Italia turrita: differenze tra le versioni

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{{Citazione|O summo patre, duca e signor mio, se Roma père dove starraio io? […]|Didascalia degli affreschi commissionati da Cola di Rienzo in Campidoglio, 1344}}
 
==== Da Petrarca a FarinataFazio degli Uberti ====
[[File:1 Lira 1921.jpg|miniatura|Personificazione allegorica dell'Italia su un buono da [[1 lira]] del 1921]]
 
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{{citazione|Dunque correte insieme, o sparse rime,<br />E gite predicando in ogni via<br />Che Italia ride, e che è giunto il Messia. […]|Francesco di Vannozzo}}
 
Sempre in ambito visconteo, degna di nota è la raffigurazione dell'Italia turrita, voluta da [[Ludovico il Moro]], ultimo duca di Milano, dipinta su un medaglione che si trova nel [[Castello Sforzesco (Vigevano)|castello di Vigevano]]<ref name="cita-Rossi-p45"/>. Per quanto riguarda invece la percezione dell'Italia come un'unica entità geografica, ma non ancora politica, Fazio degli Uberti (nipote del più celebre [[Farinata degli Uberti]]), nel suo ''Il Dittamondo'', opera scritta nel XIV che richiama la personificazione della penisola italiana in una donna, scrisse<ref name="cita-Bazzano-p7"/>:
 
{{citazione|Italia con l'[[Alpi]] nel ponente<br />Della [[Magna Grecia|Magna]] e di [[Gallia Cisalpina|Gallia]] confina<br />Sì che il bel petto il suo gran freddo sente.<br />E l'un dei bracci suoi distende e inchina<br />Verso [[Aquileja]] nel settentrione,<br />Laddove [[Istria]] e [[Dalmazia]] è vicina.<br />L'altro del corpo e coscie e piedi pone,<br />Entro due mari, e giunge fino a [[Reggio Calabria|Reggio]],<br />Dico fra l'[[Mare Adriatico|Adriatico]] e il [[Leone di San Marco|Leone]].|FarinataFazio degli Uberti, ''Il Dittamondo'', (XIV sec.)}}
 
=== Dal XV al XVI secolo ===