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Dalla [[coscienza]] umana emergerebbe l'esperienza conosciuta come "il trascorrere del tempo", che caratterizza i fenomeni e i cambiamenti materiali e spaziali della nostra esperienza. Tale concetto non trova una corrispondenza univoca nella [[fisica]], dove non è possibile sequenziare in modo assoluto, ma solo localmente l'apparente successione degli eventi secondo l'osservazione umana. Tutto ciò che si muove nello spazio e/o si trasforma è descritto dalla mente umana in relazione al tempo. Alcuni esempi tra i più immediati sono la rotazione della [[Terra]] attorno al proprio asse, che determina l'alternanza del giorno e della notte, e il suo [[moto di rivoluzione]] intorno al [[Sole]], che determina le variazioni stagionali e la durata dell'anno solare. Tali eventi forniscono la sensazione alla mente umana che è trascorso un "intervallo di tempo", definizione che però nasconde una logica circolare poiché ne costituisce anche la spiegazione.
 
Molto di ciò che riguarda la [[percezione del tempo]] sembra quindi dipendere dalla mente: il passato è un ricordo, derivato dalla memoria del vissuto, il presente una comprensione, una lettura del reale adottata dal soggetto al momento della percezione, il futuro una previsione, una proiezione dei costrutti intellettuali. {{Chiarire|Scientificamente, invece, tutto il tempo esiste simultaneamente e continuamente senza distinzione tra passato e futuro, mentre il presente formalmente non esisterebbe in quanto ogni atto necessita di una latenza minima legata alla [[velocità della luce]] nel [[paradosso temporale]].}}
 
== Simultaneità e causalità ==