Strage di Ustica: differenze tra le versioni

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La più autorevole opinione sulla causa del disastro venne nel febbraio 2007 dal [[Presidente emerito della Repubblica Italiana|Presidente emerito della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]], che all'epoca dell'incidente era il [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] in carica, il quale, riferendo all'autorità giudiziaria, attribuì la responsabilità involontaria dell'abbattimento a un [[missile]] francese «a risonanza e non a impatto», lanciato da un velivolo dell'[[Aéronavale]] decollato dalla portaerei ''[[Clemenceau (R 98)|Clemenceau]]'' ma oggi, dopo ulteriori indagini, si propende per la portaerei ''[[Foch (R 99)|Foch]]'', e che furono i [[servizi segreti italiani]] a informare lui e l'allora (2007) ministro dell'interno [[Giuliano Amato]] dell'accaduto.<ref>{{Cita news|titolo=Strage di Ustica, nuove indagini. Sentito Cossiga: un missile francese|pubblicazione=Corriere della Sera|data=22 giugno 2008|p=19}}</ref> Il missile era destinato, nelle intenzioni del lanciatore, a un velivolo libico su cui, a detta di Cossiga, si sarebbe trovato il dittatore libico [[Muʿammar Gheddafi|Mu'ammar Gheddafi]].<ref name="Corriere Cossiga 2007">{{Cita news | titolo = Strage di Ustica, nuove indagini. Sentito Cossiga: un missile francese | url = http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/22/Strage_Ustica_nuove_indagini_Sentito_co_9_080622064.shtml | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110719031129/http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/22/Strage_Ustica_nuove_indagini_Sentito_co_9_080622064.shtml | pubblicazione = [[Corriere della Sera]] |p=19 | data = 22 giugno 2008 | accesso = 28 gennaio 2013}}</ref> Tesi analoga è alla base della [[Condanna dello Stato italiano nella strage di Ustica|conferma]], da parte della [[Corte di cassazione|cassazione]], della [[sentenza|sentenza di condanna]] [[Diritto processuale civile|civile]] al [[risarcimento]] ai familiari delle vittime, irrogata contro i Ministeri di [[Ministero dei trasporti|trasporti]] e [[Ministero della difesa|difesa]] dal tribunale di [[Palermo]].<ref>{{Cita news | titolo = Ustica: Marrazzo, sentenza Cassazione coincide con dichiarazioni Cossiga | url = http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/17:50-17:50/4292380 | pubblicazione =[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]| data = 28 gennaio 2013 | accesso = 12 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190421175545/https://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/17:50-17:50/4292380|urlmorto=no}}</ref> Nel settembre 2023, lo stesso Giuliano Amato ha confermato tale ricostruzione, dichiarando ai microfoni di ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' che la strage fu conseguenza di "''un piano per colpire l'aereo sul quale volava Gheddafi''".<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/09/02/-ustica-amato-a-la-repubblica-missile-francese-colpi-dc9-_9fd0d3fe-42bf-44a4-b127-69988a8a647d.html|titolo=Ustica, Amato a La Repubblica "missile francese colpì Dc9" - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2023-09-02|lingua=it|accesso=2023-09-02}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/politica/2023/09/05/news/ustica_strage_amato_conferenza_stampa-413424903/|titolo=Amato su Ustica: "Non ritratto nulla, ho parlato perché sento il peso dell'età"|data=5 settembre 2023|pubblicazione=la Repubblica|citazione=ha invece ammesso di aver commesso un errore nel ricostruire il ruolo di Bettino Craxi. "Un errore, segnalato anche da figli di Craxi. Inizio ad avere una certa età e ho ammesso che non sono in grado dire se l'errore l'ho fatto io o se lo fece chi mi disse che Craxi informò Gheddafi. È un fatto che lo informò nell'86"}}</ref>
 
Una ulteriore e avvalorata ipotesi, desunta anche dal fatto che nella carlinga non ci sono effetti di un impatto con un missile, e' quella che prevede un impatto fisico tra il mig libico e una parte del dc 9 con conseguente cedimento strutturale dello stesso.
 
La compagnia aerea [[Itavia]], di proprietà di [[Aldo Davanzali]], era già pesantemente indebitata prima dell'incidente<ref name="RS19-01-81">{{Cita pubblicazione | formato = PDF | url = http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0267/sed0267.pdf | editore = [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] | titolo = Resoconto stenografico 267 della seduta del 19 gennaio 1981 | data = 19 gennaio 1981 | accesso = 12 dicembre 2017 |p=22493|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171213010124/http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0267/sed0267.pdf |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita news | nome= Gianluca|cognome=Di Feo | url = http://inchieste.repubblica.it/it/espresso/2011/06/27/news/itavia_la_guerra_segreta_tra_andreotti_e_la_thatcher-18265117/ | titolo = Itavia, la guerra segreta tra Andreotti e la Thatcher | pubblicazione =[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] | data = 27 giugno 2011|accesso = 12 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190804170557/https://inchieste.repubblica.it/it/espresso/2011/06/27/news/itavia_la_guerra_segreta_tra_andreotti_e_la_thatcher-18265117/|urlmorto=no}}</ref> e cessò le operazioni poco meno di sei mesi dopo, il 10 dicembre 1980; il 12 dicembre le fu revocata la licenza di operatore aereo<ref name="RS19-01-81" /> con messa a rischio dei livelli occupazionali<ref name="RS19-01-81" /> e, nel giro di un anno, si aprì la procedura di [[amministrazione controllata]], cui fece seguito il conferimento di [[flotta]] aerea e personale ad [[Aermediterranea]], società partecipata dall'allora [[compagnia aerea di bandiera|compagnia di bandiera]] [[Alitalia]] e dalla sua consociata [[Aero Trasporti Italiani|ATI]].