Mazara del Vallo: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Storia di Mazara del Vallo}}
La Storia di Mazara del Vallo è strettamente legata alla sua posizione geografica, essendo la punta della Sicilia più vicina alla costa africana. Tuttavia le sue origini sono antecedenti alla nascita della navigazione marittima. Infatti i primi insediamenti umani nel territorio mazarese risalgono al [[paleolitico superiore]]. Presso [[Roccazzo (sito archeologico)|Roccazzo]] sono state rinvenute tracce di ''grattatoi'', ''[[bulino|bulini]]'', ''lame di [[selce]]'' e altri prodotti artigianali. Successivi insediamenti, risalenti al [[mesolitico]], sono stati rinvenuti presso i [[Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi|Gorghi Tondi]]. Si hanno testimonianze di insediamenti umani anche durante il [[neolitico]], con le [[tomba a grotticella|tombe a grotticella]], e durante l'[[eneolitico]], con diversi [[capanna|insediamenti capannicoli]] e [[necropoli]]. Durante l'[[età del bronzo]] gli insediamenti si concentrano lungo le valli del [[Mazaro]] e dell'[[Arena (fiume)|Arena]], nelle contrade ''Gattolo'', ''Granatelli'' e ''Malopasso''. Intorno al
Nell'[[XI secolo a.C.]] si hanno i primi contatti con i [[Fenici]], che trovano in Mazara un luogo ideale per effettuare soste durante i lunghi viaggi verso la [[Spagna]]. Inizialmente sono transitorie, successivamente fondano un [[emporio]], con stabilimenti e depositi permanenti, come testimoniato dai vasi, vetri e monete di origine fenicia ritrovati tra la foce del Mazaro e [[Capo Feto]]. Altri resti che confermano la presenza fenicia a Mazara si hanno negli scavi nel Palazzo dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di Malta]], distante appena pochi metri dalla foce del Mazaro. Ma solo durante il periodo greco-selinuntino la città diviene un centro urbano organizzato, un fiorente emporio di [[Selinunte]], un primo periodo di grande espansione della città, tanto che vengono coniate monete proprie con la scritta {{greco|ἐμπόριον}} (''empòrion'')<ref>{{cita libro|autore=[[Filippo Paruta]]|titolo=La Sicilia descritta con medaglie|anno=1612|editore=Maringo|città=Palermo}}</ref>. Distrutta Selinunte ad opera dei [[Cartagine]]si nel [[409 a.C.]], Mazara attraversa un periodo di circa 150 anni in cui si alternano la dominazione [[siracusa]]na e quella cartaginese, fino alla conquista dell'isola da parte di [[Roma antica|Roma]]. Il periodo [[punico]] e romano è testimoniato dall'abbondanza di ritrovamenti in città: [[sarcofagi]], [[urne cinerarie]], lapidi funerarie, [[mosaici]], e [[ville romane]]. Già dai primi secoli il [[cristianesimo]] muove i primi passi in città, ed è in questo periodo che nasce [[San Vito]], patrono della città. Il più probabile luogo di riunione dei primi proseliti della nuova religione furono le [[Ipogeo di San Bartolomeo|grotte di San Bartolomeo]], in contrada Miragliano<ref name="per-le-strade" />.
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Le incursioni dei [[Vandali]] e dei [[Goti]] non risparmiarono la città, che visse un periodo di decadenza socio-economica e demografica. Gli abitanti, infatti, temendo le incursioni barbariche, si allontanarono dal centro cittadino spostandosi nelle campagne circostanti. Solo nel [[533]], quando [[Belisario]], alla guida dei [[Bizantini]], sconfisse i Vandali, la città ritrovò un clima di tranquillità, cominciando a ripopolarsi. L'eccessiva pressione fiscale della nuova dominazione, però, ostacolò l'allora nascente commercio ed artigianato locale. Fu solo con i [[musulmani]] d'[[Africa]], [[Arabi]] e, soprattutto, [[Berberi]], sbarcati a Capo Granitola, nei pressi di Mazara il 16 giugno [[827]], che si ebbe il risveglio economico della città, che divenne il più grosso centro giuridico della Sicilia e un importante punto commerciale, artistico e letterario. Tra i giuristi si ricordano [[Imam al-Mazari]], [[Abu Abd Allah al-Mazari]], [[Ibn Abd al-Farag]]; tra i letterati [[Ibn Rasiq]], [[Ibn Safar]], [[Ibn al-Birr]], [[Ibn Makki]], [[Abd al-Halim]]. La popolazione raggiunse i 30.000 abitanti, e la città divenne la seconda del [[Vallo di Mazara|Vallo]], dopo [[Palermo]]<ref name="per-le-strade" />.
