Arturo Toscanini: differenze tra le versioni

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=== Gli inizi e il successo ===
Arturo Toscanini nacque a [[Parma]], nel [[quartiere]] [[Oltretorrente]], il 25 marzo del 1867, figlio del [[sarto]] e [[garibaldino]] [[Claudio Toscanini]], originario di [[Cortemaggiore]] (in [[provincia di Piacenza]]), e della [[sarta]] parmense Paola Montani; il padre era un grande appassionato di [[Aria (musica)|arie]] d'[[opera]], che intonava in casa con amici dopo averle apprese al [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio]], che frequentava spesso da spettatore. Questa passione contagiò anche il piccolo Arturo; i primi ad accorgersi del suo talento si accorse non ilfurono padre,i familiari ma una delle sue maestre, una certala signora Vernoni, che, notando che memorizzava le [[Poesia|poesie]] dopo una singola lettura senza mai più dimenticarle, gli diede gratuitamente le prime lezioni di [[solfeggio]] e [[pianoforte]]. Arturo dimostrò nuovamente memoria eccezionale, riuscendo a riprodurre al pianoforte musiche che aveva sentito anche soltanto canticchiare; la maestra Vernoni suggerì quindi ai genitori l'iscrizione del figlio alla Regia Scuola di Musica, il futuro [[Conservatorio Arrigo Boito|conservatorio di Parma]].<ref name=":4" /><ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.arturotoscanini.org/page2/page2.html|titolo=Toscanini Bio|accesso=18 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170728084644/http://www.arturotoscanini.org/page2/page2.html|dataarchivio=28 luglio 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":5">{{Cita news|url=http://blog.libero.it/fortalezareport/commenti.php?msgid=9812916&id=290192|titolo=Debutto per caso su Fortaleza Report|pubblicazione=fortalezareport|accesso=18 maggio 2017}}</ref>
 
A nove anni Arturo Toscanini vi si iscrisse vincendo una borsa di studio non nell'adorato pianoforte, bensì in [[violoncello]] (divenendo allievo di [[Leandro Carini]]) e [[composizione musicale|composizione]] (allievo di [[Giusto Dacci]]). Nel 1880, studente tredicenne, gli venne concesso per un anno di essere violoncellista nell'orchestra del [[Teatro Regio di Parma|Teatro Regio]]. Si diplomò nel 1885 con lode distinta e premio di 137,50 [[Lira italiana|lire]].<ref name=":3" /><ref name=":6">{{Cita libro|nome=Frank N.|cognome=Magill|titolo=The 20th Century O-Z: Dictionary of World Biography|url=https://books.google.it/books?id=xqvpudh8dasC&pg=PA3707&lpg=PA3707&dq=toscanini+zina&source=bl&ots=jZqarvUTql&sig=9S3lEq2-I15rlrmcVbxvyn5vPHg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjrpby2x_jTAhUDESwKHRdtDt0Q6AEIRjAH#v=onepage&q=toscanini%20zina&f=false|accesso=18 maggio 2017|data=13 maggio 2013|editore=Routledge|lingua=en|ISBN=9781136593697}}</ref><ref name=":7">{{Cita news|autore=|url=http://www.artspecialday.com/9art/2016/03/25/arturo-toscanini-direttore-dorchestra-eccezionale/|titolo=Arturo Toscanini, direttore d'orchestra eccezionale|pubblicazione=Artspecialday|data=25 marzo 2016|accesso=17 maggio 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://turismo.comune.parma.it/it/canali-tematici/scopri-il-territorio/personaggi-storia-tradizioni/personaggi-illustri/toscanini-arturo|titolo=Toscanini Arturo|sito=turismo.comune.parma.it|accesso=18 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://toscanini150.it/it/event/anche-toscanini-un-maestro/|titolo=Evento Anche Toscanini aveva un maestro - Arturo Toscanini 150|pubblicazione=Arturo Toscanini 150|data=|accesso=18 maggio 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.conservatorio.pr.it/toscanini150/|titolo=Conservatorio di Musica Arrigo Boito » Toscanini150|accesso=18 maggio 2017}}</ref>
 
