Mazara del Vallo: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Storia di Mazara del Vallo}}
 
La Storia di Mazara del Vallo è strettamente legata alla sua posizione geografica, essendo la punta della Sicilia più vicina alla costa africana. Tuttavia le sue origini sono antecedenti alla nascita della navigazione marittima. Infatti i primi insediamenti umani nel territorio mazarese risalgono al [[paleolitico superiore]]. Presso [[Roccazzo (sito archeologico)|Roccazzo]] sono state rinvenute tracce di ''grattatoi'', ''[[bulino|bulini]]'', ''lame di [[selce]]'' e altri prodotti artigianali. Successivi insediamenti, risalenti al [[mesolitico]], sono stati rinvenuti presso i [[Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi|Gorghi Tondi]]. Si hanno testimonianze di insediamenti umani anche durante il [[neolitico]], con le [[tomba a grotticella|tombe a grotticella]], e durante l'[[eneolitico]], con diversi [[capanna|insediamenti capannicoli]] e [[necropoli]]. Durante l'[[età del bronzo]] gli insediamenti si concentrano lungo le valli del [[Mazaro]] e dell'[[Arena (fiume)|Arena]], nelle contrade ''Gattolo'', ''Granatelli'' e ''Malopasso''. Intorno al [[1000 a.C.]] i [[Sicani]] della zona lasciano tombe monumentali a [[dromos]]<ref name="per-le-strade">{{cita|Per le strade di Mazara|cap. 1}}.</ref>.
 
Nell'[[XI secolo a.C.]] si hanno i primi contatti con i [[Fenici]], che trovano in Mazara un luogo ideale per effettuare soste durante i lunghi viaggi verso la [[Spagna]]. Inizialmente sono transitorie, successivamente fondano un [[emporio]], con stabilimenti e depositi permanenti, come testimoniato dai vasi, vetri e monete di origine fenicia ritrovati tra la foce del Mazaro e [[Capo Feto]]. Altri resti che confermano la presenza fenicia a Mazara si hanno negli scavi nel Palazzo dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di Malta]], distante appena pochi metri dalla foce del Mazaro. Ma solo durante il periodo greco-selinuntino la città diviene un centro urbano organizzato, un fiorente emporio di [[Selinunte]], un primo periodo di grande espansione della città, tanto che vengono coniate monete proprie con la scritta {{greco|ἐμπόριον}} (''empòrion'')<ref>{{cita libro|autore=[[Filippo Paruta]]|titolo=La Sicilia descritta con medaglie|anno=1612|editore=Maringo|città=Palermo}}</ref>. Distrutta Selinunte ad opera dei [[Cartagine]]si nel [[409 a.C.]], Mazara attraversa un periodo di circa 150 anni in cui si alternano la dominazione [[siracusa]]na e quella cartaginese, fino alla conquista dell'isola da parte di [[Roma antica|Roma]]. Il periodo [[punico]] e romano è testimoniato dall'abbondanza di ritrovamenti in città: [[sarcofagi]], [[urne cinerarie]], lapidi funerarie, [[mosaici]], e [[ville romane]]. Già dai primi secoli il [[cristianesimo]] muove i primi passi in città, ed è in questo periodo che nasce [[San Vito]], patrono della città. Il più probabile luogo di riunione dei primi proseliti della nuova religione furono le [[Ipogeo di San Bartolomeo|grotte di San Bartolomeo]], in contrada Miragliano<ref name="per-le-strade" />.
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Le incursioni dei [[Vandali]] e dei [[Goti]] non risparmiarono la città, che visse un periodo di decadenza socio-economica e demografica. Gli abitanti, infatti, temendo le incursioni barbariche, si allontanarono dal centro cittadino spostandosi nelle campagne circostanti. Solo nel [[533]], quando [[Belisario]], alla guida dei [[Bizantini]], sconfisse i Vandali, la città ritrovò un clima di tranquillità, cominciando a ripopolarsi. L'eccessiva pressione fiscale della nuova dominazione, però, ostacolò l'allora nascente commercio ed artigianato locale. Fu solo con i [[musulmani]] d'[[Africa]], [[Arabi]] e, soprattutto, [[Berberi]], sbarcati a Capo Granitola, nei pressi di Mazara il 16 giugno [[827]], che si ebbe il risveglio economico della città, che divenne il più grosso centro giuridico della Sicilia e un importante punto commerciale, artistico e letterario. Tra i giuristi si ricordano [[Imam al-Mazari]], [[Abu Abd Allah al-Mazari]], [[Ibn Abd al-Farag]]; tra i letterati [[Ibn Rasiq]], [[Ibn Safar]], [[Ibn al-Birr]], [[Ibn Makki]], [[Abd al-Halim]]. La popolazione raggiunse i 30.000 abitanti, e la città divenne la seconda del [[Vallo di Mazara|Vallo]], dopo [[Palermo]]<ref name="per-le-strade" />.
 
