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[[File:Gragnano, via Roma.jpg|miniatura|sinistra|Antica veduta di Via Roma]]
 
Nel [[1861]] Gragnano, a seguito della sconfitta del [[Regno delle Due Sicilie]], passò sotto il controllo del sabaudo [[Regno d'Italia]]. Come in tutto il territorio del regno napoletano tra il 1861 e il [[1869]], anche qui si verificarono molti episodi del cosiddetto [[brigantaggio]]. I briganti (che erano in realtà partigiani del Re [[Francesco II di Borbone]] e strenui oppositori del nuovo regno dei Savoia) si rifugiavano infatti sulle montagne circostanti per scampare all'esercito piemontese. Gli anni della [[prima guerra mondiale]] misero in crisi l'economia locale e la cittadina ebbe 300 caduti per la patria. La [[seconda guerra mondiale]] fu altrettanto catastrofica. Gragnano fu pesantemente bombardata dagli alleati, che distrussero Piazza Trivione e San Vito. Anche il dopoguerra fu un periodo difficile. La situazione di generale arretratezza del Meridione colpì anche la cittadina. Molte attività economiche, come i pastifici, chiusero e molti gragnanesi furono costretti ad emigrare al nord in cerca di lavoro. Nonostante ciò la popolazione continuò a crescere e il boom demografico portò Gragnano da piccolo centro agricolo qual era alla cittadina attuale di circa trentamila abitanti. L'urbanizzazione che incalza dagli anni settanta in poi riguarda tutto il territorio comunale e in particolare l'area di via Castellammare. Il 1980 fu un anno importante: la frazione di [[Santa Maria la Carità]] si staccò diventando un comune autonomo, mentre il 23 novembre dello stesso anno Gragnano venne colpita dal [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia]] che provocò ingenti danni.Il 9 gennaio 2024 Gragnano è stata insignita del titolo di città con decreto del presidente della repubblica Sergio Mattarella
 
=== Simboli ===