Naturalismo (letteratura): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v2.05 - Fixed using WP:WPCleaner (Prima sezione di livello 3, poi di livello 2)
→‎Émile Zola: Inserito link
Etichette: Annullato Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 29:
Nel [[saggio]] su ''[[Il romanzo sperimentale]]'' ("''Le roman expérimental''") che raccoglie gli scritti teorici di Zola pubblicato nel [[1880]] e che viene considerato l'unico [[Manifesto (programma)|Manifesto]] del naturalismo, egli definisce il romanzo ''"una conseguenza dell'evoluzione scientifica del secolo; esso è, in una parola, la letteratura della nostra età scientifica, come la letteratura classica e romantica corrispondeva a un'età di scolastica e di teologia"'' e aggiunge che ''"Il romanziere muove alla ricerca di una verità... È innegabile che il romanzo naturalista, quale ora lo intendiamo, sia un vero e proprio esperimento che il romanziere compie sull'uomo, con l'aiuto dell'osservatore"''<ref>Émile Zola, ''Il romanzo sperimentale'', traduzione di Ida Zaffagnini, Pratiche, [[Salerno]], 1980, pagine 6-8</ref>. Nel Saggio di apertura di quest'opera troviamo il programma letterario dello scrittore che, in sintesi, conferisce una serie di regole che caratterizzano un romanziere:Il romanziere deve far proprio il metodo sperimentale e deve applicarlo ai fenomeni della società, deve poi scrutare scrupolosamente i personaggi principali dei racconti e collocarli in contesti ambientali precisi. Infine un romanziere, deve rispettare i canoni dell'impersonalità secondo cui nei romanzi, non devono trasparire i sentimenti dello scrittore, che deve tenersi fuori dal racconto.
 
Nel 1881 Zola pubblica "[[Le Naturalisme au Théâtre: les Théories et les Exemples"]]. Egli era anche critico teatrale e nei relativi capitoli di questo saggio auspica che i criteri del Naturalismo vengano applicati alla sceneggiatura, alla scenografia, ai costumi e alla recitazione.
L'opera comprende inoltre il divertente capitolo "La Critique et le Public".
"È un libro fondamentale per gli amanti del Teatro, a tratti appassionatamente polemico, scritto con verve e ironia." (Stefano Gargano).