Giovanni Palatucci: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Elimino wikiling ripetuti
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 43:
Iscritto al [[Partito Nazionale Fascista]], nel [[1932]] si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Torino]], discutendo una tesi in [[diritto penale]] sul [[rapporto di causalità]] con il professor [[Eugenio Florian]].<ref>Giovanni Palatucci, ''Il rapporto di causalità nel Diritto Penale. La tesi di laurea discussa a Torino nel 1932'', Accademia Vivarium Novum–Dragonetti, Montella, 2004, ISBN 8887637474.</ref>
 
Nel [[1936]] giurò come volontario [[vice commissario]] di [[pubblica sicurezza]] e inviato alla questura di Genova. Nel [[1937]] venne trasferito alla questura di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] come responsabile dell'ufficio stranieri e poi come commissario di P.S.<ref>Giovanni Preziosi, [http://www.lastampa.it/2015/05/23/vaticaninsider/ita/documenti/i-protetti-di-palatucci-un-giusto-ricordo-n1PBnBUEzLwusb0aveqwlM/pagina.html ''I «protetti» di Palatucci: un giusto ricordo''], "[[La Stampa]]", 23 maggio 2015, quinto capovers</ref><ref>Giovanni Preziosi, [http://www.lastampa.it/2015/09/14/vaticaninsider/ita/documenti/palatucci-e-la-contessa-polacca-della-croce-rossa-9xxLQMY4SuFVZGp1yefz5K/pagina.html ''Palatucci e la contessa polacca della Croce Rossa''], [[La Stampa]], 14 settembre 2015</ref>
 
Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]]. Nella sua posizione ebbe modo di conoscere l'impatto delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] sulla popolazione ebraica. In quel contesto cercò di fare quello che la sua posizione gli permetteva, creando attraverso una rete di amici una strada per salvare molti ebrei dai campi di sterminio,<ref>Secondo la testimonianza di Franco Avallone, citato da Giovanni Preziosi,</ref> ad esempio, la famiglia di Carl Selan.<ref>[http://www.lastampa.it/2015/05/23/vaticaninsider/ita/documenti/i-protetti-di-palatucci-un-giusto-ricordo-n1PBnBUEzLwusb0aveqwlM/pagina.html ''I «protetti»''] cit.</ref><ref>Giovanni Preziosi, [http://www.lastampa.it/2015/09/14/vaticaninsider/ita/documenti/palatucci-e-la-contessa-polacca-della-croce-rossa-9xxLQMY4SuFVZGp1yefz5K/pagina.html ''Palatucci e la contessa''], cit.</ref> In una lettera ai genitori scrisse: «Ho la possibilità di fare un po' di bene, e i beneficiati da me sono assai riconoscenti. Nel complesso riscontro molte simpatie. Di me non ho altro di speciale da comunicare».<ref>''[http://web.tiscali.it/comitatopalatucci/ Comitatopalatucci]'', consultato al 31 luglio 2017</ref>
Riga 57:
{{cn}}
 
Si preoccupò anche dell'istituzione di uno "Stato libero di Fiume", per far sì che questo territorio, che correva il rischio di venire ceduto dall'[[Italia]] alla [[Jugoslavia]], mantenesse una sua indipendenza. Fu proprio con l'accusa formale di cospirazione e intesa con il nemico in seguito al «rinvenimento di un piano relativo alla sistemazione di Fiume come città indipendente, tradotto in lingua inglese» che il 13 settembre [[1944]] fu arrestato dai militari tedeschi in seguito alla delazione pervenuta al capitano Schlünzen dal vice commissario ausiliario della III Divisione assegnato alla questura di Fiume fin dal 5 febbraio di quello stesso anno.<ref name="Palatucci e la contessa"/> Dopo essere stato imprigionato nel carcere di Trieste, il [[22 ottobre]] venne trasferito nel campo di lavoro forzato di [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]], dove morì nel 1945, due mesi prima della liberazione, a 36 anni.
 
== Controversie ==