Albidona: differenze tra le versioni

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Il [[15 agosto]] di ogni anno la località è affollata dagli abitanti del paese e dagli emigrati, che tornano alle proprie radici, per festeggiare insieme la tanto venerata Madonna Assunta del Cafaro. La piccola Badia contiene una [[statua]] di [[terracotta]] dipinta che riproduce una [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] molto venerata nella zona e oggetto di numerose credenze e leggende.
 
La prima è relativa ad una storia molto simile a quella di [[Madonna di Lourdes|Lourdes]]. Secondo i racconti orali tramandati, una signora bianca sarebbe apparsa in località ''Càfaro'' – zona impervia fra Albidona e il torrente Avena - ad una pastorella sordomuta, che guardava le [[mucche]] nella zona, ed avrebbe espresso il desiderio di avere in quel luogo la sua casa.{{Approfondimento
|titolo = Chiese e monasteri scomparsi?
|contenuto = La storia di Albidona, anche se in molti tratti legata alla leggenda, racconta l'esistenza nel passato di altri luoghi di culto, che non esistono più: il Monastero di S. Angelo Battipede, il cenobio del Monte S.Elia, il monastero di Santa Veneranda e probabilmente altre chiese o cappelle, che si trovavano forse in paese, attestandosi ai nomi che alcuni rioni di Albidona mantengono ancora: ([[San Salvatore da Horta|San Salvatore]], [[San Pietro]]).
 
Come riporta Giuseppe Rizzo, "La cappella di San Pietro si trovava nello stesso quartiere, all'imbocco della via che porta al rione ''Convento''. Messa fuori uso la cappella, i privati ne ricavarono un piccolo orto recintato; successivamente, al posto dell'orticello fu costruito il garage del segretario Don Ciccio Scillone [...]".<ref>''I Quaderni dell'Altra Cultura'', Quaderno n. 39/marzo 2013, Giuseppe Rizzo</ref>
}}
Di questo desiderio incaricò la pastorella di riferire al [[Presbitero|prete]] del vicino paese. La pastorella obiettò che, essendo sordomuta e dovendo badare alle vacche, non poteva eseguire quel compito. Ma la bianca signora disse che avrebbe pensato lei alle vacche e che la ragazza poteva parlare e udire. Recatasi al paese la pastorella riuscì a riferire al prete l'episodio. Il prelato gridò al [[miracolo]] e volle tornare con la pastorella al ''Càfaro''. Là trovarono le vacche legate ad una grande [[Quercus|quercia]], ancora esistente, sotto la quale fu rinvenuta una [[grotta]] contenente una statua della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], vicina a una [[Gallus gallus domesticus|chioccia]] d'oro con dodici pulcini anch'essi d'oro. Accanto a quella quercia, di varietà [[sempreverde]], irrorata da una fonte d'acqua naturale, fu costruita la Badia per dare una casa alla statua, ritenuta miracolosa. La [[chioccia]] ed i [[Pulcino|pulcini]] d'oro finirono invece a casa di una nota famiglia albidonese, colpita, sempre secondo le leggende popolari, da una particolare [[maledizione]]. Secondo la tradizione, ogni volta che per qualsiasi motivo (furto o misteriosa perdita) veniva a mancare un elemento dell'aureo ritrovamento, moriva un membro della famiglia del proprietario. Si dice che l'ultimo discendente maschio sia deceduto dopo la sparizione della chioccia.
[[File:Grotta Cafaro.jpg|thumb|upright=0.8|La piccola Grotta della ''Madonna del Càfaro.''|sinistra]]Fin dal ritrovamento della statua, si sarebbero succeduti diversi fatti prodigiosi.