Salvatore Pugliatti: differenze tra le versioni

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Di umili origini,<ref>Cfr. V. Scalisi, ”Salvatore Pugliatti“, ''Il contributo italiano alla storia del Pensiero. Diritto'', Anno 2012.</ref> in gioventù lavorò pure come aiuto fornaio per mantenersi gli studi. Si diplomò in [[ragioneria]] presso l'Istituto Tecnico "A.M. Jaci" di [[Messina]], dove conobbe [[Giorgio La Pira]], l'editore [[Antonino Giuffrè (editore)|Antonino Giuffrè]] e [[Salvatore Quasimodo]]. Dopo aver conseguito, da esterno, anche la licenza liceale a [[Catania]], poté iscriversi all'[[Università di Messina]], dove si laureò, nel [[1925]], in [[giurisprudenza]], con Gioacchino Scaduto. Fu membro dell'[[Accademia Peloritana dei Pericolanti]]<ref>{{Cita web|url=http://www.accademiapeloritana.it/storia.html#vicende-recenti|titolo=Le vicende più recenti|autore=Vittoria Calabrò|editore=Accademia Peloritana dei Pericolanti|accesso=2020-10-22}}</ref>.
 
Dopo aver lavorato, sempre a Messina, come assistente bibliotecario dal 1926 al 1930, periodo in cui comunque pubblicò lavori di ricerca, nel 1930 riuscì a conseguire la libera docenza e, dal 1931, iniziò ad insegnare Istituzioni di [[diritto civile]] nella Facoltà di Giurisprudenza, quindi Istituzioni di [[diritto privato]] dal 1935, anno in cui conseguì l'ordinariato, per concludere alla cattedra di Diritto Civile, dal 1941 al 1973, anno in cui fu collocato a riposo. Fu preside della Facoltà di [[Giurisprudenza]] dal 1934 al 1954, socio dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]] dal 1956, nonché rettore dell'ateneo messinese<ref>{{Cita web |url=http://www.unime.it/ateneo/rettoriunime.html |titolo=''I Rettori dell'Università degli Studi di Messina'' |accesso=7 luglio 2008 |dataarchivio=27 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927063501/http://www.unime.it/ateneo/rettoriunime.html |urlmorto=sì }}</ref> dal 1955 al 22 maggio del 1976, quando morì improvvisamente mentre presiedeva, a [[Ragusa]], l'assegnazione del premio di poesia da lui stesso istituito in memoria del suo amico e collega, il poeta dialettale Vann'Antò ([[Vann'Antò|Giovanni Antonio Di Giacomo]]).
 
Gran parte dei suoi molti libri e delle sue opere d'arte furono quindi donati all'Università di Messina, ed in suo onore gli furono poi intitolate, sempre a Messina, una piazza – quella in cui oggi c'è la sede della facoltà di giurisprudenza – e la ''Scuola di notariato''.