Nel [[1072]], con i [[Normanni]], la città vide l'edificazione della [[Basilica Cattedrale del Santissimo Salvatore|Cattedrale]], e l'istituzione di una nuova [[Diocesi di Mazara del Vallo|Diocesi]]. Nel periodo dal [[1093]] al [[1097]], divenne sede governativa e dimora del [[Ruggero I di Sicilia|conte Ruggero]]. Nel [[1154]] il geografo [[Idrisi]] soggiornò a Mazara, e la descrisse nel [[libro di Ruggero]]. Dopo i Normanni, la città conobbe un nuovo periodo di depressione: [[Federico II di Svevia]] nel [[1216]] decise di trasferire tutti i musulmani presenti sul territorio nella [[Lucera|Piana di Lucera]], in [[Puglia]], nuocendo gravemente alla locale produzione agricola ed artigianale. Neanche con la successiva dominazione [[angioini|angioina]] le cose cambiarono. Sul finire del [[1317]], re [[Federico III d'Aragona]] con tutta la sua corte fissò la propria dimora nella città. Tornato a Palermo, nel luglio [[1318]] emanò una serie di provvedimenti che poche città dell'epoca potevano vantare: abolì i tributi dei baroni sulle vettovaglie, concesse l'uso della legna nelle foreste di Birryibaida e di [[Castelvetrano]], istituì una fiera franca della durata di 30 giorni<ref name="per-le-strade" />.
 
La città conobbe anche un periodo di dominio signorile, sotto i [[Peralta (famiglia)|Peralta]] ([[1392]]-[[1397]]), i conti [[Bernardo Cabrera|Cabrera]] ([[1418]]-[[1445]]), il [[duca di Calabria]] [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando]] ([[1450]]-[[1479]]), la regina [[Giovanna di Trastámara (1455-1517)|Giovanna]] ([[1479]]-[[1518]]) ed infine il conte [[Folch de Cardona|Cardona]] ([[1521]]-[[1531]]). Durante questo periodo storico, la città dovette riscattare la propria libertà per ben due volte, a proprie spese, ritornando al [[Regio Demanio]], sotto il quale conobbe, nel [[Seicento]], anni di miseria, culminati nel tumulti del [[1647]]. In questi periodi fu la Chiesa mazarese a lenire la sofferenza della popolazione, devolvendo l'intero ricavato dei tributi della Diocesi<ref name="per-le-strade" />. {{chiarire|E il 3 novembre [[1797]] avvenne il [[miracolo]] del movimento degli occhi dell'immagine di [[Maria (madre di Gesù)|Maria SS. del Paradiso]], che venne incoronata, su richiesta dell'allora vescovo Mons. Orazio Della Torre, il 10 luglio [[1803]].|senza fonte ufficiale del Vaticano}}
 
Nel secolo successivo la città partecipò con entusiasmo ai moti indipendentistici del [[moti del 1820-1821#I moti in Sicilia|1820]], [[Rivoluzione siciliana del 1848|1848]] e [[Storia della Sicilia borbonica#Rivolte successive e fine del dominio borbonico|1860]], e durante il [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti del 1860|plebiscito del 21 e 22 ottobre 1860]], i cittadini sottoscrissero l'unità nazionale, con soli venti elettori contrari. L'unità, tuttavia, non apportò miglioramenti alle condizioni della città, e i lavoratori più umili si organizzarono nel locale [[fasci siciliani|fascio dei lavoratori]] nel [[1893]]. L'insofferenza delle classi meno abbienti sfociò nei moti del 31 dicembre [[1893]]-3 gennaio [[1894]], repressi con la dichiarazione dello [[stato d'assedio]] da parte di [[Francesco Crispi]], che determinò lo scioglimento dei fasci<ref name="per-le-strade" />.
 