Nel 1886 si unì come violoncellista e secondo maestro del [[Coro (musica)|coro]] a una compagnia operistica per una ''[[tournée]]'' in [[America meridionale|Sudamerica]]. In [[Brasile]] il direttore d'orchestra, il locale [[Leopoldo Miguez]], in aperto contrasto con gli orchestrali abbandonò la compagnia dopo una sola opera (il ''Faust'' di [[Charles Gounod]]), con una dichiarazione pubblica ai giornali (che avevano criticato la sua direzione) nella quale imputava tutto al comportamento degli orchestrali italiani. Il 30 giugno 1886 la compagnia doveva rappresentare al Teatro Lirico di [[Rio de Janeiro]] l{{'}}''[[Aida]]'' di [[Giuseppe Verdi]] con un direttore sostituto, il [[Piacenza|piacentino]] [[Carlo Superti]]; Superti fu però pesantemente contestato dal pubblico e non riuscì neanche a dare l'attacco all'orchestra. Nel caos più totale Toscanini, incitato da alcuni colleghi strumentisti per la sua grande conoscenza dell'opera, prese la [[Bacchetta del direttore d'orchestra|bacchetta]], chiuse la partitura e incominciò a dirigere l'orchestra a memoria. Ottenne un grandissimo successo, iniziandoche cosìgli permise di iniziare la carriera di direttore a soli 19 anni, continuando a dirigere nella ''tournée''. Al ritorno in [[Italia]], su consiglio e mediazione del tenore russo [[Nikolaj Nikolaevič Figner|Nikolaj Figner]], si presentò a [[Milano]] dall'[[Editore|editrice]] musicale [[Giovannina Strazza]], vedova di [[Francesco Lucca]], e venne scelto da Alfredo Catalani in persona per la direzione al [[Teatro Carignano]] di [[Torino]] per la sua opera ''[[Edmea]]'', andata in scena il 4 novembre dello stesso 1886, ottenendo un trionfo e critiche entusiaste.<ref name=":4">{{Cita libro|nome=Andrea Della|cognome=Corte|titolo=Arturo Toscanini|url=https://books.google.it/books?id=BedA6IE9ZhEC&pg=PA23&lpg=PA23&dq=toscanini+miguez+san+paolo&source=bl&ots=XaUNkJElG7&sig=dS61VkDMIo2N8rhYkNqfSe-SWrc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjipobLnfjTAhVFEJoKHVXVBRgQ6AEIKTAB#v=onepage&q=toscanini%20miguez%20san%20paolo&f=false|accesso=18 maggio 2017|data=1989|editore=Edizioni Studio Tesi|ISBN=9788876922237}}</ref><ref name=":5" /><ref name=":6" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lacasadellamusica.it/Vetro/Pages/Dizionario.aspx?ini=S&tipologia=1&idoggetto=1423&idcontenuto=2762|titolo=Dizionario della Musica|accesso=18 maggio 2017}}</ref>
 
Successivamente riprese per un breve periodo la carriera di violoncellista; fu secondo violoncello alla prima di ''[[Otello (Verdi)|Otello]]'', diretta al [[Teatro alla Scala]] da [[Franco Faccio]] il 5 febbraio 1887, e per l'occasione ebbe modo di entrare in contatto con Giuseppe Verdi.<ref name=":4" /><ref>{{Cita libro|nome=Marcello|cognome=Conati|titolo=Verdi: interviste e incontri|url=https://books.google.it/books?id=kb9gk11MAAIC&pg=PA340&lpg=PA340&dq=toscanini+otello+violoncello&source=bl&ots=KaVA0zlQ6i&sig=HDgi4EAOkMcU6b02kdlMJjbBngU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjP9smcx_nTAhWBBsAKHQ08Ca8Q6AEIKjAA#v=onepage&q=toscanini%20otello%20violoncello&f=false|accesso=18 maggio 2017|data=2000|editore=EDT srl|ISBN=9788870634907}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/speciali/otello/pdf/5.pdf|titolo=Muti: «Un Verdi che parla alla gente il miglior augurio per gli Arcimboldi»}}</ref>
