Ernesta Bittanti Battisti: differenze tra le versioni

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=== Antifascismo ===
Ernesta Bittanti, dopo l'iniziale adesione al fascismo, si dimostrò contraria al [[fascismo]] e questo portò al raffreddamento dei rapporti con [[Benito Mussolini]], amico dei coniugi Battisti sin dai primi anni del [[XX secolo]] quando collaborava come giornalista per ''Il Popolo'' redigendo articoli di vario argomento. I contrasti raggiunsero il loro apice in una lettera di Ernesta a Mussolini datata 1923: {{Citazione|Non so quanti rappresentanti del popolo italiano che voi schiaffeggiate col vostro disprezzo, non so quanti e come abbiano misurato il fallimento e lo schianto. Ma ebbero brivido sotto terra i costruttori di questa Italia, pensatori, martiri e soldati di un secolo intero [...] Alla Storia non si dettano leggi; ma essa Vi ha scelto espressione di un terribile destino: quello di reggere, di sorreggere forse l'Italia incatenandola ed umiliando il suo spirito vitale! Dove ci avviamo? O, meglio, dove ci conducete?|Ernesta Bittanti - Lettera a Benito Mussolini, gennaio 1923<ref>Vincenzo Calì (a cura di) ''Salvemini e i Battisti. Carteggio 1894-1957'', Trento: TEMI, 1987.</ref>}}
Il 22 giugno 1924, dopo l'omicidio di [[Giacomo Matteotti]], quando seppe che i fascisti di Trento intendevano andare al [[Castello del Buonconsiglio]] per un'adunata, vi si recò per coprire con un velo nero il monumento al marito. Il 24 giugno il quotidiano ''Il Nuovo Trentino'' citò l'accaduto: {{Citazione|Era convinzione generale che il corteo fascista, seguendo l'itinerario via San Marco Port'Aquila, si sarebbe recato alla Fossa del [[Castello del Buonconsiglio|Castello]] a rendere omaggio ai cippi dei Martiri. Verso le quattro pomeridiane di domenica, la vedova Battisti si recava alla Fossa e, visibilmente commossa (qualcuno l'ha vista piangere) si è inginocchiata presso il cippo del Marito e l'ha coperto con un drappo nero. Persona che l'ha avvicinata ieri, ci diceva che la vedova di Cesare Battisti, rimasta accasciatissima e indignatissima per l'assassinio dell'on. [[Giacomo Matteotti|Matteotti]], s'era proposta di non permettere assolutamente - anche a costo della vita - che i fascisti si accostassero al cippo del Martire trentino.|Il Nuovo Trentino, 24 giugno 1924}}