Maria Luisa d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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Figlia del sacro romano imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco II]] (dal 1806, con la fine del [[Sacro Romano Impero]], primo sovrano dell'[[Impero d'Austria]] come Francesco I), nel [[1810]] fu data in sposa a [[Napoleone Bonaparte]] per suggellare la [[trattato di Schönbrunn|pace di Vienna]] tra la Francia e l'Austria, in seguito alla sconfitta subita da quest'ultima nella [[battaglia di Wagram]] ([[1809]]). Giunta malvolentieri alla corte imperiale delle [[Palazzo delle Tuileries|Tuileries]], Maria Luisa iniziò presto ad apprezzare la sua nuova posizione, sebbene i francesi non l'amassero. Lei stessa non riusciva a trovarsi a suo agio nel paese che, meno di vent'anni prima, aveva decapitato un'altra arciduchessa austriaca, la sua prozia regina consorte di Francia e Navarra [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]].<ref name="Fraser 490">Fraser, ''Maria Antonietta - La solitudine di una regina'', p. 490</ref>
 
Quando Napoleone venne sconfitto dalla [[sesta coalizione]], Maria Luisa decise di non seguirlo nel suo esilio all'[[Isola d'Elba]]: tornò infatti insieme al [[Napoleone II di Francia|figlio]] alla corte di [[Vienna]]. Anche dopo i [[cento giorni]] e la decisiva sconfitta di Napoleone a [[Battaglia di Waterloo|Waterloo]], l'imperatrice decise di rimanere fedele alla famiglia degli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]]. Il [[congresso di Vienna]] la ricompensò dandole in vitalizio il [[Ducato di Parma e Piacenza]]. Aspramente criticata dai francesi per aver abbandonato Napoleone nel momento della sventura, Maria Luigia – così aveva deciso di italianizzare il suo nome – fu tuttavia amata dai parmigiani, che le attribuirono l'appellativo di "buona duchessa".<ref>Herre, ''Maria Luigia - Il destino di un'Asburgo da Parigi a Parma'', p. 5</ref>