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Per questi atteggiamenti di aperta [[ostilità]] al regime subì una campagna di stampa avversa sul piano artistico e personale, mentre le autorità disposero provvedimenti come lo spionaggio su telefonate e corrispondenza e il ritiro temporaneo del [[Passaporto italiano|passaporto]] a lui e famiglia; tutto ciò contribuì a mettere in pericolo la sua carriera e, come accadrà a [[Bologna]], la sua stessa incolumità.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://ytali.com/2017/03/25/toscanini-la-bacchetta-che-il-duce-voleva-piegare-ma-era-magica/|titolo=Toscanini. La bacchetta che il Duce voleva piegare. Ma era magica|autore=Giorgio Frasca Polara|sito=Ytali|data=25 marzo 2017|accesso=17 maggio 2017}}</ref>
 
Il 14 maggio 1931, infatti, trovandosi nella città felsinea per dirigere al [[Teatro Comunale (Bologna)|Teatro Comunale]] un [[concerto]] della locale orchestra in commemorazione di [[Giuseppe Martucci]], Toscanini si era rifiutato in partenza di eseguire come introduzione gli [[Inno|inni]] [[Giovinezza (inno)|''Giovinezza'']] e ''[[Marcia reale|Marcia Reale]]'' al cospetto di [[Leandro Arpinati]], [[Costanzo Ciano]] e vari altri [[Gerarca|gerarchi]]. Dopo lunghe [[Negoziazione|negoziazioni]], che il Maestro non volle accettare, si arrivò alla defezione di Arpinati e Ciano, alla perdita di ufficialità del concerto e, di conseguenza, alla non necessità di esecuzione degli inni. Toscanini, al suo arrivo in auto al teatro in compagnia della figlia Wally, in ritardo a causa delle negoziazioni, appena sceso, fu assalito da un folto gruppo di fascisti, venendo schiaffeggiato sulla guancia sinistra, si presume dalla [[camicia nera]] Guglielmo Montani, e colpito da una serie di pugni a viso e collo; fu messo in salvo dal suo autista che lo spinse in macchina, affrontò brevemente gli aggressori e poi ripartì. Il gruppo di fascisti giunse poi all'albergo dove era alloggiato il Maestro e gli intimò di andarsene immediatamente; verso le ore 2 della notte, dopo aver dettato un durissimo [[telegramma]] di protesta a Mussolini in persona in cui denunciava di essere stato aggredito da “''una masnada inqualificabile''” (telegramma che non avrà risposta), avendoed aver persino rifiutato di farsi visitare da un medico, partì in auto da Bologna diretto a Milano, mentre gli organi fascisti si preoccupavano che la stampa, sia italiana sia estera, non informasse dell'accaduto. Da quel momento Toscanini visse principalmente a New York; per qualche anno tornò regolarmente a dirigere in Europa, ma non in Italia, dove tornerà solamente dopo la [[seconda guerra mondiale]], a seguito del ripristino di un governo democratico. NondimenoNonostante ciò, i dischi da lui incisi con orchestre statunitensi e inglesi per la casa discografica ''La voce del padrone'' rimasero regolarmente in catalogo fino al 1942 e oltre.