Seguì un periodo di depressione economica e demografica, iniziato con i [[emigrazione|flussi migratori]] verso gli [[Stati Uniti d'America]], l'[[Australia]] e gli stati del [[Sud America]], e culminato con la [[prima guerra mondiale]]. Tra il [[1920]] e il [[1930]], la flotta [[remo (attrezzo)|remo]]-[[vela (sistema di propulsione)|velica]] divenne una flotta a [[motore|propulsione meccanica]], e questo determinò un aumento del pescato. La [[seconda guerra mondiale]] sospese momentaneamente lo sviluppo economico della città che riprese subito dopo la fine dell'evento bellico<ref name="per-le-strade" />.
=== Simboli ===
[[File:Mazara del Vallo-Stemma.svg|left|130px|Stemma del comune]]
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Lo stemma della città di Mazara del Vallo è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 16 luglio 1996<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/tp/mazaradelvallo1.pdf|titolo=Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 16/07/1996}}</ref> con una più esatta blasonatura in sostituzione del precedente decreto di riconoscimento del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|Capo del Governo]] del 20 dicembre 1928.<ref>{{Cita testo|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/tp/mazaradelvallo.pdf|titolo=Decreto del Capo del Governo (DCG) di riconoscimento – 20/12/1928|editore=Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consulta araldica |citazione= D'argento, alla muraglia al naturale, aperta di nero, con fascia d'oro; dalla muraglia emergono: a destra, un minareto ed a sinistra un castello turrito; sopra la porta della muraglia trovasi la figura del Salvatore in atto di benedire. Ornamenti esteriori di Comune.}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|titolo=Mazara del Vallo|sito=Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico|posizione=Fascicoli comunali, busta 069, fascicolo 8034|accesso=23 marzo 2021|dataarchivio=19 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419233606/http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|urlmorto=sì}}</ref>
{{citazione|D'azzurro, alla cortina di muro d'oro, murata di nero, uscente dai fianchi e fondata in punta, aperta del campo, l'apertura munita di fascia diminuita d'oro, posta a mezza altezza, essa cortina sostenente centralmente il Divin Salvator, in maestà, con il viso, le mani, l'avambraccio destro, i piedi [[di carnagione]], capelluto e barbuto di nero, aureolato d'oro, benedicente, tenente con la mano sinistra il [[Mondo (araldica)|mondo]] d'oro, vestito con la lunga tunica di argento, e ammantato con il mantello a guisa di stola di rosso, avvolgente e scendente a destra fino ai piedi, la cortina sostenente a destra il minareto poi campanile, d'oro, con la parte superiore a guisa di obelisco, murato di nero, finestrato di tre [[in palo]], cimato dalla piccola croce d'oro, a sinistra il [[Castello (araldica)|castello]] d'oro, murato di nero, chiuso dello stesso, munito di tre torri, [[Attributi araldici di forma geometrica#Merlato alla guelfa|merlato alla guelfa]], il fastigio di otto, le torri ognuna di tre. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole d'oro, {{maiuscoletto|Inclita Urbs}}. Ornamenti esteriori da Città.|D.P.R. 16.07.1996}}
Nello stemma sono riportate le principali opere compiute dai Normanni: sulla destra, è raffigurato il [[Arco normanno (Mazara del Vallo)|castello]] con le sue tre torri, fatto edificare dal conte [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]] nel [[1072]]; a sinistra è raffigurato il campanile della [[Basilica Cattedrale del Santissimo Salvatore|Cattedrale]], a cinque piani, che nel periodo musulmano era il [[minareto]] della [[Moschea Magna (Mazara del Vallo)|Moschea Magna]]. In cima a tale campanile si trova una croce; oggi invece è posta una statua di [[San Vito]]. Al centro l'immagine del [[Santissimo Salvatore]], [[patrono]] della città insieme a san Vito.
La parte inferiore dello stemma raffigura le mura normanne di Mazara, e viene raffigurata la ''Porta centrale''.
 
