Bagna càuda: differenze tra le versioni

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La '''''bagna càuda''''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]] {{IPA|[ˈbɑɲɐ ˈkɑʊ̯dɐ]}}), nome [[Lingua piemontese|piemontese]] traducibile come "salsa calda" in [[lingua italiana|italiano]], è una tipicasalsa specialitàutilizzata gastronomicanella della [[cucina provenzale e piemontese]], originariasimile delall'anchoïade [[BassoProvenza-Alpi-Costa PiemonteAzzurra|provenzale]], da cui trae origine.
 
== Preparazione e consumo ==
[[File:Bagna cauda1.jpg|thumb|Esempio di ''[[fojòt]]'']]
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[[File:Polenta al forno con bagna caoda.jpg|thumb|[[Polenta]] al forno con ''bagna càuda'']]
La ''bagna càuda'' è una preparazione a base di [[aglio]] e [[acciughe sotto sale|acciughe]] dissalate e deliscate, cotta a fuoco lento in [[olio d'oliva]], riducendo il tutto a salsa. Si consuma intingendovi vari tipi di verdure di stagione solitamente divise tra crude e cotte: [[Cynara cardunculus|cardi]], [[Allium cepa|cipolle]] cotte al forno, [[Peperone|peperoni]] crudi o abbrustoliti, foglie di [[Brassica oleracea|cavolo]] crude, cavolfiori, [[Helianthus tuberosus|topinambur]], [[Beta vulgaris|barbabietole]], [[patata (alimento)|patate]] cotte a vapore, [[Raphanus raphanistrum sativus|ravanelli]], [[Rapa|rape]] e tante altre. Un tempo si usavano solo [[cardo gobbo di Nizza Monferrato|cardi gobbi]], tipici di [[Nizza Monferrato]], [[Helianthus tuberosus|topinambur]]<ref>''ciapinabò'' in [[lingua piemontese|piemontese]]</ref> e [[peperoni sotto vinaccia|peperoni conservati nella ''raspa'']] (ciò che rimaneva del procedimento di vinificazione del grappolo d'[[uva]]).
 
La bagna cauda è una ricetta che si trova anche in Provenza : l'anchoïade provenzale, sotto forma di fonduta provenzale, è molto simile alla versione piemontese di questo piatto, e le acciughe erano molto diffuse nel Piemonte costiero, soprattutto a Nizza. Le origini della bagna cauda piemontese sono da ricercare nella via del sale, che permetteva ai mercanti dell'astigiano di esportare la ricetta dell'anchoïade.
 
Per tradizione è un piatto tipico del periodo della [[vendemmia]], quindi da consumare prevalentemente in [[autunno]] e in [[inverno]]: una delle leggende sulla sua nascita vuole proprio che venisse preparato per ricompensare i vendemmiatori del lavoro prestato. Più che un [[Piatto (cucina)|piatto]], è un rito conviviale che prevede la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali, che lo attingono tutti insieme da un unico recipiente somministratore.