Vittorio Emanuele III di Savoia: differenze tra le versioni

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Alcune caratteristiche fisiche furono all'origine di altri nomignoli ideati negli ambienti antimonarchici o frutto di trovate goliardiche. Il Re venne soprannominato "Sciaboletta" a causa della bassa statura (1,53&nbsp;m), che avrebbe reso necessaria la forgiatura di una sciabola particolarmente corta, per evitare che strisciasse sul terreno<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/12/30/tifosi-del-re-sciaboletta.html ''I tifosi del Re Sciaboletta''], ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 30 dicembre 1997.</ref>. Sempre con riferimento alla statura, fu chiamato "Re Tappo"; Mussolini lo definì il "Re bloccardo"<ref>Da un discorso del 1910 citato in M.G. di Savoia e R. Bracalini, ''Diario di una Monarchia'', Mondadori, 2001, p. 74.</ref>.
 
In alcune lettere risalenti agli anni del suo regno, talvolta veniva chiamato anche "Nano Belva" per le motivazioni già sopra citate.
 
Similmente, il [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Duca d'Aosta]], riferendosi a Vittorio Emanuele e alla regina Elena (di origine montenegrina), li definì "[[Battaglia di Curtatone e Montanara|Curtatone e Montanara]]", guadagnandosi l'allontanamento da Corte e una missione in Africa<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/12/saga_parallela_dei_duchi_Aosta_co_0_030312088.shtml Dal Corriere della Sera (12 marzo 2003): ''La saga parallela dei duchi d'Aosta, i cugini rivali''].</ref>.