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=== Architetture religiose ===
Le chiese principali sono:
* La [[Cattedrale del Santissimo Salvatore (Mazara del Vallo)|Cattedrale]] sorta in epoca [[Architettura normanna in Sicilia|normanna]], al posto di una precedente [[moschea]] distrutta per volere di [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]], in seguito alla creazione nel [[1093]] della [[Diocesi di Mazara del Vallo|diocesi]]. Venne ricostruita completamente alla fine del [[XVII secolo]] in stile [[Architettura barocca|barocco]]. All'interno si conserva il gruppo statuario rappresentante la ''Trasfigurazione'' di [[Antonello Gagini]].
* La [[chiesa di San Nicolò Regale]] del [[1124]] e la [[chiesa della Madonna delle Giummare]] dell'[[XI secolo]] (detta anche ''Madonna dell'Alto''), entrambe di chiara matrice [[Architettura normanna in Sicilia|arabo-normanna]].
* La [[Chiesa di San Michele (Mazara del Vallo)|chiesa di San Michele]], del [[XII secolo]], con annesso monastero femminile [[Ordine benedettino|benedettino]], venne rifatta nel [[XVII secolo]] in forme barocche.
* La [[Chiesa di Santa Caterina (Mazara del Vallo)|chiesa di Santa Caterina]], risalente al [[1318]] venne pure rimaneggiata in epoca barocca.
* La [[Chiesa di San Francesco (Mazara del Vallo)|chiesa di San Francesco]] è un esempio di [[barocco siciliano]], ricco di policromia e decorazioni.
* La chiesa di Sant'Ignazio, di cui è rimasto solo il prospetto, in seguito al crollo del tetto avvenuto nel [[1933]]<ref>{{cita web|url=http://www.mazaranews.com/?id=36|titolo=MazaraNews.com: Le Chiese di Mazara del Vallo|accesso=3 aprile 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web | url = https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-sant-ignazio-mazara-del-vallo | titolo = CHIESA DI SANT'IGNAZIO | sito = FAI - Fondo per l'Ambiente italiano | accesso = 20 dicembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20211118184714/https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-sant-ignazio-mazara-del-vallo?ldc | dataarchivio = 18 novembre 2021 | urlmorto = no }}</ref>, con annesso il [[Collegio dei gesuiti (Mazara)|Collegio dei Gesuiti]].
* Chiesa di Maria Santissima Annunziata al Carmine - Aula Consiliare - e convento dell'[[Ordine carmelitano]].
 
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=== Architetture civili ===
* Il [[Palazzo vescovile (Mazara del Vallo)|Palazzo vescovile]] del [[XVI secolo]]
* Il [[Palazzo del seminario (Mazara del Vallo)|Palazzo del seminario]] del [[1710]].
* Resti di un acquedotto risalente al [[XVI secolo]] in Contrada Archi<ref>{{Cita news|autore = Nino Asaro|url = http://www.mazaraonline.it/commenti/300505.htm|titolo = Editoriale: Risalendo il Mazaro - Alla riscoperta della nostra identità culturale|pubblicazione = MazaraOnline|giorno = 30|mese = maggio|anno = 2005|accesso = 3 aprile 2011|dataarchivio = 5 marzo 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305181749/http://www.mazaraonline.it/commenti/300505.htm|urlmorto = sì}}</ref>.
 