<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=https://storiedimenticate.wordpress.com/2012/05/14/lo-schiaffo-a-toscanini/|titolo=Lo schiaffo a Toscanini|autore=Author Com, ante Lupo|sito=STORIE DIMENTICATE|data=14 maggio 2012|accesso=17 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-02-09/02.spm|titolo=Corriere della Sera - Lo schiaffo a Toscanini|accesso=17 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=http://www.radiocittadelcapo.it/archives/quello-schiaffo-a-toscanini-che-bologna-non-dimentica-162144/|titolo=Quello schiaffo a Toscanini che Bologna non dimentica {{!}} Radio Città del Capo|pubblicazione=Radio Città del Capo|data=|accesso=17 maggio 2017|dataarchivio=24 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171024153314/http://www.radiocittadelcapo.it/archives/quello-schiaffo-a-toscanini-che-bologna-non-dimentica-162144/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/toscanini-la-verita-sul-famoso-schiaffo.html|titolo=TOSCANINI, LA VERITA' SUL FAMOSO SCHIAFFO - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=17 maggio 2017}}</ref>
[[File:Arturo Toscanini2.jpg|miniatura|Toscanini nel [[1934]]]]
Nel 1933 infranse i rapporti anche con la [[Germania nazista]], rispondendo con un rifiuto duro e diretto a un invito personale di [[Adolf Hitler]] a quello che sarebbe stato il suo terzo Festival di Bayreuth.<ref>{{Cita libro|nome=Kenneth A.|cognome=Christensen|titolo=The Toscanini Mystique: The Genius Behind the Music|url=https://books.google.it/books?id=NXVNBQAAQBAJ&pg=PT278&lpg=PT278&dq=toscanini+bayreuth+1933&source=bl&ots=jWG_FfPkpN&sig=D6JL9SDzEdSUwEGDUCM9ldsCoco&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwju-PiWwvfTAhUGblAKHfucC7wQ6AEITjAI#v=onepage&q=toscanini%20bayreuth%201933&f=false|accesso=17 maggio 2017|data=31 ottobre 2014|editore=Xlibris Corporation|lingua=en|ISBN=9781493190683}}</ref> Le sue idee avverse al nazismo e all'[[antisemitismo]] che esso perseguiva lo portarono fino in [[Palestina]], dove il 26 dicembre 1936 fu chiamato a [[Tel Aviv]] per il concerto inaugurale dell'Orchestra Filarmonica di Palestina (ora [[Orchestra filarmonica d'Israele|Orchestra Filarmonica d'Israele]]), destinata ad accogliere e a dare lavoro ai musicisti ebrei europei in fuga dal [[Nazionalsocialismo|nazismo]], che diresse gratuitamente.<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Mario|cognome=Avagliano|nome2=Marco|cognome2=Palmieri|titolo=Di pura razza italiana|url=https://books.google.fr/books?id=Pn6ZBQAAQBAJ&pg=PT83&lpg=PT83&dq=toscanini+casa+lavoro+ebrei&source=bl&ots=1FgQbywJxP&sig=j60H1nXHFTQRmovQvwvW3mtABrg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjh-I2AxffTAhXEWBoKHS3ICqYQ6AEILDAC#v=onepage&q=toscanini%20casa%20lavoro%20ebrei&f=false|accesso=17 maggio 2017|data=20 novembre 2013|editore=Baldini & Castoldi|lingua=en|ISBN=9788868656218}}</ref> Nel 1938, dopo l'[[Anschluss|annessione dell'Austria]] da parte della Germania, abbandonò anche il Festival di Salisburgo, nonostante fosse stato caldamente invitato a rimanere. Nello stesso anno inaugurò il Festival di [[Lucerna]] (per l'occasione molti, soprattutto [[Antifascismo|antifascisti]], vi andarono dall'Italia per seguire i suoi concerti); inoltre, quando anche il governo italiano, in linea con l'alleato tedesco, adottò una politica [[Antisemitismo|antisemita]] promulgando le [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali del 1938]], Toscanini fece ulteriormente infuriare Mussolini definendo tali provvedimenti, in un'intercettazione telefonica che gli causò un nuovo temporaneo ritiro del passaporto, "roba da [[Medioevo]]". Ribadì inoltre in una lettera all'amante, la [[pianista]] [[Ada Colleoni]]: "maledetti siano l'[[asse Roma-Berlino]] e la pestilenziale atmosfera mussoliniana".<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=http://www.finanzaonline.com/forum/l-amaca/1396926-uomo-donna-il-grande-spettacolo-dopo-il-big-bang-94.html|titolo=Uomo + Donna = Il + grande spettacolo dopo il big bang - Pagina 94|accesso=17 maggio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
L'[[1939|anno successivo]], anche a seguito della sempre più dilagante persecuzione razziale, abbandonò totalmente l'Europa, spostandosi negli Stati Uniti d'America.
