Ferrantino Malatesta: differenze tra le versioni

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Nel [[1330]] fu posto al bando dal legato pontificio, avrebbe voluto resistere, ma fu costretto a cedere da un esercito inviatogli contro, e si ritirò a [[Roccafredda]]. Riuscì a rientrare in patria nel [[1333]] con l'aiuto degli [[Estensi]] e dei [[Tarlati]] e, dopo venticinque giorni di [[assedio]], con l'aiuto dei Faitani poté entrare con i suoi in Rimini. Subito rinacquero le liti, perché i figli di Pandolfo avrebbero voluto maggiore autorità di quella che Ferrantino era disposto a concedere loro.
 
Per tradimento Ferrantino, fu chiamato a Pesaro da [[Malatesta III Malatesta|Malatesta III]] e venne imprigionato con unil figlio e[[Malatestino conNovello Malatesta|Malatestino Novello]] e unil nipote Guido<ref>{{Cita libro|titolo=Dal Grande N., I Malatesta. Ascesa e caduta dei signori di Rimini, Il Cerchio, Vignate, 2023, p. 25.}}</ref>, nel maggio del [[1335]]. Rinchiuso nella [[rocca di Gradara]], mentre [[Malatesta IVIII Malatesta|Malatesta III]] si faceva proclamare signore di Rimini, veniva presto trasferito nella rocca di Fossombrone, ove suo figlio e suo nipote furono uccisi. Ferrantino venne liberato nel [[1336]], ma dovette cedere il castello di [[Roccafredda]]. I suoi partigiani cercarono di ribellarsi ai traditori, ma Ferrantino non prese parte alla nuova guerra, vivendo in Urbino. Poté rientrare in Rimini nel [[1351]] e vi morì a novantacinque anni, nel [[1353]].
 
== Discendenza ==