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=== Tradizioni e folclore ===
==== L'Aurora ====
Nel corso della mattinata della domenica di [[Pasqua]], in [[Piazza della Repubblica (Mazara del Vallo)|Piazza della Repubblica]] ha luogo il rito dell''''Aurora'''<ref>{{cita web|titolo=L'Aurora|url=http://www.mazaraonline.it/tradizioni/tradi04.htm|accesso=21 settembre 2011|dataarchivio=17 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070717191426/http://www.mazaraonline.it/tradizioni/tradi04.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Usanze e Tradizioni|url=http://www.andreasormani.altervista.org/usanze.htm|accesso=21 settembre 2011}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Folklore di Mazara|autore=Filippo Napoli}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Santa Pasqua a Mazara del Vallo: domenica il rito dell'Aurora|url=http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=9712|autore=Ettore Bruno|data=3 aprile 2010|accesso=21 settembre 2011|dataarchivio=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305011905/http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=9712|urlmorto=sì}}</ref>: un rito religioso che festeggia la [[risurrezione di Gesù]]. In [[provincia di Trapani]] si celebra solo a Mazara e a [[Castelvetrano]], introdotta dai [[Ordine dei Carmelitani Scalzi|padri Carmelitani Scalzi]] non prima del [[1667]], anno in cui si insediarono in città. In alcuni comuni della [[Sicilia]] e della [[Calabria]] viene chiamata ''Affrontata''.
 
Poco prima delle ore dieci, un Cristo risorto, avvolto da un manto rosso e con una bandiera bianca,<ref>Preceduto da dodici confratelli della [[Compagnia delle Grazie]] vestiti con un sacco e un cappuccio bianco.</ref> viene condotto dalla [[chiesa di Santa Caterina (Mazara del Vallo)|chiesa di Santa Caterina]], fin sotto l'ingresso di Piazza della Repubblica, sotto il passaggio che unisce la [[Basilica Cattedrale del Santissimo Salvatore|Cattedrale]] al [[Palazzo vescovile (Mazara del Vallo)|Palazzo vescovile]].<ref>Il ''Passetto'' o ''Tocchetto''.</ref> Allo stesso tempo, una [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] vestita di bianco e avvolta da un manto nero, preceduta da altri dodici confratelli della stessa compagnia, viene condotta all'altro capo della piazza, sulla ''via XX Settembre''. Ad un dato segno, il Cristo e la Madonna, cui è stato tolto il mantello nero, vengono portati al centro della piazza, e, a breve distanza l'uno dall'altra, si inchinano tre volte. Nel frattempo, dalla statua della Madonna, che è cava, vengono liberate delle colombe bianche o dei palloncini bianchi e la banda musicale suona a festa. Inizia quindi la processione che riporterà le statue alle rispettive chiese<ref>[[Chiesa di Sant'Agnese (Mazara del Vallo)|Sant'Agnese]] e [[Chiesa di Santa Caterina (Mazara del Vallo)|Santa Caterina]].</ref>: davanti i confratelli, successivamente il Cristo e, più dietro, la Madonna.
 
Prima del [[1864]], anno in cui venne abolita quest'usanza, nel bel mezzo del rito dall'allora ''via Maestranza'', oggi ''via Garibaldi'', sbucava un uomo, la '''Morte della Pasqua''', vestito con un sacco di tela gialla, su cui era dipinto uno scheletro in nero, con in mano una falce e una cesta. Questo passava tra la folla, e toglieva ai bambini il ''campanaro'', un tipico dolce locale, e qualunque cosa avessero tra le mani, col tacito consenso dei genitori. Questo personaggio passava anche nelle botteghe di generi alimentari, prendendo sempre qualche cosa.
 
Questo rito viene ricordato anche da alcuni modi di dire comuni in città:
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[[File:Mazara - Festino di San Vito - Processione.jpg|thumb|La statua argentea del santo portata in processione durante '''u fistinu'', con i marinai in costume tradizionale]]
 
