Via del Campo (brano musicale): differenze tra le versioni

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La canzone è ambientata in [[via del Campo]], una strada facente parte dei [[carruggi]] di [[Genova]], città natale dell'autore, che negli [[Anni 1960|anni sessanta del Novecento]] era teatro di [[prostituzione|amori mercenari]], di illeciti commerci e di poesia<ref>Ezio Guaitamacchi, scheda cit.</ref>, che avrebbe ispirato molti brani di successo dall'artista ligure (''[[Bocca di Rosa]]'', ''[[Creuza de mä|Crêuza de mä]]'', ''[[Anime salve#Princesa|Princesa]]'' ecc.).
 
Nella canzone ci sono delle istantanee su alcuni personaggi: «''una graziosa che vende a tutti la stessa rosa''» sull'uscio del [[bordello]],<ref>La prostituzione fino al 1958, anno in entrata della [[Legge Merlin]], era praticata legalmente.</ref> «''una bambina''» (una di età molto giovane che sta iniziando a prostituirsi)<ref>{{Cita web|url=https://genius.com/20119519/Fabrizio-de-andre-via-del-campo/Via-del-campo-ce-una-graziosa|titolo=Via del Campo c'è una graziosa|sito=Genius|accesso=2024-06-15}}</ref> ed un illuso che viene da altri ambienti, tuttavia crede di potersi maritare con quella «''puttana''», per impadronirsi di quel «''paradiso solo lì al primo piano''», ma lei non cambierà mai la sua vita.
 
La musica è tratta da una canzone di [[Dario Fo]] e [[Enzo Jannacci]], ''La mia morosa la va a la fonte''. Pur avendone scritta la musica in prima persona, i due autori ne inventarono un'origine cinquecentesca. De André utilizzò la musica, riportando gli autori della ricerca (fittizia) sulle note dell'album<ref>Ansaldo, Marco. Le molte feritoie della notte: I volti nascosti di Fabrizio De André. Utet Libri, 2015.</ref>. Ne risultò, alla [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]], Jannacci come l'autore della musica, mentre De André del testo.