Ugo Foscolo: differenze tra le versioni

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Immerso nella temperie culturale veneziana dell'epoca, fervente e cosmopolita, Foscolo ebbe modo di frequentare anche altri salotti e ritrovi letterari della città, dove si dibatteva intorno alla [[Rivoluzione francese]], che oltralpe conosceva proprio allora alcune delle sue fasi culminanti.<ref>G. Nicoletti, cit., p. 22.</ref>
 
=== L'esordio teatrale e il ''Piano di {{sic|StudjStudi}}'' (1795-1797) ===
[[File:Isabella Teotochi Albrizzi.jpg|thumb|Isabella Teotochi Albrizzi in un dipinto di Elisabeth Vigée Le Brun]]
Importanti furono anche i contatti con il gruppo degli amici bresciani, aperti alle influenze francesi e rivoluzionarie, e con [[Melchiorre Cesarotti]], traduttore dei ''[[Canti di Ossian]]'', per il quale Foscolo cominciò a nutrire una notevole ammirazione, giungendo a intessere rapporti con i letterati che vedevano in lui il loro modello e padre spirituale e contattandolo personalmente con una missiva del 28 settembre 1795.<ref>Si può leggere in ''Epistolario'', cit., pp. 17-18; Cesarotti è definito nell'incipit «uomo di genio» e «Poeta della nazione».</ref> Il 30 ottobre del 1795 inviò per un parere al Cesarotti, docente presso lo [[Studio padovano]], il manoscritto della tragedia ''Tieste'', di carattere [[Vittorio Alfieri|alfieriano]] e viva di fervori [[giacobino|giacobini]] (rappresentata poi con un certo successo al [[Teatro Sant'Angelo]] di Venezia, il 4 gennaio 1797).<ref>{{cita|Pecchio|pp. 32-34}}.</ref>