Torino: differenze tra le versioni

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Per la maggior parte del periodo che intercorre tra il V secolo e il XV secolo Torino non si contraddistinse particolarmente rispetto al contesto dell'Italia nordoccidentale, rimanendo una [[Urbanistica medievale|città]] di dimensioni piuttosto modeste. La città subì piuttosto una crescita progressiva che la portò, solo alla fine dell'epoca medievale, a spiccare: la sua importanza politica e culturale venne, infatti, definitivamente sancita con l'assegnazione del titolo di [[Capitale (città)|capitale]] dei territori circostanti e con la fondazione dell'[[Università degli studi di Torino|università cittadina]]<ref>{{Cita web |url=https://www.museotorino.it/view/s/0e89bce5fcd441ef84b250b982dae32d |titolo=Torino medievale - MuseoTorino |accesso=20 febbraio 2023}}</ref><ref>{{YouTube |autore=Intesa San Paolo |gCMzyf8lgKE |Podcast A. Barbero – Come Torino divenne capitale del Piemonte |accesso=20 febbraio 2023 }}</ref>.<br/>
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] Torino passò sotto il controllo dei ostrogoti poi dei [[Impero bizantino|Romani Orientali]]. Nel 596 la città venne occupata dai [[Longobardi]], divenendo la capitale di un loro importante [[Ducato di Torino|ducato]]. La nomina del Duca di Torino, [[Agilulfo]] a re dei Longobardi, aumentò il prestigio della città.

Torino rimase sotto il regno dei longobardi fino alla discesa dei [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] nel [[Battaglia delle Chiuse (773)|773]]: il ducato fu convertito in [[Contado|comitato]] (contea) mantenendo Torino come capitale. Nell'888 la contea venne assorbita dalla [[marca di Ivrea]] e Torino perse il titolo di capitale fino al 940, data della fondazione della [[Marca di Torino]], un ampio territorio che comprendeva gran parte del [[Piemonte]] sud-occidentale e la [[Liguria]] occidentale. A capo di questa marca v'era la cosiddetta "dinastia arduinica" che, attraverso il matrimonio tra [[Adelaide di Susa]] e Oddone, figlio di [[Umberto I Biancamano]] (fondatore della [[casa Savoia]]), portò la città sotto l'influenza della dinastia sabauda. La città conobbe un periodo di grande sviluppo economico, grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali che collegavano l'Italia alla Francia e alla Svizzera. Con la morte di Adelaide, la marca si sfaldò e Torino si costituì in [[comune medievale|libero comune]], subendo varie dominazioni. Durante questo periodo, Torino aumentò il suo prestigio religioso, con la costruzione di numerose chiese e l'arrivo di importanti ordini monastici, tra cui i benedettini e i cistercensi. Nel 1280 [[Guglielmo VII di Monferrato]] cedette Torino a [[Tommaso III di Savoia]], sancendo la definitiva appartenenza della città alla famiglia sabauda. Nel 1295, con l'insediamento al potere del figlio Filippo I, capostipite del ramo-cadetto degli [[Savoia-Acaia|Acaia]], la capitale della contea venne spostata a [[Pinerolo]], dove rimase fino alla morte dell'ultimo membro dei Savoia-Acaia, [[Ludovico di Savoia-Acaia]], avvenuta nel 1418. Il territorio tornò sotto il dominio diretto del ramo principale dei Savoia, nella persona di [[Amedeo VIII]], il quale lo incorporò nel suo stato, il [[Ducato di Savoia]]. L'accresciuta importanza di Torino dovuta, fra l'altro, alla presenza dello ''[[Università degli Studi di Torino|Studium]]''<ref>L'Università di Torino.</ref>, [[Storia dell'Università degli Studi di Torino|istituito nel 1404]], portò il duca a eleggere la città sede del ''Consiglio ducale Cismontano'', la sede del governo amministrativo itinerante del ducato.
 
=== Età moderna ===