Conca dei Marini: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Le origini di Conca dei Marini sono piuttosto incerte; si ritiene che sia stata fondata dai [[Civiltà etrusca|Tirrenitirreni]] con il nome di ''Cossa'' e, data la conformazione ripida ed irregolare dell'entroterra, i primi abitanti si dedicarono subito alle attività marittime. Nel [[272 a.C.]] (481 ab Urbe condita) venne conquistata dai Romani, che la trasformarono in colonia; il piccolo borgo marinaro fornì loro un cospicuo contributo nel corso della [[secondaSeconda guerra punica]], per poi ribellarglisi contro durante la [[guerraGuerra sociale]] del [[I secolo a.C.]]
 
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], Conca divenne una base di supporto per la vicina [[Repubbliche marinare|Repubblica marinara]] di [[Amalfi]], intrattenendo pertanto rapporti commerciali con gli altri popoli del Mediterraneo e accrescendo ulteriormente la propria bravura nel campo marinaro, poiché iniziò a poter disporre di ben 27 grandi galeoni come attestano le cronache del tempo. In seguito alla capitolazione della repubblica amalfitana nell'[[XI secolo]], il paese ebbe un momentaneo periodo di crisi, che poi superò sotto la dominazione degli [[Hohenstaufen|Svevi]] e degli [[Angioini]], durante la quale riprese con maggior vigore i traffici marittimi. Nel [[1275]] era infeudata, come anche altre terre e città in [[Costiera amalfitana]] in quel periodo, subito dopo l'avvento degli [[Angioini]], ma non si conosce il nome dei suoi signori e, in ogni caso, tale situazione non durò molto. In [[età moderna]], sotto la dominazione degli [[Trastámara|Aragonesi]], degli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] e dei [[Borbone]], gli scambi commerciali si estesero, consentendo così a diversi condottieri conchesi di arricchirsi e potersi elevare socialmente. I porti principali dove approdavano erano quelli di [[Venezia]], [[Trieste]], [[Costantinopoli]] e [[Smirne]] e più tardi anche [[Odessa]]. Proprio in quegli anni, però, cominciarono le attività piratesche dei [[Ottomani|Turchiturchi]], che non solo minacciavano le navi mercantili, ma attaccavano e saccheggiavano i paesi rivieraschi. Nel giugno [[1543]] 5 galeotte turche sbarcarono presso il capo di Conca e misero al sacco tutto il paese, profanando e spogliando di tutti i suoi arredi la chiesa di [[San Pancrazio|San Pancrazio martire]], che rimase per più anni chiusa e interdetta. Un altro duro colpo per i conchesi fu il flagello della [[peste]] che la colpì principalmente negli anni [[1528]] e [[1556]].
 
Da un manoscritto anonimo del [[1650]] si evince lo stato del paese in quel tempo:
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Malgrado l'inarrestabile decadenza, il suo porto fu frequentato da mercantili ancora fino alla metà del [[XIX secolo]] e la [[tonnara]], creata intorno al [[1700]], sopravvisse fino al [[1956]].
Nel [[1861]], dopo la cacciata dei [[Borbone di Napoli]], Conca dei Marini passò al [[Regno d'Italia]]. Nel periodo fascista, con il [[regio decreto legge|regio decreto]] n. 2202 del 6 febbraio 1928, a Conca fu unito il paese di [[Furore (Italia)|Furore]]<ref>{{cita libro|nome=Sergio|cognome=Bova|titolo=Le commissioni della Costituente per l'esame dei disegni di legge, volume 4|editore=Archivio storico della Camera dei Deputati|anno=1985|pagine=[http://books.google.it/books?id=lpoMAAAAYAAJ&q=conca+dei+marini&dq=conca+dei+marini pagina 704]}}</ref>, ma alla fine della [[secondaSeconda guerra mondiale]] i due comuni tornarono ad essere separati. Attualmente la principale risorsa economica del paese è costituita dal turismo di massa; seguono poi (seppur in tono minore rispetto al passato) la pesca e l'agricoltura, caratterizzata soprattutto dalle coltivazioni di [[Citrus × limon|limoni]] e [[Solanum lycopersicum|pomodorini]] "del pendolo" (in [[Lingua napoletana|napoletano]] "d' 'o piennolo").
 
=== Simboli ===