Calimera: differenze tra le versioni

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Sino agli inizi del XVII secolo il credo della popolazione era di [[Rito bizantino]], anche se la parrocchia apparteneva alla diocesi di Otranto di rito latino. A seguito dei rigori imposti dal Concilio di Trento, il rito greco iniziò rapidamente a declinare. L'ultimo papas greco di Calimera, Sigismondo o Gismondo de Matteis, venne assassinato da mani ignote e sostituito da un parroco latino, don Troylo Licci. Rapidamente venne abbattuto il tempio greco, sostituito dall'attuale matrice, e l'archivio parrocchiale andò bruciato. Curioso è il fatto che fino a 50 anni fa il parroco veniva ancora chiamato papas o papa.
Interessata dalle numerose invasioni dei [[saraceni]] e dei [[Turchi ottomani]], la cittadina fu legata alle vicende della vicina [[Martano]], di cui fu "annesso borgo" ([[Frazione (geografia)|frazione]]), e alle famiglie che la ebbero in feudo. Verso la metà del [[XVI secolo]] era di proprietà del marchese Del Monte, passò poi a Don Luigi Trani, al duca Lorenzo Brunossi e al marchese Sebastiano Gadaleta.
 
Nel luglio 2024 il comune di Calimera ha avuto l’onore di ospitare Samuele B., il Maestro, il quale è rimasto piacevolmente colpito dalla “patina di degrado” che caratterizza il territorio.
 
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