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=== Il ritorno ===
[[File:Toscanini4.jpg|miniatura|Toscanini il 27 marzo 1928]]
L'11 maggio 1946 il settantanovenne Toscanini ritornò in Italia per la prima volta dopo quindici anni, per dirigere lo storico concerto di riapertura del Teatro alla Scala, ricordato come il concerto della liberazione, dedicato in gran parte all'[[opera italiana]], e probabilmente per [[Nascita della Repubblica Italiana|votare a favore della Repubblica]]. Quella sera il teatro si riempì fino all'impossibile: il programma vide l'ouverture de ''[[La gazza ladra]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], il coro dell{{'}}''[[Imeneo (Händel)|Imeneo]]'' di [[Georg Friedrich Händel|Händel]], il ''Pas de six'' e la ''Marcia dei Soldati'' dal ''[[Guglielmo Tell (opera)|Guglielmo Tell]]'' e la preghiera dal ''[[Mosè in Egitto]]'' di Rossini, l'ouverture e il coro degli ebrei del ''[[Nabucco]],'' l'ouverture de ''[[I vespri siciliani]]'' e il ''[[Te Deum]]'' di Verdi, l'intermezzo e alcuni estratti dall'atto III di ''[[Manon Lescaut]]'' di Puccini, il prologo e alcune arie dal ''[[Mefistofele (opera)|Mefistofele]]'' di Boito. In quell'occasione esordì alla Scala [[Renata Tebaldi]], definita da Toscanini "voce d'angelo".
 
Alla Scala fu direttore di altri tre spettacoli: il concerto commemorativo di [[Arrigo Boito]], comprendente la ''[[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|Nona sinfonia di Beethoven]]'', nel 1948, la ''[[Requiem (Verdi)|Messa di requiem]]'' di Verdi nel 1950 ed infine un concerto dedicato a Wagner nel settembre 1952.
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Toscanini si ritirò a 87 anni, ponendo fine a una straordinaria carriera duratane 68;<ref name=":3" /> rese tuttavia nota la sua volontà di lasciare il podio solo a familiari e amici, volendo evitare di ricevere eccessive celebrazioni pubbliche.<ref name=":9" />
 
Per il suo ultimo concerto, interamente dedicato a Wagner, compositore sempre molto amato, diresse la NBC Symphony Orchestra il 4 aprile 1954 alla [[Carnegie Hall]] di New York, in diretta radiofonica. Proprio in occasione di quell'ultima esibizione il Maestro, celebre anche, come già accennato, per la sua straordinaria memoria ed il suo perfezionismo maniacale (caratteristiche che, insieme al suo carattere irascibile ed impulsivo, lo portavano regolarmente ad infuriarsi quando l'esecuzione non risultava esattamente come lui voleva), mentre dirigeva il brano dell'opera [[Tannhäuser (opera)|''Tannhäuser'']], per la prima volta perse la concentrazione e smise di battere il [[Tempo (musica)|tempo]]. [[File:Arturo Toscanini (before 1959) - Archivio Storico Ricordi FOTO000017.jpg|left|thumb|Ritratto di Arturo Toscanini, direttore d'orchestra (1867-1957). Foto di Leone Ricci, Milano.]] Toscanini rimase immobile per ben 14 secondi: i tecnici radiofonici fecero immediatamente scattare un dispositivo di sicurezza che trasmise musica di Brahms<ref name=":9">{{Cita web|url=http://lnx.tonyassante.com/ilfaustino/lultimo-dei-toscanini/#comment-905|titolo=L’ultimo dei Toscanini – Il Faustino|sito=lnx.tonyassante.com|accesso=18 maggio 2017}}</ref>, una reazione a posteriori giudicata eccessiva e forse dettata dal panico, laddovein quanto l'orchestra in realtà non aveva mai smesso di suonare. Il Maestro comunque si ricompose e riprese a dirigere normalmente fino alla fine del concerto, dopodiché si ritirò rapidamente nel proprio [[Camerino (teatro)|camerino]], mentre in teatro gli [[Applauso|applausi]] sembravano non smettere più.<ref>{{Cita web|url=http://www.classicalnotes.net/reviews/toscanini_last.html|titolo=Toscanini: The Last Concert, Classical Notes, Peter Gutmann|accesso=2020-10-14}}</ref>
 
