Indiani metropolitani: differenze tra le versioni

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{{Citazione|[[Geronimo]], [[Cochise|Cochis]], [[Nuvola Rossa]] / giovani proletari alla riscossa / 10-100-1000 [[Little Big Horn]]|Slogan degli Indiani Metropolitani del 1977}}
 
Gli '''Indiani metropolitani''' sono stati una [[subcultura]] giovanile italiana, con la peculiarietà delle avanguardie culturali contro il conformismo borghese e per un risveglio generale dell'indole di libertà a partire dal rompere con ogni fattispecie di "tabù" (cosa che non era riuscita nel 1968), caustici e iconoclasti al punto da renderli pronti a ricevere un consenso trasversale non solo giovanile. Questione propulsiva della contestazione era il voler riappropiarsi dei tempi della propria vita e soddisfare i propri bisogni senza esser più stritolati da una vita lavorativa che rispondesse solo alle mere logiche del capitale, alle macchine diaboliche del profitto. "Qui ed ora" a significare che le loro necessità le sentivano come represse anche (o soprattutto) dalle ideologie. Costituivano l'area più libertaria e creativa del [[movimento del Settantasette]].{{cn}}
 
Dalla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], i giovani del movimento che si riconoscevano proprio nella cosiddetta "ala creativa" iniziarono a radunarsi al [[Parco Lambro]], a [[Milano]], alla grande [[Festival del proletariato giovanile]] organizzata da ''[[Re Nudo]]'', periodico di controcultura, definita da molti la versione italiana del [[festival di Woodstock]].