Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel: differenze tra le versioni

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{{quote|Nel caso in cui venga usata la più piccola violenza o venga recata la minima offesa nei confronti delle loro Maestà, il re, la regina e la famiglia reale; se non si provvede immediatamente alla loro sicurezza, alla loro protezione ed alla loro libertà, esse (la Maestà imperiale e reale) si vendicheranno in modo esemplare e memorabile, abbandoneranno cioè la città ad una giustizia militare sommaria ed i rivoltosi colpevoli di attentati subiranno le pene che si saranno meritati.|Carlo Guglielmo Ferdinando, duca di Braunschweig<ref>Citato da: J. Tulard - J. F. Fayard - A.Fierro, ''Histoire e Dictionaire de la Revolution française'', pag. 606</ref>|''S'il est fait la moindre violence, le moindre outrage à leur Majestés, le roi, la reine et la famille royale, s'il n'est pas pourvu immédiatement à leur sûreté, à leur conservation et à leur liberté, elles (les Majestés impériale et royale) en tireront une vengeance exemplaire et à jamais mémorable, en livrant la ville de Paris à une execution militaire et à une subversion, et les révoltés coupables d'attentats aux supplices qu'ils auront mérités.''|lingua=fr}}
 
A metà agosto attraversò con la sua armata, composta da parecchi ''[[emigrée]]'' (cioè [[Legittimismo|monarchici]] francesi fuggiti dinnanzi allo sconvolgimento della rivoluzione), il confine con la [[Francia]]. Sconfitto a [[battaglia di Valmy|Valmy]] il 20 settembre 1792 dai francesi di [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]] e di [[François Christophe Kellermann|Kellermann]], si ritirò. L'episodio non fece certo onore alla sua fama di stratega, non certo per codardia, ma per sopravvalutazionesottovalutazione eccessiva delle forze nemiche e per indecisione, dovuta anche al cattivo stato di salute delle sue truppe, affette da dissenteria per cattiva alimentazione.
 
Il 23 luglio 1793, dopo un [[Assedio di Magonza (1793)|assedio]] durato poco più di quattro mesi, prese la città di [[Magonza]]. All'inizio del 1794 si dimise da comandante in capo a causa dei contrasti con il collega [[Dagobert Sigmund von Wurmser|Wurmser]]. Venne tuttavia richiamato in servizio dal re di Prussia come comandante dell'[[esercito prussiano]] nel 1806. Nelle [[battaglia di Jena|battaglie di Jena]] ed [[Battaglia di Auerstädt|Auerstadt]] venne gravemente ferito ad entrambi gli occhi. Si rifugiò allora in territorio neutrale danese, presso [[Amburgo]], ove morì a seguito delle ferite riportate.