Francesco Borromini: differenze tra le versioni
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[[File:Federico Zuccari, Ritratto di Domenico Fontana.jpg|thumb|verticale=0.8|Il grande architetto Domenico Fontana, oltre a essere imparentato alla lontana con Anastasia Garvo (madre di Francesco), ebbe i natali nel villaggio dirimpettaio a Bissone, ove invece nacque Borromini]]
Francesco Castelli nacque
Il cognome originario di Francesco, dunque, non era Borromini, bensì Castelli; avrebbe iniziato a firmarsi abitualmente come «
Il soprannome di Borromini potrebbe avere una diversa origine nel senso che fosse « [...] ispirato alla grande devozione che lui, [[Lombardia|lombardo]], portò al più grande dei santi lombardi del suo tempo, [[Carlo Borromeo]].»<ref>[http://www.repubblica.it/repubblicarts/borromini/testo_ita.html Claudio Strinati, ''la Repubblica of the Arts'']</ref>
Seguendo l'iter proprio delle maestranze lapicide provenienti dalla regione del lago di Lugano, Borromini a soli nove anni venne inviato dal padre a fare apprendistato a [[Milano]], dove giunse nel 1608. Nella [[Milano|città ambrosiana]] il giovane Francesco
=== L'arrivo a Roma e i primi lavori ===
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Borromini, sentendosi ormai oppresso tra le maestranze milanesi, ben presto decise di recarsi a [[Roma]], dove giunse alla maniera dei pellegrini; trovando asilo nei conventi, percorse l'intero tragitto a piedi facendo tappa a [[Ravenna]], così da ammirare la [[Basilica di San Vitale (Ravenna)|basilica di San Vitale]], e nella contrada toscana di Montesiepi, dove visitò l'[[abbazia di San Galgano]].
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