Luigi XII di Francia: differenze tra le versioni
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|stemma = Royal Coat of Arms of Valois France.svg
|inizio regno = 7 aprile [[1498]]
|fine regno = 1º gennaio [[1515]]
|incoronazione = [[Cattedrale di Reims]], 27 maggio [[1498]]
|predecessore = [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]]
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Luigi XII intraprese la spedizione del [[1499]]-[[1500]] in Italia. Preceduta da un abile gioco diplomatico che gli aveva procurato l'aiuto di Venezia (a cui concesse [[Cremona]] e la Ghiara d'Adda), degli Svizzeri (ai quali concesse la Contea di Bellinzona, corrispondente al Canton Ticino) e del [[papa Alessandro VI]] (al cui figlio, [[Cesare Borgia]], aveva concesso il Ducato di Valentinois e la mano di [[Charlotte d'Albret]]), la spedizione giunse con facilità alla conquista del [[Ducato di Milano]] (6 settembre [[1499]]).
Meno fortunata fu la conquista di [[Napoli]], preparata dal [[Trattato segreto di Granada|Trattato di Granada]] (novembre 1500), che prevedeva una spartizione delle conquiste tra Francia e [[Spagna]], e garantita dalla neutralità (ottenuta per via diplomatica) di Venezia e del papa; inizialmente l'impresa fu, anche questa volta, un successo quasi immediato.
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Mentre le pratiche erano ancora in corso, progetto di Luigi era sposare la vedova di Carlo, [[Anna di Bretagna]]. Secondo una tradizione, raccolta negli ''Anecdotes secretes des règnes de Charles VIII'' ''et de Louis XII'' di Pierre de Lesconvel, egli era innamorato di Anna già da molti anni, e ricambiato. Secondo il Comines, invece, Anna odiava Luigi poiché le era sembrato di vederlo eccessivamente lieto della morte del piccolo Carlo Orlando, suo figlio e unico erede al trono.<ref>{{Cita libro|autore=[[Filippo di Commynes]]|traduttore=Maria Clotilde Daviso di Charvensod|titolo=Memorie|anno=1960|editore=Giulio Einaudi|p=520}}</ref><ref name=":02">{{Cita libro|autore=M.G. Pertone - Bargagli Stoffi|titolo=Baiardo, cavaliere senza macchia e senza paura (1475-1524), La vita|pp=118-119}}</ref> In ogni caso, il matrimonio con Anna avrebbe garantito al nuovo re il possesso dell'importante [[ducato di Bretagna]].
Le pratiche che portarono alla conclusione di questo secondo matrimonio furono contorte: Anna ripugnava nuove nozze e desiderava tornare nel suo ducato, dicendo di non voler essere la concubina di Luigi poiché sapeva che, malgrado le dispense papali, non avrebbe mai potuto essere la sua vera moglie. Come scusa, ella gli avrebbe risposto che Carlo non era mai vissuto contento perché non aveva avuto prole, e che la medesima cosa sarebbe accaduta a lui se l'avesse sposata. Si disse che Luigi fosse tanto esasperato dalla cosa da arrivare a concederle l'autorizzazione di ritirarsi in Bretagna e di risposarsi con chi volesse. Nell'agosto 1498 la situazione cambiò e Anna diede il suo consenso alle nozze. In Savoia circolava già la voce che i due si fossero segretamente sposati e che il matrimonio fosse già stato consumato. In verità Anna si rifiutò di contrarre matrimonio prima che fosse effettivo l'annullamento del primo, dicendo di essere "di casa troppo buona per essere puttana di Francia", ma infine confessò d'essere lusingata che il re l'avesse scelta per moglie. Secondo Pélissier, Luigi "non nascondeva il suo amore per lei: l'amava tanto per ragione politica, quanto per affeziona naturale. Lasciò credere ch'egli l'amasse fin da quando era in vita Carlo VIII, e che questo amore era stato in parte causa della gelosia di Carlo VIII contro di lui".<ref>[https://www.google.it/books/edition/Archivio_della_Societ%C3%A0_romana_di_storia/Rl0KAAAAIAAJ?hl=it&gbpv=1 Archivio della Società romana di storia patria], Volume 17, Di Società romana di storia patria, Deputazione romana di storia patria, 1894, pp. 334-338 e 351-352.</ref>
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