Nel
La città conobbe anche un periodo di dominio signorile, sotto i [[Peralta (famiglia)|Peralta]] (
Nel secolo successivo la città partecipò con entusiasmo ai moti indipendentistici del [[moti del 1820-1821#I moti in Sicilia|1820]], [[Rivoluzione siciliana del 1848|1848]] e [[Storia della Sicilia borbonica#Rivolte successive e fine del dominio borbonico|1860]], e durante il [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti del 1860|plebiscito del 21 e 22 ottobre 1860]], i cittadini sottoscrissero l'unità nazionale, con soli venti elettori contrari. L'unità, tuttavia, non apportò miglioramenti alle condizioni della città, e i lavoratori più umili si organizzarono nel locale [[fasci siciliani|fascio dei lavoratori]] nel
Seguì un periodo di depressione economica e demografica, iniziato con i [[emigrazione|flussi migratori]] verso gli [[Stati Uniti d'America]], l'[[Australia]] e gli stati del [[Sud America]], e culminato con la [[prima guerra mondiale]]. Tra il
=== Simboli ===
[[File:Mazara del Vallo-Stemma.svg|left|130px|Stemma del comune]]
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Lo stemma della città di Mazara del Vallo è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 16 luglio 1996<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/tp/mazaradelvallo1.pdf|titolo=Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 16/07/1996}}</ref> con una più esatta blasonatura in sostituzione del precedente decreto di riconoscimento del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|Capo del Governo]] del 20 dicembre 1928.<ref>{{Cita testo|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/tp/mazaradelvallo.pdf|titolo=Decreto del Capo del Governo (DCG) di riconoscimento – 20/12/1928|editore=Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consulta araldica |citazione= D'argento, alla muraglia al naturale, aperta di nero, con fascia d'oro; dalla muraglia emergono: a destra, un minareto ed a sinistra un castello turrito; sopra la porta della muraglia trovasi la figura del Salvatore in atto di benedire. Ornamenti esteriori di Comune.}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|titolo=Mazara del Vallo|sito=Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico|posizione=Fascicoli comunali, busta 069, fascicolo 8034|accesso=23 marzo 2021|dataarchivio=19 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419233606/http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|urlmorto=sì}}</ref>
{{citazione|D'azzurro, alla cortina di muro d'oro, murata di nero, uscente dai fianchi e fondata in punta, aperta del campo, l'apertura munita di fascia diminuita d'oro, posta a mezza altezza, essa cortina sostenente centralmente il Divin Salvator, in maestà, con il viso, le mani, l'avambraccio destro, i piedi [[di carnagione]], capelluto e barbuto di nero, aureolato d'oro, benedicente, tenente con la mano sinistra il [[Mondo (araldica)|mondo]] d'oro, vestito con la lunga tunica di argento, e ammantato con il mantello a guisa di stola di rosso, avvolgente e scendente a destra fino ai piedi, la cortina sostenente a destra il minareto poi campanile, d'oro, con la parte superiore a guisa di obelisco, murato di nero, finestrato di tre [[in palo]], cimato dalla piccola croce d'oro, a sinistra il [[Castello (araldica)|castello]] d'oro, murato di nero, chiuso dello stesso, munito di tre torri, [[Attributi araldici di forma geometrica#Merlato alla guelfa|merlato alla guelfa]], il fastigio di otto, le torri ognuna di tre. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole d'oro, {{maiuscoletto|Inclita Urbs}}. Ornamenti esteriori da Città.|D.P.R. 16.07.1996}}
Nello stemma sono riportate le principali opere compiute dai Normanni: sulla destra, è raffigurato il [[Arco normanno (Mazara del Vallo)|castello]] con le sue tre torri, fatto edificare dal conte [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]] nel
La parte inferiore dello stemma raffigura le mura normanne di Mazara, e viene raffigurata la ''Porta centrale''.
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=== Architetture religiose ===
Le chiese principali sono:
* La [[Cattedrale del Santissimo Salvatore (Mazara del Vallo)|Cattedrale]] sorta in epoca [[Architettura normanna in Sicilia|normanna]], al posto di una precedente [[moschea]] distrutta per volere di [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]], in seguito alla creazione nel
* La [[chiesa di San Nicolò Regale]] del
* La [[Chiesa di San Michele (Mazara del Vallo)|chiesa di San Michele]], del [[XII secolo]], con annesso monastero femminile [[Ordine benedettino|benedettino]], venne rifatta nel [[XVII secolo]] in forme barocche.
* La [[Chiesa di Santa Caterina (Mazara del Vallo)|chiesa di Santa Caterina]], risalente al
* La [[Chiesa di San Francesco (Mazara del Vallo)|chiesa di San Francesco]] è un esempio di [[barocco siciliano]], ricco di policromia e decorazioni.
* La chiesa di Sant'Ignazio, di cui è rimasto solo il prospetto, in seguito al crollo del tetto avvenuto nel
* Chiesa di Maria Santissima Annunziata al Carmine - Aula Consiliare - e convento dell'[[Ordine carmelitano]].
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=== Architetture civili ===
* Il [[Palazzo vescovile (Mazara del Vallo)|Palazzo vescovile]] del [[XVI secolo]]
* Il [[Palazzo del seminario (Mazara del Vallo)|Palazzo del seminario]] del
* Resti di un acquedotto risalente al [[XVI secolo]] in Contrada Archi<ref>{{Cita news|autore = Nino Asaro|url = http://www.mazaraonline.it/commenti/300505.htm|titolo = Editoriale: Risalendo il Mazaro - Alla riscoperta della nostra identità culturale|pubblicazione = MazaraOnline|giorno = 30|mese = maggio|anno = 2005|accesso = 3 aprile 2011|dataarchivio = 5 marzo 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305181749/http://www.mazaraonline.it/commenti/300505.htm|urlmorto = sì}}</ref>.
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=== Tradizioni e folclore ===
==== L'Aurora ====
Nel corso della mattinata della domenica di [[Pasqua]], in [[Piazza della Repubblica (Mazara del Vallo)|Piazza della Repubblica]] ha luogo il rito dell''''Aurora'''<ref>{{cita web|titolo=L'Aurora|url=http://www.mazaraonline.it/tradizioni/tradi04.htm|accesso=21 settembre 2011|dataarchivio=17 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070717191426/http://www.mazaraonline.it/tradizioni/tradi04.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Usanze e Tradizioni|url=http://www.andreasormani.altervista.org/usanze.htm|accesso=21 settembre 2011}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Folklore di Mazara|autore=Filippo Napoli}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Santa Pasqua a Mazara del Vallo: domenica il rito dell'Aurora|url=http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=9712|autore=Ettore Bruno|data=3 aprile 2010|accesso=21 settembre 2011|dataarchivio=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305011905/http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=9712|urlmorto=sì}}</ref>: un rito religioso che festeggia la [[risurrezione di Gesù]]. In [[provincia di Trapani]] si celebra solo a Mazara e a [[Castelvetrano]], introdotta dai [[Ordine dei Carmelitani Scalzi|padri Carmelitani Scalzi]] non prima del
Poco prima delle ore dieci, un Cristo risorto, avvolto da un manto rosso e con una bandiera bianca,<ref>Preceduto da dodici confratelli della [[Compagnia delle Grazie]] vestiti con un sacco e un cappuccio bianco.</ref> viene condotto dalla [[chiesa di Santa Caterina (Mazara del Vallo)|chiesa di Santa Caterina]], fin sotto l'ingresso di Piazza della Repubblica, sotto il passaggio che unisce la [[Basilica Cattedrale del Santissimo Salvatore|Cattedrale]] al [[Palazzo vescovile (Mazara del Vallo)|Palazzo vescovile]].<ref>Il ''Passetto'' o ''Tocchetto''.</ref> Allo stesso tempo, una [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] vestita di bianco e avvolta da un manto nero, preceduta da altri dodici confratelli della stessa compagnia, viene condotta all'altro capo della piazza, sulla ''via XX Settembre''. Ad un dato segno, il Cristo e la Madonna, cui è stato tolto il mantello nero, vengono portati al centro della piazza, e, a breve distanza l'uno dall'altra, si inchinano tre volte. Nel frattempo, dalla statua della Madonna, che è cava, vengono liberate delle colombe bianche o dei palloncini bianchi e la banda musicale suona a festa. Inizia quindi la processione che riporterà le statue alle rispettive chiese<ref>[[Chiesa di Sant'Agnese (Mazara del Vallo)|Sant'Agnese]] e [[Chiesa di Santa Caterina (Mazara del Vallo)|Santa Caterina]].</ref>: davanti i confratelli, successivamente il Cristo e, più dietro, la Madonna.
Prima del
Questo rito viene ricordato anche da alcuni modi di dire comuni in città:
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[[File:Mazara - Festino di San Vito - Processione.jpg|thumb|La statua argentea del santo portata in processione durante '''u fistinu'', con i marinai in costume tradizionale]]
Tradizione fortemente sentita dai mazaresi è "'''u fistinu di Santu Vitu",'' (il festino di [[San Vito]]), una celebrazione in onore del patrono della città. Tali festeggiamenti hanno origine nel [[XVII secolo]], quando, il 23 agosto
Le celebrazioni, inizialmente tenute nei quattro giorni precedenti il 15 giugno, vennero successivamente spostate tra la penultima e l'ultima settimana di agosto.
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==== Musei ====
* [[Mirabilia Urbis (Mazara del Vallo)|Mirabilia Urbis]], un allestimento ospitato nella [[Chiesa di San Bartolomeo (Mazara del Vallo)|Chiesa di San Bartolomeo]], ospita reperti provenienti da tutto il territorio Mazarese, in particolare dal sito archeologico di [[Roccazzo (sito archeologico)|Roccazzo]].
* Il [[Museo diocesano (Mazara del Vallo)|Museo diocesano]], inaugurato nel
* Il [[Museo ornitologico (Mazara del Vallo)|Museo ornitologico]], inaugurato nel
* Il [[Museo del Satiro danzante]], ospitato nella [[Chiesa di Sant'Egidio (Mazara del Vallo)|Chiesa di Sant'Egidio]], costruita nel
*Il [[Museo civico di Mazara del Vallo|Museo civico]].
* Museo Nazionale degli Scacchi di Mazara del Vallo.<ref>{{Cita web|url=https://m.tp24.it/2016/10/16/cittadinanza/tanta-gente-al-museo-degli-scacchi-di-mazara-per-la-giornata-delle-famiglie-al-museo/103926#|titolo=Tanta gente al Museo degli Scacchi di Mazara per la Giornata delle Famiglie al Museo|accesso=8 gennaio 2024}}</ref>
=== Media ===
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Di seguito la lista parziale dei film girati interamente a Mazara del Vallo, o che riguardano alcune scene riprese dalla città.
* ''Diario di bordo'', regia di [[Ansano Giannarelli]] e [[Piero Nelli]] (
* ''[[Brancaccio (miniserie televisiva)|Brancaccio]]'', regia di [[Gianfranco Albano]] (
* ''Il Satiro Danzante di Mazara del Vallo'', regia di [[Salvo Cuccia]] (
* ''Il gioco è fatto?'', regia di Francesco Russo (
* ''Caramadre'', regia di Matteo Pianezzi (2011) <small>cortometraggio</small>
* ''Il viaggio di Malombra'', regia di Rino Marino (
* ''Mohamed e il pescatore'', regia di Marco Leopardi (2012) <small>documentario</small>
* ''Mare bianco'', regia di Alessandro Renda (
* ''[[L'ordine delle cose]]'', regia di [[Andrea Segre]] (
* ''Diario di Tonnara'', regia di Giovanni Zuppeddu (
* ''[[Anna (serie televisiva)|Anna]]'', regia di [[Niccolò Ammaniti]] (
* ''[[Sorelle per sempre]]'', regia [[Andrea Porporati]] (
=== Eventi ===
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[[File:Mazara - Monolite Prem Rawat.jpg|thumb|Stele della Pace]]
Tra il 23 e il 28 maggio
{{Citazione
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|lingua=eo}}
La città di Mazara è stata dal 18 al 25 agosto
<!--== Geografia antropica ==
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=== Aeroporti ===
[[File:Elisuperficie Comunale Mazara del Vallo.jpg|thumb|Elisuperficie comunale]]
La città è dotata di un'[[elisuperficie]], intitolata a [[Don Pino Puglisi]], utilizzata principalmente per motivi sanitari e di emergenza. L'elisuperficie si trova a 49 metri [[s.l.m.]], ed è entrata in funzione l'11 giugno
<!--=== Mobilità urbana ===
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=== Calcio ===
La squadra di calcio cittadina principale è l'[[Associazione Sportiva Dilettantistica Mazara Calcio]], dai colori sociali giallo-blu. Le maggiori affermazioni sportive si ebbero a partire dagli anni ottanta con la vittoria nel [[Campionato Interregionale 1984-1985]], poi revocato a causa di un illecito sportivo che penalizzò la squadra, la quale non venne promossa nella categoria superiore. Vanta 32 campionati nel [[Campionato Nazionale Dilettanti]], di cui 19 stagioni consecutive: dal
Vi è poi altra squadra di calcio che milita in Eccellenza: l'A.S.D. S.C. Mazarese ed infine l'A.S.D. Trasmazzaro che milita in terza categoria.
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