Tradizione fortemente sentita dai mazaresi è "'''u fistinu di Santu Vitu",'' (il festino di [[San Vito]]), una celebrazione in onore del patrono della città. Tali festeggiamenti hanno origine nel [[XVII secolo]], quando, il 23 agosto [[1614]], i giurati deliberano di aggiungere al [[Santissimo Salvatore]], già [[patrono]] della città, il concittadino [[San Vito]] come compatrono. Tale deliberazione venne poi approvata l'8 settembre dello stesso anno dall'allora vescovo, monsignor [[Marco La Cava]]<ref>{{cita web|url=http://www.diocesimazara.it/pls/mazaradelvallo/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=22363|titolo=Diocesi di Mazara del Vallo - Mazara del Vallo|accesso=27 agosto 2011|dataarchivio=1 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150501133019/http://www.diocesimazara.it/pls/mazaradelvallo/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=22363|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Le celebrazioni, inizialmente tenute nei quattro giorni precedenti il 15 giugno, vennero successivamente spostate tra la penultima e l'ultima settimana di agosto.
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==== Musei ====
* [[Mirabilia Urbis (Mazara del Vallo)|Mirabilia Urbis]], un allestimento ospitato nella [[Chiesa di San Bartolomeo (Mazara del Vallo)|Chiesa di San Bartolomeo]], ospita reperti provenienti da tutto il territorio Mazarese, in particolare dal sito archeologico di [[Roccazzo (sito archeologico)|Roccazzo]].
* Il [[Museo diocesano (Mazara del Vallo)|Museo diocesano]], inaugurato nel [[1993]] in occasione del nono centenario della fondazione della diocesi, raccoglie il ricco patrimonio di [[Argenteria|argenti]] della cattedrale.
* Il [[Museo ornitologico (Mazara del Vallo)|Museo ornitologico]], inaugurato nel [[1984]], con 366 uccelli naturalizzati, tra i quali numerosi rari e parecchi di specie ormai estinta<ref name="museo_ornitologico">{{cita web|url=http://www.comune.mazara-del-vallo.tp.it/turismo/musei/Museo%20Ornitologico.htm|titolo=Pagina del Comune sul Museo Ornitologico|accesso=22 marzo 2011|dataarchivio=7 maggio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060507164743/http://www.comune.mazara-del-vallo.tp.it/turismo/musei/Museo%20Ornitologico.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
* Il [[Museo del Satiro danzante]], ospitato nella [[Chiesa di Sant'Egidio (Mazara del Vallo)|Chiesa di Sant'Egidio]], costruita nel [[1424]].
*Il [[Museo civico di Mazara del Vallo|Museo civico]].
* Museo Nazionale degli Scacchi di Mazara del Vallo.<ref>{{Cita web|url=https://m.tp24.it/2016/10/16/cittadinanza/tanta-gente-al-museo-degli-scacchi-di-mazara-per-la-giornata-delle-famiglie-al-museo/103926#|titolo=Tanta gente al Museo degli Scacchi di Mazara per la Giornata delle Famiglie al Museo|accesso=8 gennaio 2024}}</ref>
 
=== Media ===
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Di seguito la lista parziale dei film girati interamente a Mazara del Vallo, o che riguardano alcune scene riprese dalla città.
 
* ''Diario di bordo'', regia di [[Ansano Giannarelli]] e [[Piero Nelli]] ([[1966]]) <small>documentario</small>
* ''[[Brancaccio (miniserie televisiva)|Brancaccio]]'', regia di [[Gianfranco Albano]] ([[2001]]) <small>miniserie televisiva</small>
* ''Il Satiro Danzante di Mazara del Vallo'', regia di [[Salvo Cuccia]] ([[2003]]) <small>documentario</small>
* ''Il gioco è fatto?'', regia di Francesco Russo ([[2011]])
* ''Caramadre'', regia di Matteo Pianezzi (2011) <small>cortometraggio</small>
* ''Il viaggio di Malombra'', regia di Rino Marino ([[2012]])
* ''Mohamed e il pescatore'', regia di Marco Leopardi (2012) <small>documentario</small>
* ''Mare bianco'', regia di Alessandro Renda ([[2014]]) <small>documentario</small>
* ''[[L'ordine delle cose]]'', regia di [[Andrea Segre]] ([[2017]])
* ''Diario di Tonnara'', regia di Giovanni Zuppeddu ([[2018]]) <small>documentario</small>
* ''[[Anna (serie televisiva)|Anna]]'', regia di [[Niccolò Ammaniti]] ([[2020]]) <small>serie televisiva</small>
* ''[[Sorelle per sempre]]'', regia [[Andrea Porporati]] ([[2021]]) <small>film TV</small>
 
=== Eventi ===
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[[File:Mazara - Monolite Prem Rawat.jpg|thumb|Stele della Pace]]
 
Tra il 23 e il 28 maggio [[2011]] si è svolta la ''Settimana della Pace e della Solidarietà'', organizzata in collaborazione la ''Prem Rawat Foundation'' e l{{'}}''Associazione Percorsi''<ref>{{cita web|url=https://mazaradelvallo23-28maggio11.blogspot.com/|titolo=Musica e iniziative di arte partecipata alla "Settimana della Pace e della Solidarietà"|accesso=28 agosto 2011}}</ref>. In occasione della visita di [[Prem Rawat]], è stata inaugurata la ''Stele della Pace''<ref>{{cita web|url=http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=24648|titolo=Mazara, settimana della pace: domani manifestazioni clou con Prem Rawat|data=27 maggio 2011|accesso=28 agosto 2011|dataarchivio=9 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209123901/http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=24648|urlmorto=sì}}</ref>, sita in [[Piazza Mokarta]], con incisa una frase in [[lingua italiana|italiano]], [[lingua francese|francese]], [[lingua inglese|inglese]] ed [[lingua esperanto|esperanto]].
 
{{Citazione
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|lingua=eo}}
 
La città di Mazara è stata dal 18 al 25 agosto [[2012]], sede del 79º [[Congresso Italiano di Esperanto]]<ref>{{cita web|url=http://italakongreso.esperantoitalia.it/79/index.html|titolo=79a Kongreso de Esperanto - Mazaradelvalo 2012.08.18 - 25|accesso=24 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130511015653/http://italakongreso.esperantoitalia.it/79/index.html|dataarchivio=11 maggio 2013}}</ref>. In occasione di tale evento è stata tradotta in [[esperanto]] anche la [[toponomastica]] del centro storico<ref>{{cita web|url=http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=27247|titolo=A Mazara del Vallo il 79º Congresso italiano di Esperanto nell'agosto del 2012|data=22 agosto 2011|accesso=28 agosto 2011|dataarchivio=9 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209124036/http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=27247|urlmorto=sì}}</ref>.
 
<!--== Geografia antropica ==
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=== Aeroporti ===
[[File:Elisuperficie Comunale Mazara del Vallo.jpg|thumb|Elisuperficie comunale]]
La città è dotata di un'[[elisuperficie]], intitolata a [[Don Pino Puglisi]], utilizzata principalmente per motivi sanitari e di emergenza. L'elisuperficie si trova a 49 metri [[s.l.m.]], ed è entrata in funzione l'11 giugno [[2007]]<ref>{{cita web|url=http://195.103.234.163/Applicazioni/avioeli/Avio_04.asp?selaeroporto=484|titolo=Scheda ENAC|accesso=27 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140220105422/http://195.103.234.163/Applicazioni/avioeli/Avio_04.asp?selaeroporto=484|dataarchivio=20 febbraio 2014}}</ref>.
 
<!--=== Mobilità urbana ===
Riga 434:
 
=== Calcio ===
La squadra di calcio cittadina principale è l'[[Associazione Sportiva Dilettantistica Mazara Calcio]], dai colori sociali giallo-blu. Le maggiori affermazioni sportive si ebbero a partire dagli anni ottanta con la vittoria nel [[Campionato Interregionale 1984-1985]], poi revocato a causa di un illecito sportivo che penalizzò la squadra, la quale non venne promossa nella categoria superiore. Vanta 32 campionati nel [[Campionato Nazionale Dilettanti]], di cui 19 stagioni consecutive: dal [[1976]] al [[1995]]. Attualmente la società milita nel campionato di [[Eccellenza Sicilia]].
 
Vi è poi altra squadra di calcio che milita in Eccellenza: l'A.S.D. S.C. Mazarese ed infine l'A.S.D. Trasmazzaro che milita in terza categoria.