Agostino Gemelli: differenze tra le versioni

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Nel [[1919]], assieme ad [[Armida Barelli]], fonda il ramo femminile dell'istituto dei [[Missionari della Regalità di Cristo]] primo istituto a porre in essere una consacrazione laicale; l'istituto è volto al servizio di alcune opere, tra cui l'[[Azione Cattolica]] e la nascita dell'Università Cattolica di Milano, ateneo per il quale, nonostante le difficoltà incontrate a causa del modello vicino a quello degli atenei statali, ottiene il riconoscimento pontificio. L'Università Cattolica viene inaugurata il 7 dicembre [[1921]] ed inizia ad operare con due facoltà: Filosofia e Scienze sociali; essa ottiene il riconoscimento statale con il R.D. 2 ottobre 1924, n. 1661. Dell'Università Cattolica Gemelli è rettore fino alla morte, allargandosi alle facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia, Economia e Commercio, Magistero, nella sede di Milano, Agraria, nella sede di Piacenza.
 
Nell'Università Gemelli costituisce un moderno istituto di psicologia nel quale si sviluppano avanzate ricerche su percezione, linguaggio, personalità, applicazioni della psicologia all'orientamento professionale e alla selezione del personale. Nel 1926 rappresenta l'Università nel comitato organizzatore del Congresso Nazionale di Filosofia, dal quale si ritira con tutti i filosofi cattolici [[neoscolastica|neoscolastici]]con la scusa della partecipazione, fortemente voluta da [[Piero Martinetti]], di [[Ernesto Buonaiuti]], [[scomunica]]to "expresse vitandus" (''espressamente da evitarsi'') dal [[Sant'Uffizio]]<ref>«Tutto l'affare è una montatura (come del resto anche il ritiro dei cattolici dal Congresso), la quale ha la sua origine nel fatto che io non ho permesso al P. Gemelli di spadroneggiare nel Congresso e di prepararvi qualcuna delle sue rappresentazioni ciarlatanesche»: Lettera n. 46, Piero Martinetti a [[Bernardino Varisco]], 15 marzo 1926, in: Pier Giorgio Zunino (a cura di), ''Piero Martinetti, Lettere (1919-1942)'', Firenze, Olschki editore, 2011,pp. 49-50.</ref>. Nel 1928 con [[Giorgio La Pira]] fonda il ramo maschile dei [[Missionari della Regalità di Cristo]]. Nel 1929 con [[Armida Barelli]] fonda l'[[Opera della regalità di N.S.G.C.|Opera della Regalità]] all'interno delle Missionarie della Regalità di Cristo. Nel [[1937]] viene nominato presidente della [[Pontificia Accademia delle Scienze]], carica che mantiene fino alla morte. Fra l'autunno del 1938 e il 1939 cerca di far accettare dalla Chiesa, sia pur parzialmente, la politica antisemita e le [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] del regime fascista.<ref>Anna Foa, ''Le leggi razziste'', Istituto Treccani, 2011, riportato dal sito web ufficiale: "padre Gemelli, portò avanti per un breve periodo, fra l'autunno 1938 e il 1939, una politica che mirava a far accettare dalla Chiesa, sia pur parzialmente, la politica antisemita del regime [...] L'unico, almeno fra i prelati e uomini legati alla Curia che appoggiarono la linea razzista, a tentare una vera e propria mediazione politica con il regime che aveva adottato l'antisemitismo di Stato".</ref> Sono di questo periodo le collaborazioni con [[Guido Landra]], teorico del razzismo fra i firmatari del [[Manifesto della Razza]], e [[Ferruccio Banissoni]], coi quali pubblica nel 1940 il volume ''Antropologia e Psicologia'', edito da Bompiani.<ref>Psicoterapia-Palermo.it, [https://www.psicoterapia-palermo.it/PDFS/antecede.pdf Gli Antecedenti]</ref>
 
Nel [[1939]] viene scelto per presiedere un convegno nazionale di studi sulla [[Sindone]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1616_02_1939_0010_0002_23817477/ Padre Gemelli presiederà il Convegno nazionale di scienziati per la Sindone], articolo della [[Stampa Sera]], del 12 gennaio 1939</ref>, svoltosi il 2 e 3 maggio di quell'anno a [[palazzo Lascaris]], Torino<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,1127_01_1939_0085_0006_22619647/ Il Convegno scientifico per gli studi sulla Santa Sindone], articolo de [[La Stampa]], del 9 aprile 1939</ref>. Nel [[1944]] pubblica ''La psicotecnica applicata all'industria'', contributo fondamentale alla moderna [[psicologia del lavoro]]: ambiente e lavoro, rapporto uomo-macchina, la fatica e la monotonia, motivazione ed incentivazione del personale, obiettivi e procedure di selezione, problemi psicologici legati alla disoccupazione, valorizzazione della soggettività delle risorse umane. In questo lavoro si appoggiò e collaborò con [[Umberto Antonio Padovani]], docente di filosofia presso l'ateneo milanese e come lui convinto assertore dell'importanza della filosofia morale.