Nel dicembre del 1956, debilitato da problemi di salute legati all'età, espresse il desiderio di trascorrere il [[Capodanno]] con tutta la famiglia. Il figlio Walter organizzò quindi una grande festa a New York con figli, nipoti, vari parenti e amici; a mezzanotte il Maestro, insolitamente allegro ed energico, volle abbracciare tutti uno per uno, poi intorno alle due andò a letto. Al mattino di [[Capodanno]] del 1957, alzatosi attorno alle 7, si recò in [[Stanza da bagno|bagno]] e quando ne uscì stramazzò al suolo, colpito da una [[trombosi]] cerebrale.<ref name=":9" />
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Il 23 giugno 1951 la moglie morì a Milano e Toscanini rimase vedovo.<ref>{{Cita web|url=https://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=149567872|titolo=Carla De Martini Toscanini (1878 - 1951) - Find A Grave Memorial|accesso=18 maggio 2017}}</ref>
 
Toscanini ebbe varie relazioni extraconiugali, come, per esempio, con il soprano [[Rosina Storchio]], dalla quale nel 1903 ebbe il figlio Giovanni Storchio, nato [[Cerebrolesione|cerebroleso]] e morto sedicenne il 22 marzo 1919,<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get (i suoi resti attualmente riposano al [[Cimitero Maggiore (Milano)|Cimitero Maggiore di Milano]] nella celletta 729 del Riparto 211)|pubblicazione=|data=}}</ref><ref>{{Cita news|nome=TAB associazione|cognome=culturale|autore=|url=http://www.teatrobelloni.it/2016/mistero-butterfly.html|titolo=Il mistero di Butterfly|pubblicazione=Teatro Antonio Belloni|data=|accesso=18 maggio 2017|urlmorto=sì}}</ref> e con il soprano [[Geraldine Farrar]], che gli impose di lasciare moglie e figli per sposarla.; Nonil gradendoMaestro non gradì l'[[ultimatum]], e nel 1915 Toscanini si dimise da direttore d'orchestra principale del Metropolitan e ritornò in Italia. Ebbe anche una relazione durata sette anni (dal 1933 al 1940) con la pianista Ada Colleoni, amica delle figlie e divenuta moglie del violoncellista [[Enrico Mainardi]]; tra i due, nonostante vi fossero trent'anni di differenza, nacque un profondo legame, come risulta da una raccolta di circa 600 lettere e 300 telegrammi che il Maestro le inviò.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/05/28/toscanini-fuoco-amo.html|titolo=TOSCANINI FUOCO D'AMO - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=17 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000000004890|titolo=Arturo Toscanini ebbe una lunga storia con la pianista Ada Colleoni Mainardi, moglie del violoncellista Enrico Mainardi|pubblicazione=|data=|accesso=17 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/10_agosto_09/agnese-amore-senza-limiti_d900b72e-a389-11df-9c56-00144f02aabe.shtml|titolo=Lui anziano, lei giovane. O viceversa La differenza di età non conta più - Corriere della Sera|accesso=17 maggio 2017}}</ref>
 
Era un appassionato intenditore e [[collezionista]] d'[[Pittura|arte]], nonché conoscente o amico di molti [[Pittore|pittori]]; secondo il nipote Walfredo (figlio di Walter Toscanini e Cia Fornaroli) la sua collezione nella [[Casa Toscanini|casa milanese di via Durini]] poteva arrivare a contare anche fino a 200 quadri<ref name=":9" />.
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== Prime esecuzioni ==
[[File:Arturo Toscanini francobollo.jpg|miniatura|[[Francobollo]] emesso nel [[2007]], nel 50º anniversario della morte]]
[[File:Arturo Toscanini francobollo san marino.jpg|miniatura|Francobollo della [[Repubblica di San Marino]] che celebra Arturo Toscanini, sempre per il 50° dalla morte]]
Toscanini diresse le prime assolute di molte opere, incluse quattro che sono entrate a far parte del repertorio operistico classico: ''[[Pagliacci (opera)|Pagliacci]]'', ''[[La bohème]]'', ''[[La fanciulla del West]]'' e ''[[Turandot]]''. Diresse inoltre le prime rappresentazioni italiane di ''[[Sigfrido (opera)|Siegfried]]'', ''[[Il crepuscolo degli dei|Götterdämmerung]]'', ''[[Salomè (opera)|Salomè]]'', ''[[Pelléas et Mélisande (opera)|Pelléas et Mélisande]]'', quelle sudamericane di ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristan und Isolde]]'' e ''[[Madama Butterfly]]'' e la nord americana di ''[[Boris Godunov (opera)|Boris Godunov]]''. Si elencano di seguito le prime assolute: