Lorenzo Milani: differenze tra le versioni

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Ho cancellato la frase che diceva che don Milani aveva abolito le punizioni corporali e aggiunto una frase dove dico che Don Milani in alcune occasioni era manesco (così Scotto di Luzio, L''Equivoco don Milani, che cita una lettera alla madre
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Fu don Milani ad adottare il motto [[Lingua inglese|inglese]] "''I care''", letteralmente ''mi importa, mi interessa, ho a cuore'' (in dichiarata contrapposizione al "Me ne frego" [[fascista]]), che sarà in seguito fatto proprio da numerose organizzazioni religiose e politiche. Questa frase scritta su un cartello all'ingresso riassumeva le finalità educative di una scuola orientata alla presa di coscienza civile e sociale.
 
Don Milani abolì ogni forma di [[Punizione (pedagogia)|punizione corporale]] (canna per bacchettare, sale sulle ginocchia, ecc.) all'epoca ammesse per legge nella scuola pubblica, sostituendole con la perdita della benevolenza o del sorriso del maestro. Sebbene l'attività sportiva rivestisse un'importanza molto limitata nel modello educativo di don Milani, egli imitò l'esempio del pedagogista rinascimentale [[Vittorino da Feltre]] che appunto sosteneva la necessità che l'esercizio mentale si alternasse alle pratiche ginniche.<ref>Jacques Ulmann, ''Nel mito di Olimpia'', Armando Editore, 2004 p.172</ref> La sua concezione pedagogica è detta del ''professore-amico'' in contrapposizione al modello prevalente di un docente distaccato e autoritario che trovava legittimazione nel primato dell'autorità della cultura come era riconosciuto dalle stesse famiglie degli studenti: erano rari gli episodi di cause in tribunale e contestazioni dei voti o del comportamento dei docenti, le famiglie tendevano a dare ragione al maestro piuttosto che ai figli. Tuttavia fu anche aggressivo coi suoi studenti arrivando anche a picchiarli <ref>A. Scotto di Luzio, ''L'equivoco Don Milani'', p.23</ref>.
 
==== Critiche alla pedagogia di Barbiana ====