Totò diabolicus: differenze tra le versioni

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[[File:Totò Diabolicus.png|thumb|left|Lallo ([[Raimondo Vianello]]) e Laudomia di Torrealta ([[Totò]]) in una scena del film]]
 
Due sere dopo l'assassinio, Diabolicus invia 3 lettere anonime: una alla [[polizia]] per sviarla nelle indagini, le altre due a Carlo e a Scipione per farli andare a casa di Laudomia. E qui scatta la trappola di Diabolicus, che uccide in un colpo solo i tre fratelli mentre giocano a biliardo. Monsignor Antonino, rimasto l'unico sopersitesupersite della famiglia ed erede unico, decide di lasciare i beni dei suoi poveri cari ad un fratello segreto, frutto di un peccato di gioventù di suo padre. L'uomo, tale Pasquale Bonocore, è sempre stato bistrattato dalla sua famiglia, e adesso si trova in [[prigione|galera]] per [[furto]].
 
Pasquale, appreso dell'improvvisa fortuna ereditata, riesce a concordare la scarcerazione in cambio dei nomi dei complici di un furto al quale aveva partecipato. Sistematosi in una lussuosa villa grazie all'improvvisa ricchezza ereditata, è sorvegliato tanto dalla polizia che sospetta che ora Diabolicus possa colpire proprio lui, quanto da un servizio di protezione privato. Infatti, una notte, l'uomo viene aggredito da una figura misteriosa che indossa la famigerata tuta di Diabolicus, ma la polizia, appena sopraggiunta, scopre che in realtà si tratta di Gigi "lo sfregiato", un ex-collega di Pasquale finito in galera dopo la sua confessione ed evaso nel tentativo di vendicarsi.