Ragazzi di via Panisperna: differenze tra le versioni

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[[File:Ragazzi di via Panisperna.jpg|thumb|Da sinistra: [[Oscar D'Agostino]], [[Emilio Segrè]], [[Edoardo Amaldi]], [[Franco Rasetti]] ed [[Enrico Fermi]]. Foto scattata da [[Bruno Pontecorvo]]]]
 
'''Ragazzi di via Panisperna''' è l'appellativo dato al gruppo di scienziati italiani, quasi tutti molto giovani e con a capo [[Enrico Fermi]], che negli [[anni 30]] del [[XX secolo]] operò presso il [[Scuola romana di fisica|Regio istituto fisico dell'Università di Roma]], ubicato fino al 1935 al numero civico 90, di [[Monti (rione di Roma)|via Panisperna]],<ref>Nell'edificio fatto costruire tra il 1877 e il 1880 da [[Pietro Blaserna]], oggi facente parte del compendio del Viminale, sede del [[Ministero dell'interno]], e che dal novembre 2019 accoglie il [[Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche "Enrico Fermi"]].</ref><ref>[[File:Targa ai Ragazzi di via Panisperna posta nella medesima strada all'altezza della via Milano.jpg|miniatura|Targa commemorativa apposta al mumero civico 89 di via Panisperna a Roma]]Gli studiosi vi accedevano utilizzando l'ingresso alternativo sito al numero civico 89 della stessa via, come esplicitato dalla targa commemorativa raffigurata nell'immagine a lato.</ref> producendo studi di importanza storica nell'ambito della [[fisica nucleare]].
 
La principale scoperta del gruppo fu, nel 1934, la proprietà dei [[Neutrone termico|neutroni lenti]], che portò quattro anni dopo al [[Premio Nobel per la fisica|premio Nobel]] per Fermi e diede avvio alla realizzazione del [[Chicago Pile-1|primo reattore artificiale a fissione nucleare a catena]] e successivamente della [[bomba atomica]].
 
==Storia==
Il gruppo nacque grazie all'interessamento del fisico [[Orso Mario Corbino]], già [[Ministro della Repubblica Italiana|ministro]], [[Senato della Repubblica|senatore]] e direttore del Regio istituto fisico dell'Università di Roma, il quale riconobbe le qualità di [[Enrico Fermi]] e si adoperò perché fosse creata per lui nel 1926 la prima cattedra italiana di [[fisica teorica]]. A partire dal 1929 Fermi e Corbino si dedicarono alla trasformazione dell'istituto in un moderno centro di ricerca. Per il settore sperimentale, Fermi poté contare su un gruppo di giovani fisici: [[Edoardo Amaldi]], [[Franco Rasetti]] ed [[Emilio Segrè]]. Ad essi, nel 1934, si aggiunsero il fisico [[Bruno Pontecorvo]] e il chimico [[Oscar D'Agostino]]; in campo teorico, si distingueva la figura di un altro fisico, [[Ettore Majorana]].
 
[[File:O.M._Corbino.png|thumb|upright=0.8|[[Orso Mario Corbino]], direttore del Regio istitutoIstituto fisico dell'Università di Roma]]
Le loro ricerche di laboratorio riguardarono inizialmente la [[spettroscopia]] atomica e molecolare, quindi si orientarono verso lo studio sperimentale del [[nucleo atomico]] attraverso il bombardamento di varie sostanze mediante [[Neutrone|neutroni]], ottenuti irradiando il [[berillio]] con [[Particella α|particelle alfa]] emesse dal [[radon]] e rallentati da un passaggio in [[paraffina]] secondo un'intuizione di Fermi. In questo modo fu possibile rendere artificialmente radioattivi numerosi elementi stabili. Sul versante teorico, importantissimi per la comprensione della struttura del nucleo atomico e delle forze che vi agiscono furono i lavori di Majorana e di Fermi, il quale tra il 1933 e il 1934 pubblicò la fondamentale teoria del [[decadimento beta]].
 
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==Nella cultura e nei media==
Al gruppo, è dedicato il film del [[1989]] ''[[I ragazzi di via Panisperna]]'', diretto da [[Gianni Amelio]].
 
==Galleria d'immagini==