Leonardo da Vinci: differenze tra le versioni
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[[File:Signature de Léonard de Vinci.svg|miniatura|Firma di Leonardo da Vinci del 1507]]
== Biografia ==
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Fra la primavera e l'estate del 1482 Leonardo si trovava già a Milano, una delle poche città in [[Europa]] a superare i centomila abitanti, al centro di una regione popolosa e produttiva. Le ragioni della sua partenza da Firenze sono molteplici. Sicuramente, come testimoniano l'[[Anonimo Gaddiano]] e [[Giorgio Vasari|Vasari]], l'invio dell'artista fu causato da [[Lorenzo il Magnifico]] nell'ambito delle sue politiche diplomatiche con le signorie italiane, in cui i maestri fiorentini erano inviati come "ambasciatori" del predominio artistico e culturale di Firenze. Così [[Antonio Rossellino]] e i fratelli [[Giuliano da Maiano|Giuliano]] e [[Benedetto da Maiano]] erano partiti per [[Napoli]] e un gruppo di pittori era partito per decorare la [[Cappella Sistina|nuova cappella pontificia]] di [[Papa Sisto IV|Sisto IV]].
Leonardo ebbe la missione di portare al duca [[Ludovico il Moro]] un omaggio. Scrisse l'[[Anonimo Gaddiano]]: «[Leonardo] aveva trent'anni che dal detto Magnifico Lorenzo fu mandato al duca di Milano a presentarli insieme con [[Atalante Migliorotti]] una [[Lira da braccio|lira]]<ref>Qui l'Anonimo intende non la [[Lira (strumento musicale)|lira]] in uso nell'antichità, ma lo specifico [[Musica rinascimentale|strumento rinascimentale]] della [[lira da braccio]],</ref> che unico era in suonare tale strumento». Vasari tramanda che fosse un grandissimo musicista<ref name="winternitz">{{cita libro|autore=Emanuel Winternitz|titolo=Leonardo da Vinci as a Musician|url=https://archive.org/details/leonardodavincia0000wint|anno=1982|città=Londra|lingua=en|isbn=978-0-300-02631-3}}</ref><ref name=vasari/> e che avesse costruito questa lira in argento, in parte a forma di una [[Cavalli nell'arte|testa di cavallo]] «cosa bizzarra e nuova, acciò ché l'armonia fosse con maggior tuba e più sonora di voce».<ref name=vasari/> Arrivato, Leonardo partecipò a una gara musicale con quello strumento indetta alla corte sforzesca, «laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare».<ref name=vasari/>
In quell'occasione Leonardo scrisse una famosa "lettera d'impiego" di nove paragrafi,<ref>In ''[[Codice Atlantico]]'', c 270 r</ref> in cui descriveva innanzitutto i suoi progetti di ingegneristica, di apparati militari, di opere idrauliche, di architettura, e solo alla fine, di pittura e scultura, di cui occuparsi in tempo di pace, tra cui il progetto di un [[Cavallo di Leonardo|cavallo di bronzo]] per un monumento a [[Francesco Sforza]].<ref name="M20">Magnano, cit., p. 20.</ref>
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