Vicenza: differenze tra le versioni

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|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione =
|motivazione = Per la strenua difesa fatta dai cittadini contro l'irruente nemico nel maggio e giugno 1848.
|luogo = Torino, 19 ottobre [[1866]]<ref name="Lampertico1872">{{Cita libro|autore=Fedele Lampertico|titolo=A Bartolomeo Clementi nel giorno delle sue nozze con Teresina di Alessandro Rossi l'affezionato amico Fedele Lampertico|url=https://books.google.com/books?id=joqri9hZrmcC&pg=PA58|anno=1872|editore=Tip. Naz. Paroni|p=58}}</ref>
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|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
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|motivazione = Già insignita della massima onorificenza al valore militare per la strenua difesa opposta agli austriaci nel maggio-giugno 1848, la città non smentì mai, nel corso di due guerre mondiali, le sue elevate virtù patriottiche, militari e civili. Nel periodo della lotta di liberazione, occupata dalle truppe tedesche, costituì subito, fra le sue mura, il comitato di resistenza della Regione veneta che irradiò poi, in tutta la Provincia e oltre, quella trama di intese e di cospirazioni che furono necessarie premesse di successive e brillanti operazioni militari. Le sue case, i suoi colli, le sue valli servirono allora da rifugio ai suoi figli migliori che, da uomini liberi, operarono per la riscossa e che, braccati e decimati da feroci rappresaglie, sempre tornarono ad aggredire il nemico, arrecando ingenti danni alle sue essenziali vie di comunicazioni e alla sua organizzazione, logistica e di comando. I primi nuclei partigiani e dei G.A.P., operanti in città, e, in seguito, le numerose Brigate delle Divisioni "Vicenza", "Garami" e "Ortigara", gareggiando in audacia e valore, pagando un largo tributo di sangue alla causa della Liberazione, mentre gran parte della popolazione subiva minacce, deportazione, torture e morte e centinaia di altri suoi cittadini in divisa combattevano all'estero, per la liberazione di altri paesi d'Europa. Benché devastata dai bombardamenti aerei, che causarono oltre 2000 vittime e che d'altrettante straziarono le carni, mutilata nei suoi insigni monumenti, offesa nei suoi sentimenti più nobili, la città mai si arrese al terrore tedesco, ma tenne sempre alta la fiaccola della fede nel destino di una Patria finalmente redenta. Vicenza, 10 settembre 1943 – 28 aprile 1945<ref name="quirinale.it">[http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18431]</ref>.
|luogo = Vicenza, 5 novembre [[1994]]
}}