di fascisti, e gente comune. Insieme con i suoi complici uccise a sangue freddo 54 persone, ferendone altre 17. I successivi processi provarono che delle vittime solo la metà erano coinvolte con il passato regime fascista. Per alcune erano stati emessi gli ordini di scarcerazione, tenuti però fermi nei cassetti per motivi politici.
Il 6 agosto successivo, il comando inglese che amministrava la città arrestò 5 dei partigiani che avevano partecipato all'eccidio tra cui anche Valentino Bortoloso (altri 7 riuscirono a fuggire, con il concreto aiuto segreto del P.C.I., in Jugoslavia ed in Cecoslovacchia). Dopo essere stato torturato nel carcere inglese, nel corso del quarto interrogatorio ammise il reato ed i nomi dei complici
Nel 2016 gli era stata conferita dal prefetto<ref>A fine anno il prefetto fu sostituito.</ref> di Vicenza la Medaglia della Liberazione<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/18/eccidio-di-schio-uno-dei-responsabili-riceve-la-medaglia-della-resistenza-il-sindaco-inopportuno/2841883/|titolo=Eccidio di Schio, uno dei responsabili riceve la medaglia della Resistenza. Il sindaco: "Inopportuno"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=18 giugno 2016|accesso=18 agosto 2016}}</ref>, il quale evidentemente non fece alcun approfondimento sui nominativi passatigli dall'[[ANPI]]. Successivamente l'onorificenza è stata revocata dal Ministero della Difesa, dopo che l'Associazione parenti delle vittime ed il sindaco di Schio<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/10/vicenza-medaglia-al-partigiano-delleccidio-di-schio-e-il-ministero-della-difesa-la-revoca/2967857/|titolo=Vicenza, medaglia a partigiano dell'eccidio di Schio. E il ministero della Difesa la revoca|sito=Il Fatto Quotidiano|data=10 agosto 2016|accesso=18 agosto 2016}}</ref> avevano fatto presente le responsabilità del Bortoloso nell'eccidio.
|