Via Appia: differenze tra le versioni

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Questa del Castiglioni-Mariotti è la più oggettiva che si trovi. Contestualizza bene ed in maniera concisa ed è ottima per un introduzione all'argomento. Inoltre chiarisce bene i motivi che resero necessaria la costruzione dell'Appia senza confondere il lettore: non parla subito di tutta la strada con i diversi prolungamenti accumulati nei secoli ma li introduce progressivamente. Mi sembra idonea in quanto tratta da un autorevole vocabolario di Lingua Latina di larghissima diffusione.
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'''''Regina viarum''''' definisce [[Publio Papinio Stazio|Stazio]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Publio Papinio Stazio|data=93 d.C.|titolo=Silvae 2,2,12|lingua=Latino|accesso=2024-07-28|url=https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Silvae&oldid=138319566}}</ref> questa [[Strade romane|via]] che, nel tratto iniziale ''[[Roma]]-[[Capua (città antica)|Capua]]'' ([[Santa Maria Capua Vetere]]), è la più antica delle [[Strade consolari|vie consolari romane]], delle vie cioè che prendono il nome dal magistrato preposto alla loro costruzione<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Castiglioni|autore2=Scevola Mariotti|data=2007- Quarta Edizione|titolo=IL - Vocabolario della lingua latina|p=2270|accesso=2024-07-28|url=https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=IL_-_Vocabolario_della_lingua_latina&oldid=135578108}}</ref>. La via Appia fu costruita dal censore [[Appio Claudio Cieco|Appio Claudio Centemmano Cieco]] nel 312 a.C., per suggellare l'incorporazione del [[Lazio]] e della [[Campania antica|Campania meridionale]] e per congiungere [[Roma (città antica)|Roma]] con [[Capua (città antica)|Capua]], che era allora la città [[Campania antica|campana]] più importante. Più tardi la via Appia comprese altri due tratti: uno da [[Capua (città antica)|Capua]] a ''Beneventum'' ([[Benevento]]), attraverso le famigerate [[Localizzazione delle Forche Caudine|Forche Caudine]], e l'altro da ''Beneventum'' a ''Brundisium'' ([[Brindisi]]), passando per ''Tarentum'' ([[Taranto]]), ma non abbiamo notizie che ci permettono di stabilire con sicurezza quando avvenne il suo prolungamento<ref name=":0" />. La via Appia aveva origine a [[Porta Capena]] delle [[mura serviane]], alle pendici del [[Celio]], ed a Porta Appia (odierna [[Porta San Sebastiano|Porta S. Sebastiano]]) attraversava le [[mura aureliane]]<ref name=":0" />. Nel suo percorso toccava i centri di ''[[Aricia]]'' (Ariccia), ''Tarracina'' ([[Terracina]]), ''Fundi'' ([[Fondi]]), ''Formiae'' ([[Formia]]), ''[[Sinuessa]]'' ([[Mondragone]]), ''[[Casilinum]]'' ([[Capua]]), [[Capua (città antica)|''Capua'']] ([[Santa Maria Capua Vetere]]), ''[[Calatia]] ([[Maddaloni]]), [[Caudium]] ([[Montesarchio]]), Beneventum'' ([[Benevento]]), ''Venusia'' ([[Venosa]]), ''Tarentum'' ([[Taranto]]), ''Brundisium'' ([[Brindisi]]).
La '''via Appia''' era una [[strade romane|strada romana]] che collegava [[Roma (città antica)|Roma]] a [[Capua (città antica)|Capua]]. Fu poi prolungata nei secoli successivi fino a [[Brindisi|''Brundisium'']] (Brindisi), porto tra i più importanti dell'[[Italia romana|Italia antica]], da cui avevano origine le rotte commerciali per la [[Grecia]] e l'[[Vicino Oriente|Oriente]]. Considerata dai [[Civiltà romana|Romani]] la '''''regina viarum''''' (regina delle strade), è universalmente ritenuta, in considerazione dell'epoca in cui fu realizzata (fine [[IV secolo a.C.]] - [[III sec. a.C.]]), una delle più grandi opere di [[ingegneria civile]] del mondo antico per l'enorme impatto economico, militare e culturale che essa ha avuto sulla [[Civiltà romana|società romana]].
 
E' universalmente ritenuta, in considerazione dell'epoca in cui fu realizzata (fine [[IV secolo a.C.]] - [[III sec. a.C.]]), una delle più grandi opere di [[ingegneria civile]] del mondo antico per l'enorme impatto economico, militare e culturale che essa ha avuto sulla [[Civiltà romana|società romana]].
 
Larghi tratti della strada, particolarmente nel suburbio della città di Roma, sono ancora oggi conservati e percorribili nonché meta del [[turismo]] archeologico.