Enzo Fregosi: differenze tra le versioni

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Incominciò la carriera nell'[[Arma dei Carabinieri]] prestando servizio alla territoriale per poi passare all'allora [[1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania"|1º Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania"]] (oggi Reggimento) all'epoca aggregato alla [[Brigata paracadutisti "Folgore"]]. Nel 1977, fu uno dei cinque elementi, tra cui il [[Comandante Alfa]], scelti per il neoistituito [[Gruppo di intervento speciale|GIS]] (Gruppo di Intervento Speciale)<ref>{{cita web|autore=Felice Laudadio|url=https://www.sololibri.net/Cuore-di-rondine-Comandante-Alfa.html|titolo=Cuore di rondine|pubblicazione=SOLOLIBRI.net|data=7 maggio 2015|accesso=}}</ref> e poi fu comandante di un distaccamento ([[Gruppo di intervento speciale|nucleo]])<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.paracadutistivelletri.it/PAGINE/ARCHIVIO%20CORSI/52%C2%B0%20CORSO/52%C2%B0%20CORSO.html|titolo=52° CORSO - Paracadutisti Velletri|pubblicazione=A.N.P.D.I. Sezione di Velletri|data=|accesso=|urlmorto=sì}}</ref>. In seguito divenne comandante del [[nucleo anti-sofisticazione]] (Nas) di [[Livorno]].
 
Nel 2003 partecipò con il grado di [[Maresciallo aiutante luogotenente|maresciallo luogotenente]] alla [[operazione Antica Babilonia]] in Iraq, nel [[Multinational Specialized Unit|Reggimento M.S.U.]].
Il 12 novembre dello stesso anno, a pochi giorni dal rientro in Italia, rimase vittima di un [[Attentati di Nāṣiriya|attentato a Nassiriya]], nel quale persero la vita in tutto 19 italiani (17 militari e 2 civili) e 9 iracheni.