Alfredo Niceforo: differenze tra le versioni
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Inizialmente, Alfredo Niceforo fu influenzato dal criminologo italiano Cesare Lombroso (1835-1909), il quale aveva teorizzato l'esistenza di un tipo criminale, identificabile con determinate caratteristiche fisiche. Lombroso aveva incluso gli italiani meridionali tra le razze più inclini a commettere crimini violenti, citando il [[Brigantaggio postunitario italiano|brigantaggio meridionale]] come prova per corroborare le sue teorie. Niceforo arrivò a credere, tuttavia, che il crimine potesse essere compreso solo attraverso un'indagine approfondita - biologica, psicologica e sociologica - del normale essere umano.<ref>{{Cita web|url=https://www.altaterradilavoro.com/alfredo-niceforo-la-teoria-delle-due-civilta-e-il-federalismo-razziale-i-parte/?doing_wp_cron=1531227095.6428010463714599609375|titolo=Alfredo Niceforo. La teoria delle due civiltà e il federalismo razziale (I parte)}}</ref>
In "La delinquenza in Sardegna" (1897), Niceforo mise infatti in relazione i fenomeni criminosi dell'isola con
In "L’Italia barbara contemporanea" (1898), Alfredo Niceforo pubblicò l'abbozzo di una fisiologia dell’Italia meridionale, sostenendo con la
Il libro di Niceforo può considerarsi il manifesto di una cultura positivista che negli anni successivi all'unificazione d'Italia (1860), cercava una risposta ai problemi di divario economico e culturale che l’unificazione lasciava drammaticamente insoluti. Al mito unitario risorgimentale dell’Italia “unita” si sostituivano i nascenti federalismi, al centro delle riflessioni teoriche di Niceforo. Questi, infatti, elaborò la teoria delle due diverse civiltà, una al Nord e un'altra al Sud, in base alla quale egli intendeva giustificare il suo progetto di ampio decentramento.<ref>{{Cita web|url=https://tralerighelibri.wordpress.com/tag/lombroso-e-la-verita-sui-terroni/|titolo=Lombroso e la verità sui terroni}}</ref>
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Uno dei primi scienziati sociali empirici in Italia, Niceforo applicò l'indagine statistica al fine di scoprire delle regolarità nel comportamento sociale. Da questi studi, emerse la teoria secondo cui le persone di ogni società esibivano alcune caratteristiche costanti, definite "residui", una delle quali costituita dalla diversità tra gli individui. Egli, inoltre, asserì che in ogni società vi fosse una stratificazione degli individui in gerarchie sociali e un loro raggruppamento in massa, osservabili soprattutto nei sistemi ideologici religiosi e nazionali.
Nell'elaborare la sua teoria del doppio ego dell'uomo, Niceforo
Dal [[1897]] al 1953 diede alla stampa 55 libri, dal [[1927]] al [[1952]], circa 215 memorie. Alcune tra le sue opere più importanti furono: ''La delinquenza in Sardegna'' ([[1897]]), ''Il gergo nei normali, nei degenerati e nei criminali'' (1897), ''L'Italia barbara contemporanea'' ([[1898]]), ''Lo studio scientifico delle classi povere'' ([[1907]]), ''Antropologia delle classi povere'' ([[1908]]), ''L'Ego Profondo e le sue maschere'' ([[1949]]), ''L'uomo delinquente'' ([[1951]]).
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