Partito Comunista Sammarinese: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Il partito nacque nel 1921 venne istituito come sezione del [[Partito comunista d'Italia|Partito Comunista d'Italia]] (PCI).
Fra il 1945 ed il 1957 il PCS governò il Paese assieme al [[Partito Socialista Sammarinese]].
 
I primi due decenni del partito furono trascorsi nell'illegalità politica, poiché San Marino era dominato - come l'Italia - dal movimento fascista sotto forma del [[Partito Fascista Sammarinese]], che deteneva tutti i 60 seggi nel parlamento dal 1923 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945. Il partito fu rifondato nel 1940 sotto la guida di [[Ermenegildo Gasperoni]].
Nel 1973 e nel 1986 si alleò con il [[Partito Democratico Cristiano Sammarinese]].
 
Il PCS ha governato con il [[Partito Socialista (San Marino)|Partito Socialista San Marino]] (PSSM) dal 1945 al marzo 1957.
 
In seguito agli [[Invasione sovietica dell'Ungheria|eventi del blocco orientale nel 1956]], alcuni deputati socialisti abbandonarono la coalizione. Il 18 settembre 1957 la coalizione perse la maggioranza quando un deputato socialista passò all'opposizione, riducendo il numero dei deputati pro-coalizione a 29. Il mandato dell'assemblea terminò il 1 ottobre 1957, ponendo il governo in un limbo costituzionale ([[fatti di Rovereta]]). I deputati democristiani si rifiutarono di presenziare alla seduta; occuparono invece una fabbrica a Rovereta e vi instaurarono un governo provvisorio. Il governo italiano e quello statunitense si sono impegnati a sostenere il governo provvisorio, mentre la coalizione comunista-socialista (con il sostegno dei comunisti italiani) ha cercato di resistere al tentativo di istituire un governo provvisorio.
 
Dopo un fallito tentativo di colpo di stato del 1957, il PCS rimase un partito di opposizione sammarinese, escluso dalla coalizione di governo. Il nuovo governo non comunista vinse la rielezione nel settembre 1959, con la delegazione parlamentare del PCS scesa a 16 membri, a cui si unirono 8 socialisti.
 
Il PCS rimase un membro indipendente riconosciuto del movimento comunista internazionale, inviando delegazioni alle conferenze internazionali nel 1957, 1959 e 1960 e al 22° Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica nell'ottobre 1961.Con la divisione del movimento comunista mondiale in fazioni filo-sovietiche e filo-cinesi durante gli anni '60, il PCS rimase fermamente filo-sovietico.
 
Nelle elezioni nazionali tenutesi l'8 settembre 1974, il PCS ricevette 3.246 voti (il 23% dei voti espressi) e ottenne 16 seggi nel Consiglio Grande e Generale: 1 seggio in più rispetto alle elezioni precedenti, tenutesi nel 1969.
 
Nel 1978 il PCS ritornò al governo come parte di una coalizione con il Partito Socialista e una nuova organizzazione formata tre anni prima, il Partito Socialista Unitario (PSU). Ciò ha reso San Marino nel 1978 l'unico paese dell'Europa occidentale con un Partito Comunista come partecipante a una coalizione di governo. Un'elezione programmata tenutasi il 29 maggio 1983 vide i PC ricevere il 24,3% dei voti espressi per il Consiglio Generale (parlamento), eleggendo così 15 comunisti nel corpo. A questi si unirono 9 socialisti e 8 membri del SUP – per un totale di 32 dei 60 seggi come parte di un nuovo governo di unità comunista-socialista. Questo governo rimase al potere fino a quando uno scandalo di corruzione nel 1986 mandò in frantumi i socialisti, mentre i comunisti rimasero al governo attraverso un'improbabile coalizione con il Partito Democratico Cristiano Sammarinese di centro-destra (PDCS) fino al 1992.
 
Alle elezioni nazionali tenutesi il 29 maggio 1988, il PCS raccolse il 28,7% dei voti espressi, conquistando 18 dei 60 seggi nel Consiglio Generale.
 
Nel 1990, in seguito alla caduta dei regimi dell'Europa Orientale, rinuncia all'ideologia comunista. Dalle ceneri del partito nacque il [[Partito Progressista Democratico Sammarinese]] (PPDS) successivamente trasformatosi nel [[Partito dei Democratici]].